Alcatraz 1×12/13 – Garrett Stillman & Tommy Madsen 5


Alcatraz 1x12/13 - Garrett Stillman & Tommy MadsenSiamo arrivati all’appuntamento finale anche con Alcatraz : tra alti e bassi anche questa serie giunge al termine della sua attesa prima stagione, con forti dubbi sul rinnovo dell’anno prossimo causa ascolti al di sotto delle aspettative.
Il livello delle ultime puntate si è notevolmente alzato, ma basterà per convincere i vertici del network? Nel frattempo, vediamo come si è conclusa questa stagione piena di misteri.

1×12 – Garrett Stillman

Questa è stata ovviamente una puntata di preparazione a quella finale, anche se devo ammettere che mi ha piacevolmente sorpreso.
Sicuramente il ritmo è stato molto più serrato rispetto a molti altri episodi, non fosse altro per la presenza di Tommy Madsen, vero fulcro degli eventi di questa stagione, anche comparendo molto poco. Garrett Stillman è un ladro con un QI che viene definito “molto alto” da chiunque ne faccia cenno: la sua passione per gli scacchi lo definisce meglio come freddo calcolatore, capace di intuire prima degli altri le mosse di chi lo circonda.
Stillman è stato forse il meno schizoide di tutti quelli del ’63 che abbiamo visto fino ad ora (forse lo batte solo Clarence Montgomery, a cui la criminalità era stata instillata artificialmente), anche se non ha problemi a far fuori i suoi complici. A proposito di complici, ho trovato quantomeno comico che dopo quel tipo di esplosione qualcuno riesca a salvarsi, soprattutto in buone condizioni come il tizio che abbiamo visto.
Se Alcatraz ha diversi punti deboli, quello della facilità (e dei diversi pretesti) con cui Soto e Madsen arrivano a scoprire l’identità del criminale di turno è sicuramente quello peggiore.

Alcatraz 1x12/13 - Garrett Stillman & Tommy MadsenLa dinamicità dell’episodio deriva dal fatto che Stillman lavori direttamente per Madsen, e che quindi la trama orizzontale è indissolubilmente legata a quella verticale, ed era anche ora. Stillman è alla ricerca della terza chiave che apre quella porta misteriosa sotto il faro, dove il Direttore ci butta Cal Sweeney nella 1×04: chiave che è detenuta dalla società di Simmons, il carcerato che nel ’60 era a capo della rete di scambi illegali ad Alcatraz.
Proprio questo punto mi ha tenuto incollato allo schermo, soprattutto quando il Direttore saluta Simmons al porticciolo, dandogli un misterioso numero di telefono di un uomo che gli sarà utile «quando ci rivedremo». Il coinvolgimento del Direttore nella vicenda si fa sempre più intrigante, soprattutto alla luce del fatto che probabilmente neanche EB Tiller sapesse della stanza sotto il faro (non vi ricorda tremendamente la caverna con la ruota di Lost?).
Quindi perché liberare così Simmons? Mi è sembrata una mossa studiata molto bene dal Direttore, quasi sapesse che Simmons sarebbe diventato importante per lui in futuro. Che riesca a vedere in qualche modo gli avvenimenti che devono ancora accadere?

Fatto sta che, nel finale, un certo Ghost uccide Stillman e gli ruba la chiave. Quello che non si capisce bene è se quel tizio faccia parte della squadra di Tommy Madsen: se sì, che senso avrebbe far tornare Madsen dopo un’ora sul luogo del delitto? Che ci sia qualcun altro (il Direttore?) che sta cercando la chiave?
Passa del tutto inosservata invece Lucy, che ritorna dal coma ma non incide per niente sull’episodio, tranne per quei due minuti in cui interroga Cobb: la Sengupta quindi è un bersaglio, ma chi effettivamente la vuole morta? Ma soprattutto, perché?
Speriamo nell’ultima puntata, prevedendo già un cliffhanger che lascerà insoluto il mistero di un’isola rocciosa di fronte a San Francisco.

VOTO: 7

1×13 – Tommy Madsen

L’ultimo episodio della prima stagione si apre con un cold opening in stile Breaking Bad, ma di sicuro non ha lo stesso impatto che avevano le scene in bianco e nero della piscina di Walter White. Rebecca a terra agonizzante dovrebbe metterci in tensione per tutto l’episodio, ma facendo così si capisce mezz’ora prima quale sarà il momento del ferimento, e quindi tutto il pathos va a farsi benedire.

Alcatraz 1x12/13 - Garrett Stillman & Tommy MadsenPartiamo proprio da quel momento, finale di un inseguimento che sembra tanto uno spot gigantesco alla Mustang GT: i due Madsen finalmente si fronteggiano, ma Rebecca si fa ammaliare come una polla alle prime armi. Capisco che ti ritrovi davanti tuo nonno che ha sì e no due anni più di te, ma ormai ce l’aveva in pugno, e non può bastare certo il riferimento alla strana morte dei suoi genitori per distrarla in quel modo. Tralasciando il fatto che Tommy non riporta neanche un graffio dopo quello spaventoso incidente (il sangue con l’argento serve per guarirli più in fretta, non per renderli invincibili), il nonno accoltella la nipote al costato, lasciandola agonizzare sull’asfalto.
Quello che mi fa pensare è l’inquadratura riservata al coltello di Tommy: che sia stato intinto nell’argento colloidale per far sì che Becca si svegli come la Sengupta? Perché, diciamolo, il cliffhanger finale può avere una doppia valenza: o è chiaramente telefonato che Rebecca si svegli senza colpo ferire grazie all’argento, oppure può essere davvero un gran colpo di scena far morire la protagonista nel finale della prima stagione. Al momento sembra davvero morta, ma sono convinto che il coltello c’entri qualcosa.

Alcatraz 1x12/13 - Garrett Stillman & Tommy MadsenParlando invece dei misteri di Alcatraz e del suo Direttore, la puntata è sicuramente pregna di avvenimenti, ma in fin dei conti non ci dicono quasi nulla di nuovo sul viaggio temporale e se il Direttore sia effettivamente tornato o no dal passato.
Partiamo dalla stanza sotto il faro. Scopriamo che è piena di macchinari e di una cartina degli States piena di puntini rossI, ognuno rappresentante di un detenuto di Alcatraz. Veniamo a conoscenza che decine di carcerati sono ricomparsi in diversi punti dello stato, rendendo molto più difficile il compito di Hauser e compagnia di quanto non sembrasse in partenza.
Il tutto viene poi ovviamente ricollegato a quello che successe nel 1960 in quella stanza, con la comparsa di un sinistro Dottore, che rimette il sangue trattato nelle vene di Tommy Madsen, manco fossimo in un campo di concentramento nazista. Ma perché fare questo tipo di esperimento? Non ce lo dicono apertamente, ma secondo me Madsen è stato il primo a effettuare il “salto”, una sorta di beta-tester umano. Capiamo anche perché tutti i flashback sono ambientati tre anni prima dell’effettiva scomparsa dei detenuti: il nuovo Dottore spiega a Madsen che il tutto succederà appunto nel giro di tre anni, lasso di tempo che serviva probabilmente a mettere a punto una sorta di dispositivo.

La cosa che però mi ha fatto riflettere di più è stata la risata agghiacciante del suddetto Dottore, ricomparso anche lui ai giorni nostri. Il fatto che chieda in che anno siamo è sintomatico del fatto che non aveva idea di quando sarebbero ricomparsi, ma soprattutto non sapeva il dove, essendo riapparso in una stanza potenzialmente chiusa dall’esterno. Quindi, il Dottore e il Direttore volevano davvero far fare un salto temporale a tutti? Secondo me no, e vi spiego anche perché.
Tutto si ricollega al personaggio di Ghost, comparso tatticamente in questa puntata: Ghost ha tentato di evadere, non riuscendoci. Ma allora perché dichiararlo morto, quando in realtà non lo è? Secondo me il piano originale del Direttore era creare il teletrasporto, e non la macchina del tempo. Chi meglio di qualcuno che è ufficialmente detenuto (o addirittura morto) da usare per scopi criminali? Ecco il perché dei puntini sulla mappa: secondo me era il luogo in cui i detenuti sarebbero comparsi per portare a termine qualsivoglia missione, per poi ricomparire in prigione. Ma allora, cos’è che è andato storto? Si fa cenno ad un certo punto a una placca tettonica, probabilmente un terremoto, molto tipico della zona, che ha mandato in tilt qualcosa e che ha fatto saltare tutti non solo fisicamente, ma anche temporalmente. Quindi eccoci ritornare alla risata del Dottore.

Alcatraz 1x12/13 - Garrett Stillman & Tommy MadsenOvvio che queste sono tutte mie supposizioni e che magari quella risata sta a significare solo un “ce l’abbiamo fatta”, ma allora non avrebbe senso che il Dottore ricomparisse in una stanza potenzialmente mortale. C’è anche l’interrogativo che riguarda il datore di lavoro dei detenuti: lavorano tutti per il Direttore o qualcuno fa di testa propria?
Insomma, Alcatraz non è sicuramente una serie che verrà ricordata dai posteri, ma credo che in definitiva non sia nemmeno da buttare. Si è perso forse molto tempo nei primi episodi per farci capire come funzionava il tutto, perché in queste ultime puntate il livello si è alzato e anche la curiosità di scoprire cosa ci sia dietro è abbastanza alta. Speriamo vivamente nel rinnovo – anche solo per una stagione – almeno per scoprire il destino di Rebecca e dei piani sinistri e subdoli del Direttore.

Voto Episodio: 7½

Voto Stagione: 7

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Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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5 commenti su “Alcatraz 1×12/13 – Garrett Stillman & Tommy Madsen

  • alez

    Per me puntate ridicole con finale ridicolo. Da 4.5.
    Ignobile l’americanata con le due auto degne di fast and furios.
    ”L’ho appena comprata!” e via con la fiammante auto viola con noss integrato.
    La porcata di lei apparentemente morta non mi ha sfiorato minimamente.
    Stagione deludente.

     
  • moonacre

    io per ora ho visto solo la 12, non vedo l’ora di vedere come va a finire. quindi non ho letto la seconda parte della recensione, ma avevo una domanda. chi sono le tre figura sulla destra dell’immagine di alcatraz che avete messo sotto al logo nella showline? avevo già visto l’immagine in precedenza, ma non ci avevo fatto caso. la donna mi sembra la dottoressa sigpunta, l’uomo sulla destra sembra esssere ray, ma quello sulla sinistra? chi è?

     
  • MarkMay

    ahah anche io volevo fare la domanda di moonacre (la singupta è irriconoscibile e sinceramente il tizio vicino a lei non mi sembra per niente il giovane Hauser,ma potrei anche sbagliarmi visto che molti personaggi del 63′ si assomigliano molto e han fatto fatica ad entrarmi bene in testa).
    A me la season finale è piaciuta,sinceramente mi aspettavo qualcosa di più elaborato per quanto riguarda la trama generale (quindi avrei preferito lasciare ancora un pò di mistero su certe cose). Gli sbagli effettuati nei primi episodi purtroppo si vedono tutti ed emergono in questi episodi (forse troppe cose da gestire per un telefilm con solo 13 episodi di poco più di 40 minuti,ricordiamo che le prime stagioni di lost avevano 22/23/24 puntate). La 12 sinceramente ha avuto poche sbavature e mi è sembrata la migliore delle 2. La puntata finale (Rebecca è un personaggio talmente piatto che oltre a non avermi fatto alcun effetto la sua “presunta” morte finale non mi ricordavo nemmeno che l’episodio fosse iniziato con lei ferita a terra) ha sofferto il troppo distacco secondo me tra i flashback del 60′ e la storia raccontata nel presente (segno che la scelta del detenuto rimane fondamentale per la buona riuscita dell’episodio) ed il fatto che il finale sconvolgente riguardasse un dottore che avevamo visto solo nell’episodio precedente e di sfuggita.
    Per quanto riguarda la storyline del localizzare i detenuti credo ancora in un qualcosa a fine di bene (non vedo il direttore come una persona cattiva con scopi malvagi) e l’ho ricollegato al fatto che alcatraz fosse considerata una prigione in cui sia impossibile evadere e che localizzare i detenuti fosse un modo per impedirgli di scappare (ma potrebbe essere benissimo che unito a ciò usassero i detenuti come cavie per ricerche innovative in campo scientifico).
    Cmq dalle aspettative ci si aspettava qualcosa di più dalla serie,ma spero ancora che venga rinnovata perchè secondo me (anche se non è un capolavoro assoluto) merita quantomeno una stagione in cui vengano messi tutti i puntini sulle i.
    Ps:in caso di non rinnovo spero che qualche pezzo grosso di hollywood abbia notato il talento dell’attore che interpreta il direttore…veramente pochi personaggi in tutti questi anni che seguo telefilm son riusciti ad impressionarmi così positivamente interpretando un ruolo senza commettere NESSUN errore.

     
  • Catherine

    Si, pure io sono rimasta un pò delusa….mi aspettavo di più vista la pubblicità e tutto il teatrino messo su per esaltare questa serie……Peccato, perché le idee di base, i misteri, questo genere”crime-mistery” potevano dare molto, davvero molto. Io spero che continuino le stagioni e chissà, magari troveranno il modo di vivacizzare un pò il tutto! In fin dei conti mi è già capitato di vedere serie Tv dove la prima stagione è la meno coinvolgente ( come ad esempio, secondo me, Dexter). Quindi voglio avere fiducia. Sarebbe un peccato lasciare tutto così, senza una degna spiegazione. Mi spiace molto per il personaggio di Rebecca invece, che effettivamente è molto piatto. Non è coinvolgente per nulla. Ma anche rispetto a tutti gli altri principali! Non riesco a trovare DAVVERO una caratteristica che la distingue, che la renda unica. E’ sempre li a chiedere perchè suo nonno uccise il suo collega, ma spesso e volentieri mi pare che se lo chieda senza emozioni vere…..diciamo da “copione”, senza phatos. Non riesco a inquadrarla, ecco. Anche nel rapporto con i suoi colleghi, niente comportamenti particolare, propri( come invece ad esempio Soto, che ha un modo di fare infantile e sensibile). Mah. Spero in un miglioramento perchè la serie potrebbe davvero diventare molto bella.
    Una domanda……Ma…..il fidanzato di Rebecca ( segnato in giro fra i personaggi della serie) in che puntata si vede??? Non sarò stata ben attenta forse…ma non me lo ricordo proprio (e pure qui…ha un fidanzato e non hanno pensato di girare qualche scena in più? Dove magari c’erano discussioni riguardo al lavoro ecc….boh)….:-S