Halo – 1×01 Contact


Halo – 1x01 ContactOrmai la produzione televisiva, così come quella cinematografica, vive di adattamenti in grado di trasportare il successo di libri e fumetti – ma non solo – da un medium a un altro con l’obiettivo di portarsi dietro le folte schiere di appassionati e sfruttare a livello di appeal la fama intrinseca a ogni intellectual property; lo stesso sta avvenendo negli ultimi anni con i videogiochi. Al momento il cinema è molto più avanti – è dai primi anni duemila che vediamo adattamenti più o meno riusciti come per esempio Tomb Raider, Resident Evil, Prince of Persia e più recentemente Uncharted –, mentre nelle serie tv questo è un fenomeno nuovo, anche per via dell’aumento considerevole di budget del settore degli ultimi anni, e sarà forse proprio Halo a dare il via a questa nuova wave.

In realtà a voler essere onesti già lo scorso anno siamo stati graziati da un adattamento televisivo tratto da un’opera videoludica di ottima fattura, capace di unire pubblico e critica in un’acclamazione condivisa. Si fa riferimento alla sorprendente Arcane, serie animata di Netflix tratta dalla serie di videogiochi League of Legends, a sua volta derivata dall’universo narrativo di Warcraft; è necessario però fare delle precisazioni e delle distinzioni rispetto al discorso che si faceva poc’anzi.
Intanto Arcane è un adattamento molto libero rispetto al materiale di partenza: è stato ampiamente sottolineato come la grandissima libertà di trasposizione che si sono presi gli autori nel trasformare l’universo videoludico in un’ambientazione che funzionasse in una serie televisiva sia stata una scommessa vinta, ma pur sempre una deviazione significativa che fa sì che Arcane si discosti moltissimo da League of Legends, narrativamente parlando. In secondo luogo parliamo di una serie animata, il che rappresenta uno stile completamente diverso – e sotto alcuni aspetti più comodo, sebbene tecnicamente molto complesso – rispetto a uno show live action come invece è Halo. Per questi motivi possiamo notare sì una successione di intenti – entrambi gli show vogliono cavalcare il successo del videogioco da cui sono tratti e utilizzarlo come trampolino per allargare il proprio pubblico – ma non una vera derivazione dell’uno dall’altro. Inoltre questo è ancora più vero se andiamo a scoprire il travaglio produttivo che ha attraversato la nuova serie di Paramount+.

Halo – 1x01 ContactUn adattamento della serie di videogiochi Halo, divenuta un franchise di successo di Microsoft e uno dei giochi più venduti su XBOX sin dalla sua prima iterazione del 2001, era in cantiere sin dal 2015 con alla base del progetto una collaborazione produttiva con un regista che non ha certo bisogno di presentazioni, Steven Spielberg. Il progetto è passato attraverso numerosi rinvii e diverse mani, vedendo il numero di episodi passare dai dieci pensati inizialmente ai nove attuali per la prima stagione, annotando inoltre un passaggio di consegne alla regia del pilot dal preannunciato Ruper Wyatt (The Mosquito Coast, Rise of the Planet of the Apes) all’attuale Otto Bathurst (Black Mirror, His Dark Materials, Peaky Blinders). Gli sceneggiatori del primo episodio intitolato “Contact”, nonché showrunner della serie, sono invece Kyle Killen (Lone Star) e Steven Kane (The Last Ship), anche se nel marasma produttivo è stato già annunciato dal network che la confermata seconda stagione non vedrà gli stessi autori, bensì David Wiener (Brave New World, Fear the Walking Dead). Insomma, l’esperienza insegna che quando non c’è una chiara direzione creativa dietro un progetto le possibilità che venga fuori un pasticcio solo alte, a maggior ragione quando si ha la pressione di un fandom accanito pronto a gettarsi come una iena affamata su ogni eventuale passo falso.

Il risultato, fortunatamente, è molto meno tragico di quanto si potesse pensare. Halo, la serie, è ambientata nel XXVI secolo, esattamente nel 2552, un futuro in cui la razza umana ha colonizzato l’universo; l’UNSC (United Nations Space Command) ha tuttavia diramato un allarme per le colonie sui primi avvistamenti di una razza aliena ostile, i Covenant. Queste creature attaccano e uccidono senza pietà: per combatterle il governo ha creato dei soldati potenziati, il programma Spartan, ovvero persone private dei propri ricordi e dotate di tute futuristiche in grado di affrontare ad armi pari i temibili alieni. Il protagonista della storia è uno dei migliori Spartan a disposizione dell’UNSC, John-117 detto Master Chief interpretato da Pablo Schreiber, che tuttavia, dopo essere entrato in contatto durante una missione con un artefatto alieno, comincerà ad avere ricordi del suo passato e riacquisirà una moralità sopita, che inizierà a fargli mettere in discussione gli ordini più controversi dei suoi generali.

Halo – 1x01 ContactSe la trama del primo episodio sembra apparentemente molto classica e abbastanza semplice è perché lo è: non siamo di fronte a quel tipo di fantascienza complessa e stratificata che porta il racconto ad avere diverse chiavi di lettura contemporanee, bensì di fronte a una classica storia di guerra che sfrutta solamente la cornice futuristica di cui si fregia. D’altronde questa tipologia di racconto si potrebbe trasportare tranquillamente in un fantasy medievale così come in una storia di guerra con un setting contemporaneo; il punto di partenza è un corpus narrativo – per quanto la serie possa prendere le distanze dai videogiochi – pensato per adattarsi a uno sparatutto in prima persona, la categoria alla quale appartiene appunto Halo, e quindi basato soprattutto sulla spettacolarizzazione della sua parte action. Da questo punto di vista la serie di Paramount+ rende onore alla sua controparte videoludica, mettendo in scena già dopo pochi minuti di pilot il primo grande scontro tra gli Spartan e i Covenant.

La prima battaglia omaggia chiaramente diverse situazioni tipiche del videogioco grazie ad alcune intuizioni registiche interessanti di Bathurst, anche se queste vengono purtroppo appiattite da una computer grafica decisamente insufficiente per una produzione di questo tipo. Queste intuizioni si concretizzano per esempio nelle visuali dei caschi degli Spartan appena entrano in battaglia, viste in prima persona come la prospettiva di chi gioca ad Halo, oppure con le scene di sparatorie tra i personaggi che si riparano dietro le protezioni offerte dalla “mappa”, in questo caso le macerie del villaggio di coloni sul pianeta Madrigal.

Al fianco della parte puramente action, però, Halo necessita di costruire una trama e lo fa in modo un po’ rocambolesco e confuso, dimostrando alcuni strascichi di quel disordine produttivo di cui si parlava. I personaggi, infatti, sono calati dall’alto in una storia che li vede sin da subito compiere scelte e azioni di cui lo spettatore non può capire il senso, poiché non li conosce; quello che manca è un canale introduttivo adeguato alle dinamiche che regolano il mondo di Halo. Master Chief, per esempio, a livello caratteriale subisce sin da subito una trasformazione, senza che ci sia un preambolo al suo personaggio: chi era prima di toccare l’artefatto? Perché gli Spartan non hanno ricordi delle loro famiglie? Quella che sembra mancare è un’introduzione al worldbuilding e alla mitologia che presuppone la serie; questa mancanza è evidente anche per quanto riguarda il conflitto nascente con i Covenant, o rispetto alla composizione e alle ambizioni politiche dell’UNSC – che in “Contact” vediamo rappresentato in pochissimi personaggi, come l’Ammiraglio Parangosky o la dottoressa Halsey, anche questi tratteggiati molto superficialmente.

Halo – 1x01 ContactStiamo parlando di un primo episodio, ovviamente, ed è lecito donare il beneficio del dubbio a una trama che ha certamente la possibilità di evolversi nel corso della stagione; tra l’altro potrebbe farlo in modo inaspettato. Il finale di “Contact” lascia presagire un cambiamento di rotta rispetto alla partenza “fracassona” fatta di sparatorie e corpi alieni che esplodono: alcune vibes lasciano pensare a influenze da altre serie di successo degli ultimi anni, come The Mandalorian per esempio – e non solo per il fatto che i protagonisti siano due personaggi che indossano sempre il casco ma che prima o poi mostrano il volto degli attori sotto di esso.

L’adattamento televisivo di Halo si presenta come una serie action con ben poche pretese per il grande pubblico ma che spera di catturare lo spirito del videogioco e di accontentare i suoi fan nonostante le scelte artistiche che deviano dal materiale originale. La fantascienza è solo un pretesto per mettere in scena spettacolari quanto cruente scene d’azione e combattimenti tra superuomini e alieni, mentre la trama deve raddrizzare il tiro ed espandere il proprio orizzonte per poter reggere per tutta la stagione: il risultato al momento è uno show mediocre ma capace di intrattenere.

Voto: 6½

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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