Misfits – 3×03 Episode Three 3


Misfits - 3x03 Episode ThreeMisfits continua ad intrattenere con divertenti siparietti conditi da pressappochismo di periferia, ma c’è una certa dose di maturità nell’aria, la quale più che portare il format ad una struttura più stratificata e compatta, ricorda semplicemente altri prodotti, seriali e cinematografici.

Questa sorta di maturità (o carenza di idee?) sancisce una evidente crisi per quanto riguarda lo spirito lassista e quantomeno cazzone dei protagonisti e l’approdo, nell’Inghilterra della serie, di tensioni epiche tipiche dei possessori di poteri d’oltreoceano. Innanzitutto i nuovi poteri dei Misfits non sono una casualità, un accidente di cui non sanno che farsene, un peso che ostacola il loro “dolce far niente”: sono stati scelti da loro stessi e l’uso che se ne fa, come in questo episodio in particolare, è piuttosto consapevole e indirizzato ad un fine (Kelly blocca un allarme, Alisha ritrova Simon): adesso sono i protagonisti ad agire anziché lasciarsi provocare e trascinarsi verso la sopravvivenza con animo disfattista, decorato dal sempreverde turpiloquio. L’utilizzo dei poteri in Misfits è sempre stato casuale, grottesco o dettato da necessità di vita o morte, ma ora è chiaro più che mai che le tipiche tensioni valorose da poema epico sono arrivate anche a Londra. Ciò che temevo.

I miei primi dubbi sorsero con lo svelamento del mascherato Future Simon nella scorsa stagione, ma qui il discorso è molto più palese e diretto. I Misfits vogliono fare qualcosa per gli altri, vogliono restituire qualcosa alla comunità (tradendo le premesse stesse della serie e portando ad un’evoluzione non da poco delle intenzioni dei personaggi).

Il set up è semplice: l’illusione fumettistica è introdotta da un disegnatore, i cui schizzi possono avverarsi (“Heroes”, anyone?), ossessionato dalla figura eroica di un compiaciuto Simon, che sembra aver comprato delle plafoniere da soffitto adatte a sottolineare la pomposità delle sue intenzioni. L’apparente e saltuaria presa in giro di questo Super-eroismo posticcio ad opera degli altri Misfits viene sostituito per tutto l’episodio da un tono parecchio più drammatico e, ovviamente, “epico”.Misfits - 3x03 Episode Three Non mancano intermezzi fumettistici a glorificare la fantasia super-eroica, i quali risultano interessanti solo quando non sono ridondanti (il badboy disegna e la realtà si avvera) ma sostituiscono sullo schermo la realtà che vanno a creare (come quando la lotta di Simon e i suoi misfits, ad esempio, non è mostrata nella sua veste di carne ma solo attraverso le bozze in bianco e nero). L’ironia drammatica regge per poco giungendo subito alla conclusione che vedrà il badboy del giorno, per nulla divertente, immolarsi per una “causa più grande”, ovvero la creazione definitiva del Supereroe con la S maiuscola- Simon.

La mancanza, finora, di questa epicità da fumetto era ciò che mi aveva fatto innamorare di Misfits alla prima stagione, ma sembrano finiti quei tempi di bighellonaggio in attesa che qualche sfigato causi pericolo con poteri usati malamente e in maniera assurda ed egoista. Ora si pensa al “greater good”, a salvare le squinzie e ai paradossi temporali, dei quali loro stessi sono incerti.

L’episodio di per sé è godibile, nonostante questi macro-cambiamenti, ma non si può far finta che sia tutto com’era: speciale. Con queste congetture temporali e con quest’ansia d’eroismo Misfits va ad allinearsi più ai prodotti americani, perdendo un po’ quegli sprazzi di brillante unicità che ci avevano colpiti due anni addietro, pur mantenendo un’aura di ridicolo piuttosto piacevole. Speriamo non abusino di queste intenzioni e non si lascino sopraffare dagli archetipi eroici da nerd.

VOTO: 7, con annesso giuramento virtuale che la defezione di Nathan ha poco a che vedere con il calo della serie.

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3 commenti su “Misfits – 3×03 Episode Three

  • xfaith84

    ho capito che c’era qualcosa che non andava quando, dopo mezz’ora di puntata, ho avuto la sensazione di essere davanti a misfits da almeno un paio d’ore e di avere pochissima voglia di finire di vedere l’episodio. brutto indizio. E comunque sì, le luci di casa Simon sono empatiche XD

     
  • Peddy

    Per quanto anche a me quello che piace di più di Mifits sia l’antieroismo e il disfattismo, non mi è dispiaciuto questo episodio. Penso che la personalità “eroica” di Simon serva a contrastare quella “antieroica” di tutti gli altri. Che poi se vogliamo, anche Nathan che protegge i soldi per Marnie e la bambina e si prende la responsabilità di diventare padre, ha qualcosa di eroico. Quello che si critica sono le “etichette”, le apparenze contro la sostanza. Simon è sempre stato il tipico “eroe”, se vogliamo, quindi non dovrebbe sorprendere che l’episodio dedicato a lui abbia avuto questo stampo. Inoltre, nonostante il cliché e l’americanata della figura eroica, ho trovato il finale abbastanza originale, o perlomeno non del tutto banale. Nel senso che anche il “greater good” può comunque essere opinabile, e non è tutto bianco o nero (qual è il meglio per Alisha, morire per salvarla o restare con lei?)
    Le luci di casa Simon sono una figata.
    Bella recensione comunque.