American Horror Story – 2×09 The Coat Hanger 2


American Horror Story - 2x09 The Coat HangerEra chiaro fin dall’inizio: curatori e pazienti altro non sono che facce diverse di una stessa follia, frutto di un malessere che, in quanto esseri umani, non risparmia nessuno, luminari e ignoranti, religiosi e miscredenti. Ed ecco che, a dimostrazione di tutto questo, arriva infine il magico twist: i ruoli si invertono e il confine tra sanità e malattia diventa sempre più labile.

Quasi come fosse una citazione autoreferenziale, Ryan Murphy omaggia la caratteristica principale della sua creatura (stessi attori a interpretare ruoli sempre diversi), invertendo le parti in un gioco perverso che porta la maggior parte dei protagonisti a trasformarsi nel contrario di ciò che erano all’inizio.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerNon a caso, viene richiamato in causa Dylan McDermott, protagonista del precedente ciclo di American Horror Story, ma qui, appunto, in veste esattamente opposta: non più medico, bensì paziente disturbato. Così l’incipit, oltre a rivelarci l’identità del neo-Bloody Face (figlio dell’ex-Bloody Face), ci presenta anche quella che sarà la chiave dell’episodio: l’inversione dei ruoli. La stessa nostra protagonista, Sister Jude, porta a conclusione il suo percorso di trasformazione da carnefice dei suoi pazienti a vittima delle stesse crudeltà che lei era solita infliggere (offrendo tra l’altro a Jessica Lange l’opportunità di regalare l’ennesima superba prova di recitazione).

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerLa vediamo così ripercorrere le stesse orme di Lana Winters: la detenzione a Briarcliff tramite inganno e l’elettroshock. Non a caso, il faccia a faccia tra le due donne, divenute così simili anche fisicamente, è il momento più alto e intenso dell’episodio, in cui i due personaggi più interessanti della serie finalmente si confrontano e in più costruiscono probabilmente le basi per una futura alleanza, cementata non nel sangue, bensì in un gesto di rottura: la distruzione del disco di Dominique, la filastrocca che Suor Jude propinava ai suoi pazienti e che è probabilmente alla radice dei loro molti disturbi psichici.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerSuor Jude non è però l’unica a vedere il proprio ruolo ribaltato: il perverso Santa Claus (un immenso Ian McShane) recita,  anche se solo per il tempo di 40 minuti, la parte dell’anima pia redenta, Thredson passa da carceriere a prigioniero, mentre il Monsignor Timothy Howard diventa, da prete giudicatore di anime per conto di Dio, un peccatore crocifisso giudicato dal Demonio. Se a questo ci uniamo, in più, un Dr. Arden tramutato da scienziato a credente (negli UFO) e una Suor Mary Eunice che ha perso la sua purezza iniziale prendendo le fattezze del Demonio, il capovolgimento dei ruoli rispetto a quanto avevamo visto all’inizio è ormai completo.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerIl gioco di contrasti tra bianco e nero, su cui la serie era stata costruita fin dai promo di questa estate, trova così il suo compimento in questo episodio, che chiude la prima parte di stagione e lancia la volata per il finale da quattro puntate che arriverà a gennaio. The Coat Hanger dimostra una volta per tutte il grande lavoro che è stato fatto (in modo migliore rispetto all’anno scorso) sui personaggi e le loro psicologie: scavando in modo spietato nell'”horror” delle loro anime, American Horror Story ci ha offerto un ritratto umano della malvagità e un ritratto malvagio dell’umanità, senza rinunciare a degli spiragli poetici di speranza, presenti nella genuinità di personaggi come Grace, ma soprattutto come Kit e Lana, eroi “trasgressivi” della società, intrappolati per errore in un girone dantesco senza uscita.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerDove ancora questa stagione fa un po’ di confusione è sul piano della compattezza narrativa. Mentre a questo punto tutte le storyline della Murder House iniziavano a confluire in un unico filone (la nascita del figlio di Vivian), qui ancora molti elementi viaggiano su binari paralleli, senza che sia stato ancora dato un orizzonte comune agli eventi, dai tentativi di vendetta di Jude, alla fuga di Lana, da Arden e Kit alle prese con gli alieni, ai diabolici piani (del tutto ancora ignoti) di Mary Eunice, fino ai misteri dei giorni nostri legati al figlio di Bloody Face. Qual è l’obiettivo del Demonio a parte prendere le redini del Briarcliff? E lo scopo degli alieni? Perché insistere da nove puntate sulle vicende di Bloody Face nel presente?

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerTutto troverà un proprio posto, questo è certo, ma a quattro episodi dalla fine e con due settimane di pausa alle porte si sarebbe dovuto fare un po’ più di chiarezza su alcuni fronti, invece di mettere ulteriore carne al fuoco (la riapparizione di Grace incinta e di Pepper), che di fatti non lascia molta suspense se non per le sorti dei personaggi (Kit e il Monsignore su tutti). La stessa trovata di Dylan McDermott come figlio di Bloody Face, oltre ad essere un espediente poco originale, sembra la reiterazione del tema della gravidanza di Vivian nella prima stagione, altra donna vittima di stupro e costretta a partorire un figlio diabolico.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerTutto, alla fine, si ridurrà probabilmente alla dicotomia Diavolo/Alieni, dove questi ultimi, pur rimanendo sempre caratterizzati da un’aura decisamente inquietante, ogni episodio di più sembrano porsi in netta opposizione al Male e in una versione tendente quasi al mistico e al divino, dalla luce bianca e accecante con cui si manifestano, alla capacità di far resuscitare i morti, dal concetto di maternità e rinascita cui sembrano essere legati, all’uso come “veicolo” di Kit, senza dubbio il più puro tra i protagonisti, perlomeno dopo che il Diavolo ha preso possesso dell’innocenza di Mary Eunice.

American Horror Story - 2x09 The Coat HangerI loro esperimenti sugli esseri umani corrono in parallelo alla protezione del Bene, al salvataggio della vita, alla sua reiterazione laddove invece il Diavolo pensa solo a coltivare i suoi mostri (nel ventre di Lana) e intanto dissemina la sua forza distruttrice. La loro funzione di “protezione” va per di più in contrasto con la figura soprannaturale finora più oscura: l’Angelo della Morte, una Frances Conroy che entra in scena 10 secondi, dice una battuta, si prende gli applausi e quintuplica la qualità dell’episodio con imbarazzante facilità. Del resto, attori e personaggi sono per l’appunto i grandi punti di forza di questa stagione, che ora necessita solo di una risoluzione narrativa convincente.

Voto: 7+

Note:

– Ryan Murphy ci delizia anche con un omaggio a Il Silenzio degli Innocenti: Brooke Smith, qui nei panni della psicologa che cura Dylan McDermott, nel film di Jonathan Demme era una delle vittime di Buffalo Bill, serial killer che amava scuoiare giovani fanciulle.

– In una recente intervista, Murphy ha dichiarato di avere già le idee chiare sulla terza stagione: un indizio sulla nuova location verrà inserito nell’ultimo episodio. L’anno scorso, l’idea del manicomio trapelava in un discorso della medium Billie Dean (Sarah Paulson).

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2 commenti su “American Horror Story – 2×09 The Coat Hanger

  • MarkMay

    Io non ho più parole per descrivere questo telefilm… altra puntata e altra recensione assolutamente perfetta; non condivido invece i dubbi sul fare poco chiarimento dell’insieme delle vicende; chi scrive un prodotto del genere ha e DEVE avere fiducia incondizionata e sinceramente questa stagione è così piena di simbolismi,citazioni,stile registico e capacità attoriali che potrebbe anche finire per essere un sogno di suor jude ed io lo accetterei… Credo cmq che riusciranno lo stesso a dare un filo logico a tutta la storia e legar la storia in maniera indissolubile, secondo me tramite Lana e Kit (l’amore che ha Murphy per questo ragazzo secondo me è un qualcosa che travalica l’aspetto artistico,cmq fatti loro xD).

    Devo ammettere che non conoscevo Ian McShane e la sua carriera attoriale (anche se ho visto che la sua fama nasce col ruolo di Giuda Iscariota in un film di Zeffirelli,non credo sia un caso), ma il personaggio di Santa a me fa venire i brividi, sono sicuro al 100% che se non fosse un prodotto televisivo ma cinematografico il ruolo di Santa lo avrebbero dato a Jack Nicholson (alla quale McShane sembra ispirarsi in tutto e per tutto).

    Ps:Menzione speciale alla scena finale della puntata, vedere Joseph Fiennes crocefisso ad espiare i propri peccati con l’angelo della morte che assiste beata alla scena è un qualcosa di magnifico,ennesima immagine poetica di un telefilm che sarà difficilmente replicabile a livello di qualità simbolica, penso che dovranno studiare bene per la terza stagione perchè le aspettative saranno alle stelle.

     
  • xfaith84

    Bellissima recensione, concordo su tutto.
    Anch’io lamentavo ultimamente un eccesso di frammentazione della trama, speriamo che (alieni permettendo, che continuano a non piacermi) si riesca a riunire le fila negli ultimi episodi.

    La forza sta nei personaggi e nelle capacità degli attori (tranne Fiennes), ma il simbolismo che trasuda da ogni puntata è incredibile e, a mio avviso, mai ridondante e retorico. Una seconda stagione davvero ottima, e di gran lunga superiore alla prima.. speriamo chiuda con lo stesso criterio =)