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“You’ve been running around, sticking your fangs in who knows what else, into every girl in town. But the second I move on, you arrest him?”

Ne segue l’ennesimo “attacco di Eric a gente che non riconosce” – va bene, è molto ciccio nel voler difendere Snookie, ma tutte le volte bisogna vedere ‘sta scena? – che lancia Bill contro il camino (YES!) salvo poi inginocchiarsi davanti al suo Re quando ne scopre l’identità.
In questa puntata il Re della Louisiana non fa esattamente una bella figura: è chiaro a tutti, persino a Snookie che non è esattamente la più sveglia del reame, che il suo modo di agire sia legato ad una gelosia incredibile nei confronti della ragazza e, benché se ne esca con frasi non proprio da gentleman dell’800 (“Believe it or not, my entire existence does not revolve around what or who is between your legs” WHAT?! Seriously?), è evidente che sia ancora innamorato della nostra adorata stordita.
L’opzione True Death – suggerita a Nan Flanagan grazie ad un riconoscibilissimo collegamento su Skype – subisce una battuta d’arresto quando Bill capisce che tutta la storia di “Eric pericoloso per gli altri e bla bla” era solo una scusa da lui stesso creata per poter giustificare l’uccisione del suo acerrimo nemico.
Rimane da chiedersi perché mai l’abbia lasciato a piede libero.
Ha scoperto di avere una coscienza?
Si è innamorato anche lui di Eric (riconoscendo, peraltro, la sua superiorità in figaggine estrema)?
Vuole vedere Soookeeeeh felice e non gli importa se sia con lui o con Eric?
O forse, dopo aver sentito che Sookie prova ancora qualcosa per lui, ha opportunamente pensato che far fuori Eric non fosse uno dei modi più rapidi per tornare ad essere il “what or who” di cui sopra?
Chi può dirlo.
In ogni caso, la puntata si chiude con Eric e Snookie che copulano allegramente nel bosco (la ragazza sta migliorando, almeno adesso non ha più rapporti estremi nei cimiteri!) e il povero Bill che manda giù la sua boccia di Tru Blood sulle note di “I wish I was the moon” (nel caso in cui non fosse stato chiaro che, sì, in questa puntata si parla di luna).
In chiusura del commento al triangolo d’ammore più cool dell’estate, lancio di nuovo il mio disperato appello: Eric, ritorna. Sentirti dire frasi come “I’m not the vampire you think I am. Not anymore” ci lascia nelle stesse condizioni di Pam: disperati e a pezzi.
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“I barely know any regular humans anymore.”
Sookie, che tra l’inizio e la fine dell’episodio fa faville, nel corso del resto della puntata non fa altro che vagare nei boschi alla ricerca del fratello, armata di fucile e di una sana dose di cocciutaggine nel non voler lasciare solo Jason nella notte della sua trasformazione, vera o presunta. Già! Perché, non so se l’avevate colto, ma in questa puntata c’è la luna piena e la paura di trasformarsi in una pantera mannara porta il nostro amico Jason a comportarsi da Jason – e di questo saremo tutti sempre grati agli autori.

Scemo sì, ma – per ora – di gran cuore: capisce che c’è qualcosa nell’aria tra lui e Jess e, forse memore dell’amicizia con Hoyt o forse solo della presenza inquietante del suddetto amico nel suo sogno, scappa a gambe levate nel bosco.
Un bosco estremamente popolato questa notte perché, udite udite, c’è la luna piena e Deb non perde occasione di ricordarcelo mentre sgrida Sookie come una mamma che ha beccato la figlia a girare per quartieri poco raccomandabili. Ora, ma l’utilità della storia di Alcide e compagna dove sta? Sono sicura che più avanti troveranno un modo per far rientrare questa storyline dalla finestra, ma per il momento l’unico interesse che suscita in me sta nel cercare di capire se siano più inutili loro o Tara e compagna (che ci volete fare, sono gare che tengono col fiato sospeso).
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“Creature of death! Fire shall take your very breath!”

Il flashback/visione di Marnie è particolarmente esplicativo non tanto nel mostrarci ciò che, in realtà, ci era già stato raccontato, quanto nel farci capire che i piani di Antonia non sono cambiati di una virgola: ora che ha riacquisito un corpo, quello di Marnie, e che si è ritrovata davanti al suo carnefice, non ha più alcun motivo per non portare avanti il suo progetto di distruzione del mondo dei vampiri.
“We’re waitin’ for a wild animal to walk up to us and volunteer to die?”

Questo, unito alla certezza del nonno che “il problema da cui difendersi non sono i vampiri”, mi porta a pensare che Lafayette avrà un ruolo determinante nella lotta tra vampiri e streghe – non a caso si può notare un’incredibile somiglianza tra la scena Lafayette/Zio Luca e Marnie/Antonia, sia nel “modus operandi” degli spiriti che nelle riprese, pressoché identiche.
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“No, it was like we just met. Like we were strangers. It’s exciting. Must be the full moon.”
Impossibile non citare in questa recensione una frase sulla “full moon” detta da un personaggio che risponde al nome di Luna: volevano ribadire il concetto pure attraverso messaggi subliminali?

Fratello maggiore che, nel frattempo, scompare dai radar per ore e ore. Motivo: Baby Not Yours con la sua bambola malefica, oltre a teletrasportarsi fuori di casa e avere le visioni, ha causato l’esplosione di casa “Arlene e Terry”, che in realtà è tra le proprietà Merlotte.
Ora che ci penso, Sam non può sparire da True Blood: senza di lui non ci sarebbero più case da far esplodere, lavori da cui essere licenziati, cibi da ordinare e lasciare rigorosamente integri sul tavolo con tanto di melodrammatiche uscite dal locale!
Sciocca io a non aver colto l’utilità di questo personaggio molto tempo fa.
Non credo che Sam ci metterà molto a capire cosa sia successo: sa cosa siano gli skinwalker e sa che Tommy ha ucciso i suoi genitori, ma soprattutto dovrà prima o poi affrontare Luna e Sookie e le rispettive conseguenze di ciò che è successo. Spero, anzi, mi auguro che ci arrivi in fretta: del resto, a quale altra opzione potrebbe pensare? “Ho perso la memoria”? Anche lui? No, eh.
E’ stata una buona puntata in cui diverse storie si sono mosse verso la direzione giusta; tuttavia il tono con cui sono stati raccontati i fatti non ha avuto la stessa attrattiva dell’episodio precedente. Purtroppo la necessità quasi spasmodica di dire “qualcosina di tutti tutte le volte” su di me non ha alcuna presa e anzi, mi porta ad alternare momenti di grande interesse a eterni minuti in cui mi chiedo “dove ho messo la limetta per le unghie che forse questo è quel buco di tempo vuoto che cercavo da giorni”.
Non basta mettere lune piene dappertutto per creare l’atmosfera e sicuramente non aiuta indicarla ogni tre secondi con delle enormi frecce rosse lampeggianti.
Se volete affascinarmi, fate tornare Eric il bastardissimo vampiro di una volta.
Voto: 7
