Tiger King – Il profondo graffio della vera America 5


Tiger King - Il profondo graffio della vera AmericaQuando pensate agli Stati Uniti siamo certi che, come prima cosa, vi venga in mente New York, o Hollywood, o la Florida, o le immense autostrade, il Grand Canyon, i Premi Oscar. Tutto assolutamente normale: la cultura di massa e la globalizzazione, negli anni, ci hanno dato questa “realtà”. Ma la vera realtà, the true America, si cela da un’altra parte: questa incredibile e folle docu-serie ne è al tempo stesso specchio e lente di ingrandimento.

Mettete caso che un documentarista sia sulle tracce del mercato nero degli anfibi, tutti quei pazzi scatenati che, aggirando la legge, si tengono in casa i boa o i cobra. E mettete caso che in uno di questi posti di compravendita si presenti un tizio che ti dice di avere una tigre nel furgoncino. Comincia così, letteralmente per caso, la storia di Tiger King. Eric Goode, il fortunato ideatore del documentario, si incuriosisce e comincia a scavare in un mondo di cui sospettava solo l’esistenza e che si rivelerà molto ma molto più complicato e assurdo di quanto si immaginasse.
Joseph Allen Maldonado-Passage, noto come Joe Exotic e proprietario del Greater Wynnewood Exotic Animal Park in Oklahoma, è l’assoluto protagonista di questa storia: fieramente omosessuale, amante delle pistole e degli esplosivi, sembra uscito da una sceneggiatura dei fratelli Coen, e invece è una persona che esiste davvero e che durante gli anni in cui si dipana la storia – esatto, gli anni: Goode si è trovato per le mani una miniera d’oro ed era impossibile smettere di raccontarla, dato che succede veramente di tutto – ne combina e gliene succedono di ogni.
Per capire che questa docu-serie sullo sfruttamento di animali selvatici non è come le altre bastano veramente i primi minuti, quando Joe Exotic, pochi mesi fa, è al telefono con Goode da un carcere dove sta scontando una pena. Già da subito l’attenzione di chi guarda sale ai massimi livelli: che cosa è successo da quando Joe ha accettato di aprire i cancelli del suo zoo alla produzione di un documentario fino ad arrivare alla voce preoccupata che arriva da dietro le sbarre?

Tiger King - Il profondo graffio della vera AmericaTiger King è tantissime cose: può piacere a chi è interessato al mondo controverso degli zoo, a chi ama quell’America che raramente ci fanno vedere, a chi è appassionato di dramma duro e puro, con anche risvolti tragico-romantici, a chi impazzisce per quei personaggi di fiction talmente sfaccettati da sembrare veri. E qui è tutto, clamorosamente, vero. La docu-serie ha momenti assurdi, alcuni persino divertenti; poi ad un certo punto si trasforma addirittura in un thriller, spostando l’attenzione su un presunto omicidio per poi cambiare ancora entrando nel dramma più nero e cupo.
Tutto questo è grazie agli altri protagonisti di questa storia, su tutti Carole Baskin, attivista per la salvaguardia degli animali degli zoo e per questo invisa da Joe Exotic (a livelli patologici), ma anche dagli altri proprietari di zoo che incrociano la strada di Joe e che man mano diventano anche loro parte integrante della docu-serie, ricoprendo un ruolo fondamentale per capire a tutto tondo la personalità affascinante e pericolosa del Re delle tigri. Proprio questa pericolosità che si respira sempre – vuoi per le tigri e i leoni e altri animali aggressivi, vuoi per quel piacere sadico di sparare agli esplosivi (!) – è un bel punto di lettura dell’intera vicenda, e anche a tutto tondo su certe zone degli Stati Uniti lontane dai grandi centri dove prolifera la cultura dell’auto-difesa e dell’uso della violenza, con fucili semiautomatici che si possono comprare allo store sotto casa come  fossero un pacco di patatine. C’è anche un risvolto politico ad un certo punto, dove ovviamente l’ascesa di Trump e del suo pensiero fanno breccia come un coltello nel burro caldo in buona parte delle persone che vediamo sullo schermo.

Tiger King - Il profondo graffio della vera AmericaTiger King è quindi un progetto che ha cambiato pelle come quegli anfibi che dovevano essere al centro della narrazione e che invece hanno lasciato spazio prima alle tigri e poi a una storia che si addentra sempre di più nel ventre molle di un’America retrograda e intrisa di violenza, furberie e ignoranza e che ha avuto un ruolo sociale non da sottovalutare: molti attori e vip di ogni sorta, complice anche il lockdown causato dalla pandemia, hanno mostrato sui social travestimenti per somigliare ai protagonisti della serie, come se fossero i personaggi della loro serie tv preferita invece che persone in carne e ossa; addirittura Trump si è pronunciato in favore della grazia per Joe Exotic, che come dicevamo prima si trova in carcere – ma ovviamente non vi diciamo il perché. La docu-serie ha avuto talmente tanta risonanza che è già in produzione una serie tv basata su un articolo dedicato a questa storia, con Nicolas Cage che dovrebbe ricoprire il ruolo di Joe Exotic in quello che potrebbe essere il lavoro che vale una carriera.
Insomma, Tiger King non è diventata un fenomeno di massa per niente: certo, ha aiutato nella sua esplosione il fatto di essere uscita su Netflix in concomitanza con la triste quarantena che ci ha riguardato da vicino, ma è anche perché ha uno sguardo molto interessante su una parte di mondo che molti di noi non sono abituati, per fortuna, a vedere o vivere.
Sette episodi (più uno speciale con interviste ad alcuni dei protagonisti) che vi terranno incollati allo schermo, con una storia talmente incredibile che non può essere vera. E invece lo è.

Condividi l'articolo
 

Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

5 commenti su “Tiger King – Il profondo graffio della vera America

  • Boba Fett

    Che tipetto! Hai dimenticato almeno tre esperienze dal suo variegato curriculum, lo vediamo infatti anche preparare pranzi di Natale per i bisognosi, tentare la carriera politica e quella artistica (compone e canta splendide hit). Insomma tanta roba che non a caso ingolosisce Hollywood, si parla anche di un film, lo stesso Joe suggerisce modestamente Brad Pitt nel ruolo del “King”, per una storia che come dici sembra uscita dalla fantasia dei Cohen o, aggiungo io, di Tarantino, ma che è UNA realtà. Una delle tante Made in U.S.A.

     
  • Michele

    Tiger King e’ veramente una bomba!
    E’ una serie molto fresca, esattamente da guardare in binge e con un ritmo serrato e dove tutto e’ vero. Propongo che d’ora in poi si dica “Tiger King” come sinonimo automatico di “La realta’ supera la fantasia”.
    L’elemento thirller che citi e’ pure molto interessante e mette molta cuorisita’ 🙂

    Mi ricorda Wild Wild Country, altra serie uscita su Netflix.

    PS: bella recensione Ste, soprattutto molto apprezzabile come tu sia riuscito a non spoilerare niente del tantissimo materiale che contiene

     
    • Ste Porta L'autore dell'articolo

      Ciao Michele, grazie come sempre per i complimenti!
      Non è stato semplice evitare spoiler per invogliare la gente a vederlo, perché davvero non si riesce a spiegare in maniera compiuta tutto quello che succede, anche se l’elemento curiosità dovrebbe bastare. 🙂