Reboot – 1×01/02/03 Step Right Up & New Girl & Growing Pains


Reboot – 1×01/02/03 Step Right Up & New Girl & Growing PainsLa stagione televisiva autunnale ci ha regalato diversi titoli di grande interesse che hanno debuttato nelle scorse settimane sui nostri schermi e la lista delle novità non è ancora terminata; il servizio di streaming Hulu ha da poco reso disponibile una nuova comedy, che ci accompagnerà con un episodio ogni martedì fino al 25 ottobre. Mai come in questo caso il titolo della serie dice tanto di quello che andremo a vedere: lo show, infatti, si intitola Reboot.

Creato da Steven Levitan (Modern Family), che ricopre il ruolo anche di produttore esecutivo insieme a Danielle Stokdyk e Jeff Morton, Reboot è stata presentata come una parodia divertente, intelligente e autoironica dell’industria televisiva di oggi, priva di fantasia e ossessionata dai successi del passato, che cerca di conquistare il pubblico facendolo divertire sfruttando il divario generazionale tra i boomer di ieri e la generazione Z di oggi. La protagonista dello show è una giovane autrice televisiva, Hannah (Rachel Bloom), che decide di presentare la sua idea a Hulu per un nuovo show, il reboot di una vecchia sit-com degli anni ’90, con l’idea di renderla più intelligente e realistica rispetto alla serie madre. I membri del cast originale Reed (Keegan-Michael Key), Clay (Johnny Knoxville), Bree (Judy Greer) e l’ex baby star Zack (Calum Worthy) vengono richiamati e decidono di far parte del nuovo progetto con la promessa di Hannah che lo spettacolo sarebbe stato nuovo e al passo con i tempi; le loro vecchie lamentele e le rivalità, però, sono rimaste le stesse di una volta e seppur le loro vite sono andate avanti, loro sembrano intrappolati nell’ombra di quello che erano. L’entrata in scena del creatore originale dello show Gordon (Paul Reiser), che si mette al lavoro al fianco Hannah, mette in crisi tutto il progetto e i protagonisti stessi.

Reboot – 1×01/02/03 Step Right Up & New Girl & Growing PainsCon una base del genere, non sorprende che Reboot riesca a creare diversi momenti convincenti nei trenta minuti che compongono gli episodi; assistiamo alle scene comiche migliori quando protagonisti della scena sono i conflitti tra i personaggi, ma anche tra i diversi modi di fare commedia. Si scherza molto sul mondo dello spettacolo e vengono anche presi in giro i nuovi modi di fruizione delle serie, concentrandosi ovviamente sullo streaming basato sugli algoritmi di oggi. In questo modo la serie diventa anche una riflessione interessante su come si è evoluta la scrittura di commedie televisive dagli anni ’90 ad oggi, sottolineando il fatto che, dopo trent’anni, si tende a seguire ancora le stesse regole di una volta e tutto sembra cambiato quando in realtà lo è solo in parte. Alcune strutture banali esisteranno per sempre, è compito dell’autore utilizzarle come trampolino di lancio per arrivare ad un diverso obiettivo o, al contrario, farne uso per strappare solo una risata al pubblico. I personaggi tramite i quali si indaga questo tema sono Hannah e Gordon che, grazie al loro rapporto particolare, saranno al centro anche di molti scontri.

La parola scontro sembra riassumere bene questo show, che tramite i conflitti ci racconta non solo una storia di finzione, ma ci parla del modo in cui si fa spettacolo oggi; l’ironia che mette in campo, tuttavia, sembra delle più innocue e non c’è traccia di una critica vera e propria al mondo dello spettacolo di oggi, al massimo si mette in ridicolo come si lavorava in passato e questo è troppo poco per uno show con queste ambizioni. La parodia dell’industria dello spettacolo che cerca di mettere in scena Reboot purtroppo non è paragonabile ad altri show di qualità del recente passato che hanno trattato lo stesso tema (Bojack Horseman, The Comeback); addirittura con il passare degli episodi la comedy di Hulu mette sempre più da parte la satira per diventare ciò che in origine voleva demolire.

Reboot – 1×01/02/03 Step Right Up & New Girl & Growing PainsNonostante ciò, rimane interessante e divertente assistere allo scontro tra Hannah e Gordon, che aiuta a vedere la vecchia guardia intrecciarsi con la nuova, specialmente quando i due sono al lavoro sulla creazione del loro nuovo progetto. Reboot stesso gioca con lo scontro tra le vecchie regole delle sit-com e la capacità di scendere nel profondo delle comedy di oggi, essendo in parte entrambe, anche grazie alla libertà che ha ricevuto da Hulu, sia nel linguaggio, sia nella forma del racconto. Lo show è profondamente radicato nell’ecosistema dell’intrattenimento che prede in giro: gli episodi, per esempio, sono intitolati con i nomi di vecchie serie come New Girl e Growing Pains (in Italia Genitori in Blue Jeans) e vengono citati anche altri show come What We Do in the Shadows e The Handmaid’s Tale.

Per questi motivi possiamo dirci soddisfatti di Reboot, un esperimento tutto sommato riuscito in cui l’unione di due generi televisivi diversi e la critica verso quei generi che mette in scena si fondano alla perfezione, creando uno show godibile anche grazie al cast di attori che sembra aver trovato affiatamento sin dalla prima scena. C’è da dire che la serie non brilla certo per coraggio, Levitan  con delle basi del genere e con la sua esperienza in fatto di comedy sarebbe potuto essere più incisivo e pungente nel racconto del dietro le quinte, anche se il messaggio che si è prefissato di trasmettere, al netto di alcuni difetti fisiologici che non ci meravigliamo di trovare in un nuovo show, arriva forte e chiaro: il confronto tra passato e presente è efficace e ben rappresentato ed è chiaro che, per capire chi ne uscirà vincitore, non possiamo far altro che che seguire tutta la prima annata dello show.

Voto 1×01: 7½
Voto 1×02: 8
Voto 1×03: 7½

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Informazioni su Davide Canti

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)

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