Parafrasando le parole del maestro Yoda, “cominciata la guerra dello streaming è”. Dopo il lancio di Apple TV+ a inizio mese, è arrivato il turno di Disney+, la piattaforma che, forte di un conglomerato di proprietà intellettuali, sembra più di tutte in grado di competere con Netflix. Esistono pochi titoli capaci di suscitare l’interesse del pubblico a livello globale come Star Wars, e non è quindi un caso che The Mandalorian sia l’apripista del servizio streaming della Disney.
Creata da Jon Favreau, regista di Iron Man e del recente remake de Il Re Leone, The Mandalorian è ambientata pochi anni dopo la fine de Il Ritorno dello Jedi, ed è incentrata sulla storia di un misterioso cacciatore di taglie che cerca di farsi strada negli angoli più remoti della galassia. È indubbiamente una delle serie più attese degli ultimi anni, un sogno diventato realtà per i fan della saga dopo una lunga attesa. Infatti, già prima che la Lucasfilm venisse acquistata nel 2012, era in lavorazione una serie live-action con il titolo provvisorio Underworld. Collocata tra Episodio III e Episodio IV, sarebbe stata incentrata sull’ascesa dell’Impero, con la possibilità di vedere personaggi amatissimi come Han Solo, Chewbacca, Lando e perfino l’Imperatore Palpatine. Tra i tanti sceneggiatori ingaggiati per scrivere la serie c’era anche Ronald D. Moore e, a detta di Lucas, i copioni pronti erano una cinquantina – una delle tante storie prese in considerazione è quella che ha successivamente posto le basi per il primo film antologico Rogue One. Alla fine la serie non è mai stata prodotta, lasciando così il compito a The Mandalorian di prendersi carico delle altissime aspettative che accompagnano l’uscita di ogni prodotto targato Star Wars, ma dopo questa prima puntata, i fan possono stare tranquilli.
The Mandalorian ci catapulta subito nell’Orlo Esterno, in una parte dimenticata della galassia popolata da quella feccia che solitamente troviamo nella cantina di Mos Eisley (Favreau ha più volte dichiarato di essersi ispirato proprio alla famosa scena di Episodio IV). Nonostante l’influenza della trilogia originale sia molto chiara, la serie è esteticamente più simile a Rogue One. La regia di Dave Filoni – vero e proprio erede di George Lucas alla Lucasfilm che dopo anni passati nel mondo dell’animazione di Star Wars fa il suo primo passo nel mondo del live-action – è simile al registro usato da Gareth Edwards nel suo film antologico, e questa scelta si presta benissimo a una storia che si vuole allontanare da quello a cui siamo abituati a vedere nella saga degli Skywalker. Più che una space opera, sembra di guardare un vecchio western o un film di samurai di Kurosawa, pellicole che hanno lasciato un impatto fortissimo sul giovane Lucas e un’impronta indelebile su Episodio IV.
Dopo il successo di Game of Thrones, i canali televisivi e le piattaforme di streaming non hanno più paura di fare grandi investimenti, consci del fatto che il pubblico è sempre più alla ricerca di storie dal respiro epico per colmare il vuoto lasciato dalla serie HBO. L’enorme budget – si parla di 120 milioni di dollari – si fa vedere e, a parte qualche raro caso in cui la mano della CGI è molto evidentemente,The Mandalorian è il perfetto esempio di una grande macchina produttiva capace di trasportare sul piccolo schermo un universo narrativo che nel corso dei decenni ha cambiato il modo di fare cinema; costumi, scenografie, musiche – composte dal premio Oscar per Black Panther Ludwig Görranson – sono curate nei minimi dettagli e ricreano in modo meticoloso lo stile di Star Wars.
Nell’episodio pilota, The Mandalorian non svela molto del passato del protagonista – a parte qualche flash dell’infanzia -, concentrandosi soprattutto sulla costruzione del mondo. A colmare questa lacuna, però, ci sono sufficienti indizi che permettono di capire le motivazioni che stanno dietro ad alcune scelte e, soprattutto, qual è il legame del mandaloriano con il suo popolo. È comprensibile come per alcuni questo possa essere un ostacolo per affezionarsi al personaggio, soprattutto quando molti di questi indizi richiedono una conoscenza più ampia della storia di Star Wars che non troviamo nei film, ma siamo solo alla prima puntata e, grazie a un inaspettato cliffhanger, difficilmente qualcuno a fine episodio penserà di abbandonare la visione.
I mandaloriani sono una delle culture più interessanti e misteriose della saga, e dopo aver avuto modo di conoscerli meglio nelle serie animate The Clone Wars e Rebels, The Mandalorian li mette al centro del racconto scavando più a fondo nella loro mitologia. La Disney ha tutte le intenzioni di sfruttare al meglio il potenziale della creatura di George Lucas, e con la saga cinematografica che si concluderà tra poco più di un mese, l’approdo in TV di Star Wars è un passaggio inevitabile. Jon Favreau dimostra di saper gestire perfettamente l’onere di qualcosa di così sacro ed è sempre più chiaro perché in casa Disney lo adorino. Dopo aver gettato le basi per quello che è diventato il più grande successo cinematografico di sempre – il Marvel Cinematic Universe -, Favreau si sposta nella galassia lontana lontana e dà un primo assaggio di quello che sarà Star Wars senza gli Skywalker, e il risultato è molto promettente.
Voto: 8
Si respira lo stesso spirito della prima trilogia, molto promettente!