The Walking Dead – 2×03 Save The Last One 8


The Walking Dead - 2x03 Save The Last OneDefinire The Walking Dead una serie sugli zombie è riduttivo e fuorviante. Questo episodio, infatti, ci ricorda come il fulcro dello show non siano tanto i mostri che se ne vanno in giro per il pianeta, quanto quelli che sono dentro ognuno di noi, che trovano facile manifestazione in una situazione di difficile sopravvivenza come questa.

Le storie dei sopravvissuti sono ormai divise: da una parte si cerca di salvare Carl, il figlio di Rick e Lori, dall’altra si cerca di ritrovare Sophia, figlia di Carol. In entrambi le situazioni le tematiche affrontate sono la speranza e la voglia di vivere.

The Walking Dead - 2x03 Save The Last OnePer quanto riguarda il gruppo rimasto alla strada, infatti, è ottima la scelta di fare uscire insieme Daryl e Andrea, anime così contrastanti tra di loro che non possono che offrire riflessioni da punti di vista antipodali. Il primo, infatti, si lamenta della mancanza di fiducia e speranza che hanno tutti, compresa Andrea,  che ormai danno per spacciata la bambina. Daryl racconta di quando, da piccolo, passò nove giorni da solo nella foresta sopravvivendo. Dimentica, forse, che all’epoca non c’erano zombie in ogni angolo.
E proprio l’incontro con uno zombie appeso ad un albero (un uomo impiccatosi dopo essere stato morso) non può che portare la discussione sulla voglia di vivere di Andrea: la bionda ammette di non aver ancora trovato qualcosa per cui vivere, e che ormai lo fa solo per inerzia e abitudine.
A mio parere questo personaggio è ormai di fronte ad un bivio: o trova prossimamente qualcosa per cui vale vivere, oppure la prossima volta che dovesse affrontare uno zombie potrebbe non avere più stimoli per combattere. Daryl, dal canto suo, si sta mostrando un personaggio sempre più interessante e non mi stupirei se questa crescente attenzione nei suoi confronti culminasse presto con la riunificazione col fratello.

Sull’altro versante, la situazione non è diversa.
The Walking Dead - 2x03 Save The Last OneLo sfogo di Lori, per quanto “mostruoso” possa sembrare desiderare la morte del proprio figlio, è invece quanto di più umano e comprensibile possa esserci in una situazione del genere: perché un bambino dovrebbe vivere in un mondo così? Passando la vita solo scappando e cercando di sopravvivere? Meglio essere morti, sentenzia Lori.
In situazioni come questa, inevitabilmente si prendono schieramenti estremi: non ci sono più vie di mezzo. Rick, infatti, è del parere opposto: non può accettare di lasciar morire il figlio, non può mollare tutto adesso, non può smettere di credere che, prima o poi, ci sarà un futuro migliore ad aspettarli. Così non ci pensa nemmeno una volta a donare nuovamente il sangue per suo figlio, mettendo a rischio persino la sua stessa vita (e, per il gruppo, l’eventuale mancanza di Rick non sarebbe certo equiparabile a quella di Carl); e se in un primo momento non risponde al perché sia meglio vivere, successivamente fa emergere l’uomo di fede che è in lui, spiegando a Lori che non ci può essere solo la morte là fuori e che devono essere forti abbastanza per continuare a crederci.
Questo mostra come, nonostante alcune divergenze tra lui e Daryl, i due interpretino la stessa faccia della moneta, quella combattiva, speranzosa, credente.

The Walking Dead - 2x03 Save The Last OneThe Walking Dead - 2x03 Save The Last OneMa oltre al credere in un futuro migliore, l’episodio affronta (senza mai eccedere nella retorica o in banalità) anche la fede verso un’entità superiore, testimone impassibile di tutto quello che sta accadendo. Paradossalmente, in un momento come questo vediamo l’ateo (Glenn) cercare la fede e il fedele (Maggie) perderla. Il primo, infatti, trovandosi senza nessun appiglio a cui reggersi, cerca nella fede un punto di riferimento, una speranza, un qualcosa a cui credere.  La seconda, invece, vede la propria fede affievolirsi non capacitandosi di come Dio possa guardare e non intervenire, ascoltare le preghiere ed ignorarle.

Ma se le varie anime contrastanti analizzate finora erano interpretate da persone diverse, ognuna con i propri ideali, credenze e reazioni, c’è un caso in cui esse convivono in una persona sola, effettivo protagonista della puntata: Shane.
The Walking Dead - 2x03 Save The Last OneL’avevamo lasciato in cerca di medicinali, circondato da zombie, insieme ad Otis. Che quest’ultimo avrebbe fatto una brutta fine era palese e scontato, ma gli sceneggiatori sono riusciti a non farmi lamentare di questo con un cliffangher che, honestly, non mi aspettavo.
Gesto estremo? Si, ma giustificato. Quando entra in ballo l’istinto di sopravvivenza, tutto è concesso e il mostro dentro ognuno di noi si manifesta. Inutile fare del moralismo: le azioni di Shane, per quanto machiavelliche ed egoistiche possano sembrare, hanno permesso di avere una vittima e due sopravvissuti. Altrimenti, sarebbe morti lui, Otis e il bambino.
Scelta difficile, che ci è stata mostrata in tutta la sua cruda disumanità e che pone Shane in un punto di non ritorno. La rasatura dei capelli, che apre e chiude l’episodio, non è solo l’occultamento di una prova (e di un ricordo), ma rappresenta il suo cambiamento, il nuovo Shane che deve convivere col fatto di aver ucciso un uomo innocente e con la consapevolezza di essere stato definitivamente “corrotto” dalle regole del nuovo mondo.
Splendida caratterizzazione di questo personaggio, dunque, che apre nuove prospettive per lui e che, a questo punto, rende più probabile la sua dipartita dal gruppo annunciata negli scorsi episodi.

Episodio interessante, che scava nei personaggi facendo emergere le loro paure, i loro mostri, la loro fragilità psicologica, la loro sofferenza e la graduale perdita di umanità che il mondo post apocalittico impone per sopravvivere. Ma la domanda di Lori rimane: ne vale la pena?

Voto Episodio: 9

 

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8 commenti su “The Walking Dead – 2×03 Save The Last One

  • Angelo

    Sono affascinato da questa analisi. Complimenti, condivido ogni passaggio. Aggiungere che i mostri non sono solo fuori, stanno crescendo anche dentro ogni personaggio. Riusciranno a contrastarli? Dubito che Shane potrà venirne a capo.

     
  • Ambrosia

    Analisi perfetta, come sempre, che rispecchia in tutto e per tutto quello che ho colto della puntata. 🙂 complimenti!
    Aspetto solo di vedere come si evolverà la situazione.

     
  • Luca90

    Episodio fantastico. Crudo, crudissimo, ma estremamente riflessivo. Adoro fermarmi durante gli episodi di ogni serie ed immedesimarmi nei personaggi, solitamente ciò è legato a situazioni comunque banali. Ecco, in tal caso, credo che ogni persona rifletta pensando “Cosa farei io al posto di Shane?”

    Non penso che tutti sarebbero così buoni messi davanti alla morte come i due protagonisti di questa puntata….

    Puntata favolosa, dove il titolo “Sopravvivere” secondo me si avvicina moltissimo a quanto poi visto durante l’episodio.

    E’ proprio vero che descrivere Walking Dead solo come una semplice serie sugli zombies è fuorviante…una delle migliori serie tv americane. Chapeau per il migliore episodio di queste due stagioni. Non sarà facile ripetersi.

     
  • zx2010

    Ottima recensione, ma la mia critica va al regista visto che era necessaria l’estrema decisione di sacrificare Otis.
    La scena sarebbe dovuta essere molto più accurata.
    L’impostazione della fuga da come si vede, se correvano e non si mettevano a sparare colpi inutili arrivavano alla macchina facilmente, anzi colpire e sbarazzarsi di Otis è stata oltretutto una inutile perdita di tempo.
    Particolari invece gli ultimi minuti dove la macchina da presa con insistenza ricalca le smorfie e lo sguardo allucinato e scioccato di Shane.

     
  • Michele Hume L'autore dell'articolo

    Grazie per i complimenti 🙂
    @zx: hai ragione, potevano mostrare una situazione più difficile in quella scena, in modo da giustificare il comportamento da “ultima risorsa” di Shane. Tuttavia, c’è da considerare che a correre erano un obeso e uno zoppo carichi con zaini e armi. Non avrei dato per scontato che ce l’avrebbero fatta tranquillamente 😉

     
  • Daniele

    Dopo aver letto e condiviso i tuoi pareri su Breaking Bad non riesco a capire come tu possa applaudire questo Serial. Lascia stare il fatto che sono due generi completamente diversi. Perchè capiamo e apprezziamo prodotti come BB e nel contempo (io amante di Zombies e survival) trovo Walking Dead una serie ridicola? (noiosa, stupida, inutile, ecc…). DEVO capire cosa sto sbagliando!

     
  • Daniele


    Daniele:

    Dopo aver letto e condiviso i tuoi pareri su Breaking Bad non riesco a capire come tu possa applaudire questo Serial. Lascia stare il fatto che sono due generi completamente diversi. Perchè capiamo e apprezziamo prodotti come BB e nel contempo (io amante di Zombies e survival) trovo Walking Dead una serie ridicola? (noiosa, stupida, inutile, ecc…). DEVO capire cosa sto sbagliando!

    Ho capito DOVE sbaglio, te non sei Faith84 xD

     
  • Michele Hume L'autore dell'articolo

    Si il primo sbaglio è quello, non sono lei 😀
    Il secondo sbaglio, è paragonare breaking bad (che è la mia serie preferita: ho recensito la 4×11 se vuoi il mio parere) a the walking dead…troppo diverse.
    A mio parere TWD scava bene nei personaggi, mettendoli a nudo di fronte ad una situazione così disastrosa. Non è tanto una serie sugli zombie, quanto una serie che offre un ritratto accurato delle reazioni umane di fronte al disumano.
    Tuttavia, questa seconda stagione sta azzeccando un episodio si e uno no. Mi sono piaciute la premiere e questo qui, ma l’ultimo (2×04) faceva pena. Ma, in ogni caso, la serie non è paragonabile a Braeking Bad (oltre che per le differenze) sul piano qualitativo…sono livelli diversi.
    Se dovessi guardare solo serie che sono a livello di Breaking Bad, dovrei guardare solo GoT, Boardwalk e Mad Men 😀