The Bad Batch – Stagione 3 1


The Bad Batch - Stagione 3Era il 4 maggio 2021 quando, su Disney+, arrivò la prima puntata di The Bad Batch, serie spin-off dell’universo animato di Star Wars ambientata nei primi anni dell’Impero sulla Clone Force 99, un gruppo di cloni apparsi nella settima stagione di The Clone Wars. Tre anni più tardi e dopo 47 puntate, la storia della Bad Batch arriva al termine, con una terza stagione che ha saputo sfruttare al meglio tutti i punti di forza della serie, limitando allo stesso tempo alcuni elementi che in precedenza ne avevano rallentato lo sviluppo.

Il finale della seconda stagione ci aveva lasciati con la Clone Force 99 in quello che è stato in tutto e per tutto, a livello emotivo, il loro momento più basso: oltre alla morte di Tech – che, narrativamente parlando, non è stato fortunatamente resuscitato – durante la missione su Eriadu, la protagonista della serie Omega era stata catturata da Hemlock e portata nella base segreta imperiale di Tantiss sul pianeta Wayland. Un ottimo modo per lasciare i fan con il fiato sospeso, alzando di fatto la posta in gioco e mettendo la stagione finale nelle condizioni ideali per presentare un racconto avvincente e ricco di tensione.  La permanenza di Omega su Tantiss, però, dura giusto il tempo di arrivare alla fine della tripla premiere: è una scelta che, se presa a sé, potrebbe sembrare strana, dato che risolve rapidamente una delle grandi domande lasciate della seconda stagione, ma guardando la direzione presa nelle puntate successive, ha molto senso. Per fare un paragone, non siamo sicuramente di fronte a una decisione controversa come il riunire Grogu e Din Djarin in The Book of Boba Fett così in prossimità della loro separazione – oltre a farlo in una serie in cui i due non sono i protagonisti.

The Bad Batch - Stagione 3“Confined” e “Shadow of Tantiss” sono due ottime puntate che ci mostrano finalmente Omega in una situazione di maggiore indipendenza (anche se forzata), in cui possono finalmente emergere le sue doti frutto di tutto ciò che ha imparato nelle stagioni precedenti. Rimane immutato il suo senso di speranza e il suo desiderio di aiutare gli altri, che trova terreno fertile nelle presenza di Batcher, un’ottima new entry sul fronte delle creature di Star Wars, e quella di Crosshair, anch’egli prigioniero su Tantiss. Con i due cloni nella stessa location, possiamo vedere una dinamica completamente nuova per la serie, grazie al loro essere diametralmente opposti. Sono proprio le loro differenze a offrire un rapporto molto più interessante e sfaccettato di quanto visto finora con i vari Hunter, Wrecker e Tech, dove, soprattutto nel primo caso, la fonte di conflitto era quasi sempre il desiderio di proteggere Omega dai pericoli della varie missioni – missioni che poi venivano inevitabilmente fatte. La forza del loro rapporto emerge soprattutto in “A Different Approach”, in cui Crosshair deve iniziare lentamente a fidarsi della sorella, ma anche a confrontarsi con l’idea di non essere accettato dai suoi fratelli Wrecker e Hunter.

Non manca ovviamente qualche riferimento importante alla mitologia di Star Wars. Che Omega potesse essere legata in qualche modo alla clonazione di Palpatine in The Rise of Skywalker, era una teoria dei fan già presente dalle primissime puntate della serie. In questa stagione la cosa ci viene confermata, con riferimenti visivi e non – si menziona più volte il progetto Necromancer -, anche se, alla luce del finale, la forma in cui troviamo l’imperatore in Episodio IX è frutto di esperimenti nuovi di cui al momento non conosciamo nulla, se non che verranno svolti su Exegol e che già durante l’epoca di The Mandalorian gli Imperial Remnants ci stavano lavorando nell’ombra. Non si tratta comunque di un legame – quello di Omega e la clonazione di Palpatine – che distoglie in maniera eccessiva la nostra attenzione da cuore pulsante del racconto, in un’ottima dimostrazione di come si possa tranquillamente collegare questo grande racconto tra film, serie, libri, fumetti e videogiochi, senza sacrificare lo sviluppo dei personaggi.

Ciò avviene anche quando riappaiono personaggi già noti come Cad Bane e Fennec Shand, e in parte con il ritorno di Asajj Ventress. La sua è, dopotutto, una presenza troppo grande e importante per non portare con sé un mare di aspettative, soprattutto per chi ha letto Dark Disciple, romanzo che è un adattamento dei copioni di alcune puntate finali di The Clone Wars mai realizzate e che portano a compimento la storia di Asajj. Bisogna però lodare il fatto che, nei limiti del possibili, la presenza di Asajj non sovrasta mai la trama principale, e gli autori scelgono di evitare quasi completamente la storia della Nightsister, rendendola però molto importante nello sviluppo di Omega.

The Bad Batch - Stagione 3Tutta la parte legata a Tantiss, invece, rende sicuramente The Bad Batch molto più vicina a Andor, con tutte le inevitabili limitazioni dettate dall’essere comunque una serie animata. Già la scorsa stagione non si era tirata indietro dall’esplorare tematiche più profonde, come nel caso dello splendido episodio “The Solitary Clone”, e lo stesso viene fatto anche quest’anno. Ciò non significa che The Bad Batch sia improvvisamente diventata una serie per soli adulti: gli elementi che la rendono più affine a un pubblico più giovane ci sono tutti, senza dover per forza limitarsi a un racconto in cui tutto va sempre perfettamente, anche perché l’epoca storica esplorata è letteralmente l’inizio di una dittatura.

Una volta riunita la Clone Force 99 nel toccante finale di “Shadow of Tantiss”, la serie prosegue a passo decisamente più spedito rispetto a quanto ci aveva abituato nelle annate precedenti, soprattutto dopo che Omega viene catturata; questa volta, però, la clone lascia che ciò avvenga di sua spontanea volontà, in quanto è l’unico modo per salvare i suoi fratelli e Pabu. Qualcuno potrebbe giustamente pensare che la sua cattura sia un espediente usato fin troppe volte nel corso della serie, ma almeno in questo caso si mette Omega in una posizione completamente nuova e che diventa parte del piano per liberare i cloni prigionieri su Tantiss.

Da “Point of No Return”, le puntate sono più che mai legate tra loro, parti di un unico grande racconto che culmina in “The Chavalary Has Arrived”, un finale ricco di azione ma anche di momenti davvero toccanti, il punto di arrivo di una storia che ha sempre messo al centro i cloni e le loro difficoltà nel trovare un ruolo in una galassia a cui non servono più e che anzi, vuole sbarazzarsene. Si è spesso parlato di come The Bad Batch avrebbe potuto legarsi di più ad altri personaggi e storie di quest’epoca, ma alla fine dei conti la decisione di puntare tutto sulla Clone Force 99 si rivela vincente, ed proprio questa scelta che rende il finale così soddisfacente ed emozionante. Immaginarsi poi dei cloni che, in un’epoca come quella dell’Impero in cui siamo abituati a vedere personaggi che si ribellano, vogliono invece trovare un po’ di pace, potrebbe sembrare un’occasione persa per raccontare i primi gruppi di resistenza, ma vista attraverso gli occhi di chi non ha mai potuto scegliere cosa fare, diventa in verità a sua volta un gesto di ribellione.

The Bad Batch - Stagione 3Gli ultimi istanti della serie ci portano qualche anno più avanti su Pabu, in cui vediamo Omega cresciuta cercare di andarsene di nascosto per unirsi alla ribellione. Ad aspettarla accanto all’astronave, c’è però un Hunter invecchiato. Nel loro scambio e nell’idea che alla fine siano davvero riusciti a trovare un’oasi di pace per qualche anno in mezzo all’oppressione dell’Impero, è qualcosa di profondamente toccante, una chiusura perfetta per la serie che, contemporaneamente e in una tradizione tipicamente starwarsiana, porta a conclusione il suo racconto ma pone subito le basi per il futuro di Omega.

In conclusione, The Bad Batch si congeda nel migliore dei modi, con una terza stagione che regala alcuni degli episodi più belli dell’animazione di Star Wars e un finale stupendo che riesce a emozionare e intrattenere in maniera estremamente soddisfacente, qualcosa che, purtroppo, almeno nell’ultimo periodo, le controparti live-action sembrano invece non riuscire più a fare completamente. The Bad Batch è quindi una grande aggiunto nella galassia lontana, lontana, e, anche se non si può dire che sia ai livelli di The Clone Wars o Rebels, resta comunque una serie da non perdere per tutti i fan di Star Wars.

Voto Stagione: 8
Voto Serie: 7 ½

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Un commento su “The Bad Batch – Stagione 3

  • Boba Fett

    Quando questo progetto debuttò, ricordo che non mi entusiasmò particolarmente; ebbi l’impressione che fosse uno show più adatto ad un pubblico di giovanissimi e trovai la stessa Omega al limite del sopportabile con quel suo fare un po’ troppo zuccheroso per i miei gusti. Poi la seconda stagione, con la svolta decisamente più dark mi ha letteralmente conquistato. Alla fine, oltre ad essere uno degli ormai tanti anelli di congiunzione che Filoni sta forgiando per dare coerenza a tutte le storie dell’intero universo SW, The Bad Batch è anche un signor epilogo per i (poveri) cloni e mi auguro che a loro si dedichi un live action in un prossimo futuro dopo averli intravisti brevemente in Obi Wan e Asoka.