Years and Years – 1×01 Episode 1


Years and Years - 1x01 Episode 1Di possibili futuri distopici il piccolo schermo è pieno zeppo. Alcuni ci hanno proiettato a centinaia di anni di distanza, altri solo a qualche decina. In Years and Years, il futuro ha inizio tra soli cinque anni.

Russell T. Davies (Queer as Folk, Doctor Who, A Very English Scandal) torna sulla BBC con una nuova idea originale: mescolare il family drama al racconto distopico, raccontadoci l’evoluzione (tragica) del mondo contemporaneo non dal punto di vista di chi la Storia la fa, ma da quello di persone ordinarie che vivono la politica e i mutamente storici esattamente come noi. È la tecnica del romanzo familiare, di cui ogni paese può probabilmente vantare un grande esempio (pensiamo al nostro La Meglio Gioventù, o alla monumentale saga tedesca di Heimat), ma che qui forse per la prima volta si inoltra nei territori della fantascienza. Ed è un confronto, quello tra questi due generi, che l’autore gestisce per tutto l’arco del pilot con grande equilibrio ed eleganza, portandoli poi a incontrarsi in un climax finale potentissimo che dà il via definitivo alla storia.

Sul modello di Brothers and Sisters, la storia mette al centro quattro fratelli di una famiglia progressista e profondamente radicata nei mutamenti del tempo: c’è la donna single, madre di due bambini avuti da due uomini diversi, la famiglia interraziale, la coppia gay, e la figlia ribelle e indipendente in giro per il mondo. A contrastare con il loro mondo, una politica a cui tutti i personaggi guardano con estremo disinteresse, senza rendersi conto di come essa remi in direzione contraria alla loro, puntando sempre di più su un conservatorismo aggressivo, un ritorno al passato, sull’intolleranza e sulla (dis)integrazione. Persino del futuro quadro storico e politico ci vengono mostrati solo alcuni dettagli apparentemente casuali, con la narrazione che rimane ancorata alle “micro” vicende dei protagonisti che proseguono le loro vite passivi rispetto a ciò che li circonda, perlomeno fino al brusco risveglio finale, che sembra finalmente far suonare un allarme nella loro teste, ponendoli di fronte all’esistenza di una minaccia reale alla loro stabilità.

Years and Years - 1x01 Episode 1Ed è questa forse la più grande intuizione della serie: mostrarci il quadro storico futuro senza illustrarcelo didascalicamente, ma solo come noi lo percepiremmo  se fossimo lì, ovvero in maniera distratta e con dettagli approssimativi, rendendo così paradossalmente l’universo ancora più realistico e angosciante. Il personaggio di Emma Thompson, che sembra la summa di molti imbonitori e venditori di facili idee che sempre più cavalcano la politica del nostro tempo, è tutto fuorché centrale, ma grava sui protagonisti come una minaccia a cui tutti guardano inconsciamente ancora con disinteresse e ignoranza mista a divertimento.

Il grande merito di questo pilot è di dipingere, senza alcun moralismo o giudizio preventivo, una generazione pigra, che si approccia al mondo in modo a-critico e con colpevole indifferenza, che cerca la propria conoscenza in simulatori elettronici che dispensano sterili dati facilmente assimilabili senza un minimo di approfondimento, e affidando la propria (inesistente) coscienza politica alla prima voce del coro che attira attenzione (e la distoglie dal cellulare) solo per il suo essere controcorrente e non politicamente corretta. I quattro fratelli Lyons sono lo specchio di una cultura individualista, di cui ognuno dei personaggi, per vie diverse, è complice, una generazione di individui allo sbando, che vivono tra la paura del mondo (la figlia di Stephen) e la volontà di autoaffermazione e distinzione dalla massa a qualunque costo, anche a quello di negare verità assolute e il pensiero comune con la scusa di essere open-minded.. E  in questo, la tecnologia sempre più invasiva (Black Mirror e il primo The Twilight Zone sono lì come riferimenti principali) diventa un’ulteriore metafora di questa progressiva alienazione senza ritorno.

Years and Years - 1x01 Episode 1È una generazione priva di riferimenti e figure genitoriali (entrambe assenti per i quattro fratelli), figlia di una cultura, quella degli anni Novanta post-caduta del muro di Berlino, in cui si è forse pensato di poter vivere nella propria piccola bolla di sapone ignorando il mondo circostante, vivendo nel benesse del mondo occidentale fino a quando la Storia e la paura non è rientrata brutalmente nelle nostre vite con l’11 Settembre. Del resto, se c’è una grande lezione che The Americans ci ha insegnato, è che i macro-eventi (la Storia) e micro-vicende (l’evoluzione di un nucleo familiare) si influenzano a vicenda, tutte minacciate dallo stesso comune denominatore: la paura, l’incertezza, l’incomunicabilità.

Mai urlata e didascalica, la scrittura di Russell T. Davies è in grado di descrivere tantissimo con poche linee di dialogo e immagini (e il montaggio fa un lavoro eccelso nei vari salti temporali), offrendo tantissimi spunti senza mai dare l’impressione di voler dire troppo, mettendo la scrittura a servizio della storia, lasciandola svolgere in maniera molto organica e naturale, dando l’opportunità di riflettere sulla nostra contemporaneità senza volere insegnare niente a nessuno. Se non cadrà nel tranello facile di giocare troppo con il what if.. o con i potenziali scenari di un futuro vicino, non lasciando che questo “gioco” prevalga sullo sviluppo dei suoi protagonisti, Years and Years potrebbe diventare uno dei gioielli di questa annata, in grado di raccontare, seppure con grande ironia, questo 2019 nella sua natura forse più caotica e drammatica.

Voto: 9

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