Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di Buffy


Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di BuffyIl più autentico e profondo dei miti americani – quello della frontiera – fuso con la spensierata passione per il soprannaturale, la voglia di dare la caccia ai cattivi che si incrocia con la commedia romantica citazionista, la passione per le pistole e cappelli da cowboy sviluppata a partire da un punto di vista spiccatamente queer: questo e molto altro è Wynonna Earp, una delle serie più sottovalutate degli ultimi tre anni.

In tempi in cui le prime stagioni delle nuove serie sono dei veri e propri eventi costruiti ad hoc dai distributori, ci sono però altre produzioni che, vuoi per la minore potenza di fuoco delle emittenti, vuoi per una minore attitudine alla creazione di veri e propri fenomeni mediatici, passano leggermente sotto silenzio. Wynonna Earp è una di queste, non tanto perché si tratta di uno show poco visto e amato (anzi, è esattamente il contrario, ma ci arriveremo), quanto perché per tante ragioni si allontana dai modelli di quality TV che nel corso negli anni si sono consolidati sempre di più, in alcuni casi sfiorando quasi un approccio di tipo normativo fatto di personaggi sempre più uguali a loro stessi e un incedere narrativo sempre più standardizzato.
A questo proposito ha senso sottolineare che la serie trasmessa da Syfy infatti, a differenza della maggior parte dei prestige drama, non ha dei grandi divi nel cast, non è realizzata da autori di fama internazionale (quasi sempre uomini), non è prodotta sfruttando importanti budget e non possiede un’estetica di stampo cinematografico e caratterizzata da cromatismi cupi e pianosequenza virtuosistici. Tuttavia questi non sono affatto dei punti di debolezza perché – ripercorrendoli in sequenza – Wynonna Earp ha degli interpreti perfettamente in parte e molto apprezzati dal pubblico, è scritta da un’autrice giovane e molto intelligente, sa sfruttare con criterio i soldi che ha a disposizione e soprattutto lo fa nella direzione di una messa in scena non estetizzante e che sporge in maniera decisa verso il b-movie e i generi a basso budget invece che verso le produzioni autoriali mainstream.

Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di BuffyWynonna Earp è tratta dall’omonima serie a fumetti di Beau Smith ed è adattata per Syfy da Emily Andras, talentuosa sceneggiatrice già autrice di Lost Girl, King e Killjoys. Lo show racconta la storia di Wynonna, bisbisnipote del mitico Wyatt Earp, sceriffo protagonista di tanti western hollywoodiani ed eroe per antonomasia del mito della frontiera americana. La famiglia Earp è vittima di una maledizione per cui tutti i criminali uccisi da Wyatt stanno tornando in vita sotto forma di demoni intenzionati a perseguitare i suoi eredi. Il tutto si svolge in una piccola cittadina, Purgatory, la cui comunità è difesa da Wynonna – con in pugno Peacemaker, la leggendaria pistola di Wyatt – con al fianco la sorella minore Waverly, l’immortale Doc Holliday e gli agenti Nicole Haught e Xavier Dolls.
Come tutti gli appassionati di western sanno, Doc è stato il miglior amico di Wyatt, suo fedele compagno di tante battaglie. Nella serie però lo troviamo nel presente ancora vivo e vegeto, costretto alla vita eterna da una maledizione ricevuta da una strega che l’ha tenuto imprigionato per lunghi anni sul fondo di un pozzo. Waverly è sostanzialmente la co-protagonista della serie, che da una parte ha un rapporto strettissimo con Wynonna, dall’altra è legata sentimentalmente alla poliziotta Nicole, la quale con il prosieguo della serie acquista sempre maggiore centralità. A completare il parco di protagonisti c’è Dolls, agente di colore sotto copertura ma dalla natura non totalmente umana.

Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di BuffyIn tempi di Peak TV, in cui il panorama seriale televisivo è popolato da show sempre più spettacolari, investimenti di anno in anno più significativi, serie evento fatte per sfondare alla prima stagione e linguaggi che si evolvono mese dopo mese, Wynonna Earp continua a crescere inesorabilmente, aumentando annata dopo annata il proprio seguito, dimostrandosi non solo un prodotto virtuoso, in grado di aumentare il proprio consenso sia da parte del pubblico che della critica, ma anche un vero e proprio fenomeno social. Emily Andras, insieme agli interpreti principali Melanie Scrofano, Tim Rozon, Dominique Provost-Chalkley, è infatti coinvolta in prima persona su Twitter e Instagram in un continuo dialogo con i fan, prima, durante e dopo gli episodi.
Wynonna Earp per certi versi è un Buffy dei nostri tempi, uno show che unisce generi diversi e li incanala in una prospettiva originale e creativa, attraverso un registro autoironico fatto di battute fulminanti, citazioni divertenti e che evita accuratamente di prendersi troppo sul serio.
L’autrice Emily Andras ha definito Wynonna Earp come un incrocio tra Buffy, Justified e Frozen, rendendo perfettamente l’idea del cocktail di generi della serie, della capacità di essere uno show d’azione e al contempo un racconto al femminile, la storia d’amore tra due sorelle, ma anche quella di queste ultime con i rispettivi partner. Wynonna Earp è un prodotto camp ma in modo sempre consapevole e non stereotipato, una serie che sta sfacciatamente dalla parte della comunità LGBTQIA+ senza però mai apparire didattica (sono tante le testimonianze di fan che raccontano di aver trovato il coraggio di fare coming out vedendo Wynonna Earp).

Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di BuffyPer quanto non sia un colosso a livello di rating (si tratta pur sempre di una nicchia), lo show è merce preziosa per Syfy, rete che infatti quando si è trattato di tagliare qualcosa ha optato per la più costosa The Expanse, che teoricamente pareva più aderente al brand del canale. Una delle qualità principali di Wynonna Earp riguarda il suo pubblico: essendo Syfy un’emittente che si rivolge prevalentemente a un pubblico maschile, ha assoluto bisogno di spettatrici per aumentare e diversificare la propria audience, e la serie creata da Emily Andras è la soluzione perfetta a questo problema. Oltre il 60% degli spettatori della serie sono infatti donne e addirittura il 44% è composto da donne tra i 18 e i 34, cosa non solo molto rara ma anche preziosissima per gli inserzionisti pubblicitari.
La capacità di intercettare questo target è dovuta al fatto che Wynonna Earp è una serie intimamente femminista e dall’anima queer, fatta da donne cresciute nell’era dei nuovi media e dei social network, in grado di raccontare i personaggi maschili e femminili uscendo dagli usurati cliché tradizionali. Non è un caso che l’autrice abbia scelto la maternità tra le situazioni narrative su cui concentrarsi maggiormente e attraverso la quale ribaltare gli stereotipi, mostrando sotto un altro punto di vista quella che è una vera e propria supereroina.
Un altro esempio è il triangolo amoroso: sia Doc sia Dolls provano dei sentimenti per Wynonna e in (quasi) qualsiasi altra serie con al centro una donna le storyline principali e soprattutto la caratterizzazione della protagonista sarebbero state definite da questi rapporti. In questo caso invece il rapporto della donna con i due uomini è solo una parte del racconto e non arriva neanche lontanamente a diventare egemone o a pesare così tanto da condizionare l’arco drammatico della protagonista.

Wynonna Earp – Un western-horror al femminile per gli orfani di BuffyPer quanto il pubblico impazzisca per Waverly e Haught, per l’attrazione omoerotica tra Doc e Dolls e per i mostri del giorno, il cuore generativo della serie è ovviamente Wynonna, un’eroina contemporanea che ispira identificazione senza però rifugiarsi nel dramma, una donna circondata dalle insidie di un mondo maschilista e misogino ma in grado di rispondere a testa alta, che sia a parole o a cazzotti.
A conti fatti la protagonista rappresenta la perfetta sintesi dello show a cui dà il nome, un personaggio complesso ma non complicato, multiforme e caratterizzato da accenti molto diversi. Wynonna è una donna sovrastata da pressioni sociali, è l’erede di una leggenda che porta sulle proprie spalle gli oneri e gli onori di questa discendenza, forte anche del solidissimo rapporto con la sorella Waverly. È una cacciatrice eccellente, ma non finisce mai per cadere nello stereotipo della strong woman che acquista determinazione e coraggio a colpi di traumi. È amante del piacere, del sesso e dell’alcol, ma lo show non carica mai queste abitudini di significati posticci, non inquadra mai questi comportamento come il simbolo di un malessere interiore o di una chissà quale cupezza.

Wynonna Earp è il frutto limpido e vitale di un’autrice, Emily Andras, che non sente il bisogno di soddisfare le aspettative altrui, di raggiungere alcun modello predefinito (che sia maschile o femminile); un’autrice che nello scrivere la propria eroina e il suo team di amici, parenti e partner un po’ goffi e un po’ burloni, ma sempre sinceri, si diverte davvero e soprattutto vuole realmente conquistare il proprio pubblico, evitando di somministrargli lezioni, fargli la morale o insegnargli a vivere.

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Informazioni su Attilio Palmieri

Di nascita (e fede) partenopea, si diploma nel 2007 con una tesina su Ecce Bombo e l'incomunicabilità, senza però alcun riferimento ad Alvaro Rissa. Alla fine dello stesso anno, sull'onda di una fervida passione per il cinema e una cronica cinefilia, si trasferisce a Torino per studiare al DAMS. La New Hollywood prima e la serialità americana poi caratterizzano la laurea triennale e magistrale. Attualmente dottorando all'Università di Bologna, cerca di far diventare un lavoro la sua dipendenza incurabile dalle serie televisive, soprattutto americane e britanniche. Pensa che, oggetti mediali a parte, il tè, il whisky e il Napoli siano le "cose per cui vale la pena vivere".

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