Alcatraz – 1×01/02 Pilot & Ernest Cobb 1


Alcatraz - 1x01/02 Pilot & Ernest CobbIl dopo-Lost non è stato tribolato solo per noi ma anche per JJ Abrams su cui, con il flop di Undecovers e il non convincentissimo Person of Interest, pendono aspettative altissime per Alcatraz, una delle novità più attese dell’anno. Sarà stato all’altezza? Scopriamolo.
[La recensione contiene spoiler solo sulla trama generale]


Gli ingredienti di base per chi è cresciuto a pane e Lost ci sono tutti: Abrams, misteri, viaggi nel tempo, un’isola (e Jorge Garcia). Il mix che ne esce, però, è totalmente diverso da quello lostiano quindi qualsiasi paragone è inutile. L’intreccio narrativo di Alcatraz, infatti, si sviluppa in un susseguirsi di episodi autoconclusivi che permettono, però, di scoprire ogni volta qualcosa di più circa il mistero centrale: perché (e come) 256 prigionieri e 46 guardie sono sparite nel 1963 e poi improvvisamente riapparse nel presente, come se non fosse passato neanche un giorno?

Questa formula ricorda molto Fringe, con i “casi della settimana” – in questo caso i “prigionieri della settimana” – che arricchiscono pian piano lo schema generale. Formula oggi indispensabile se si vuole sopravvivere nei palinsesti americani dove, a meno che qualcuno non tiri fuori dal cilindro un vero erede di Lost, è necessario accontentare anche lo spettatore “occasionale”, quello che non disdegna la visione di un bel procedurale poliziesco, ma a cui non devi dire che per seguire la serie non può saltare nemmeno una puntata, perché altrimenti ti manda a quel paese che nonc’hattempoperstarcidietro.

Alcatraz - 1x01/02 Pilot & Ernest CobbQuindi sì, per chi se lo chiedeva, Alcatraz è simile a Fringe. Non nei contenuti, ovviamente, ma soltanto nella forma. Se Fringe, infatti, in ogni puntata esplora un nuovo superamento di limiti fisico-scientifici, Alcatraz sembra proporre delle sotto-trame con meno libertà di azione: in ogni episodio è affrontata la storia di uno dei prigionieri ricomparso nel presente, con flashback circa la sua vita in prigione e misteriosi obiettivi che ognuno di loro sembra dover perseguire. Quest’ultimo aspetto è forse l’unico lato interessante della side-stories verticali ed impreziosisce la più generica domanda: chi c’è dietro tutto questo? Qual è lo scopo? Per quanto riguarda lo schema di base invece, risulta sicuramente valido e avvincente in questi due primi episodi, ma nutro grossi dubbi circa il prosieguo: devono riuscire a sorprendere e a proporre qualcosa di interessante in ogni episodio, altrimenti a lungo andare rischia di diventare ripetitivo e prevedibile.

Alcatraz - 1x01/02 Pilot & Ernest CobbMa se la trama e il mistery-appeal, seppur non costituiscano nulla di trascendentale, sono gli elementi più interessanti e che funzionano meglio nella serie, vi sono alcune caratteristiche di contorno che non riescono a farci sentire completamente soddisfatti da questi due episodi. Sorvolando sui personaggi, che spero siano ben approfonditi nelle prossime puntate, e sui dialoghi, che trasudano un’atmosfera di mmerriganata da tutte le virgole (ma, d’altronde, siamo pur sempre su un canale generalista), la recitazione di questo inizio di serie non è stata certo esaltante: in particolare Sara Jones, interprete della detective Rebecca ed “erede” di Jennifer Garner (Alias), Evangeline Lilly (Lost) ed Anna Torv (Fringe) in quanto a “protagonista femminile lanciata da JJ Abrams”, non è risultata all’altezza del suo importante ruolo (colpa del personaggio che non le si addice troppo); Jorge Garcia, dal canto suo, rimane ancora un po’ troppo ancorato all’etichetta di Hurley, ma svolge bene il suo ruolo di nerd\smorza-tensione; Sam Neil, nel ruolo dell’agente dell’FBI Emerson, riesce bene a costruire un alone di mistero intorno al suo personaggio, non lasciandoci capire quanto ne sappia, o quanto sia immischiato (alla luce, soprattutto, del cliffhanger del secondo episodio) nella vicenda principale, ma l’avrei preferito sicuramente più bad-ass.

Alcatraz - 1x01/02 Pilot & Ernest CobbQuesti due primi episodi, dunque, sono riusciti nell’intento di catturare l’attenzione dello spettatore per tutti gli 80 minuti, proponendo una trama interessante ed avvincente (da segnalare le ottime musiche di Giacchino) che fa di questo show “un Fringe più fresco”. Bisognerà vedere, però, come verrà sviluppato l’elemento-mistery (finora promosso) e quanto ci faranno scoprire in ogni episodio.
Dall’altro lato, la serie necessita di una maggiore attenzione ai personaggi (per ora poco approfonditi), ai dettagli (vedasi prigionieri che pagano con una carta prepagata e poi nel filmato di sorveglianza usano i contanti) e un continuo innovarsi per non finire nella ripetività già al terzo episodio e per differenziarsi da Fringe con il quale condivide già troppe cose (task force segreta in un laboratorio segreto non sa di “già visto”: di più).  La natura procedurale dello show di certo non aiuta l’economia generale della serie, ma i presupposti per completare degnamente la trilogia di “polizieschi particolari” di Abrams (iniziata con Fringe e Person of Interest) ci sono tutti.
Serie lontana dall’essere un capolavoro, ma che se non avrà sbandamenti risulterà sicuramente godibile ed intrigante.

Voto: 7

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Un commento su “Alcatraz – 1×01/02 Pilot & Ernest Cobb

  • MarkMay

    Quoto praticamente tutto. La protagonista mi sembra inadatta al ruolo (più che altro non funziona questo contrasto fra la giovane età e la preparazione che ha, non si amalgamano bene le 2 cose); la prima mezz’ora di show non mi è piaciuta molto,l’unico a salvarsi era Jorge Garcia (io credo che lui sia un GRANDISSIMO attore e credo che il suo fisico ed i ruoli che gli danno non facciano esprimere in pieno l’enorme potenziale che ha). Devo dire però che nel finale si è ripreso bene ed anche nel secondo episodio si è tenuto su un livello medio/alto. Inconfondibile ed unico Michael Giacchino (a sentire queste musiche un brividino mi è venuto xD),mi fa capire quanto delle buone musiche siano importanti e diano MOLTO valore al prodotto finale.
    Per il resto come ho già detto condivido tutto,soprattutto le preoccupazioni sulle storie di ogni singola puntata: se da una parte la storia mi convince e mi attrae (in certe cose mi ricorda un pò 4400), dall’altra devo dire che sarà difficile mantenere il livello alto nelle storie autoconclusive (a me per esempio la prima puntata non mi ha entusiasmato proprio per colpa della storia abbastanza sterile del primo prigioniero e viceversa per la seconda,è un’arma a doppio taglio)…