Broad City – Stagione 4 2


Broad City – Stagione 4Il 2017 è stato un anno estremamente ricco di ottime produzioni seriali, che hanno osato e sperimentato in modo coraggioso, dandosi del filo da torcere sul versante della qualità; per Broad City non è stato facile lasciare un segno in questa stagione televisiva, perché si è dovuta confrontare con numerosi show di alto livello e con il suo competitor più difficile da battere: se stessa.

Al quarto anno di vita Broad City ha sviluppato una solidità che nel 2014 era difficile da immaginare e che ha reso inevitabile una forte affermazione di questo show nel panorama delle serie comedy contemporanee; la sua natura di comedy pura le ha permesso, inoltre, di farsi notare in mezzo alle decine di dramedy che sono nate negli ultimi anni e che hanno sempre più puntato sulle loro sfumature drammatiche per riuscire a conquistare l’attenzione della critica e del pubblico. Questi sono i motivi per cui è facile pensare a questo show come ad un metro di paragone per le altre serie dello stesso genere e inevitabilmente anche per se stessa; il confronto del Broad City del presente con quello del passato viene quasi naturale per l’aspettativa che ha generato la nuova stagione e per il valore intrinseco della serie.

Broad City – Stagione 4È proprio il confronto con se stessa il problema maggiore di questa annata; dopo tre anni di avventure bizzarre, il pubblico conosce abbastanza bene Abbi e Ilana, che iniziano a diventare prevedibili. Le loro nuove peripezie non riescono a ovviare a questo problema, che si ripete ad ogni episodio: l’instabilità lavorativa di Abbi o quella sentimentale di Ilana sono temi che si ripetono dal pilota e che sono stati sviscerati sotto ogni punto di vista – per esempio il ritorno della prima nella palestra in cui lavorava e il riavvicinamento della seconda a Lincoln hanno il sapore di un’autocitazione più che di uno sviluppo naturale della storia. I fan avranno apprezzato rivedere le due protagoniste vivere situazioni tipiche delle stagioni precedenti (il lavoro in palestra, come si diceva, o l’incontro con la mamma di Ilana), così come l’apparizione di guest star come Stephen Schneider (il vicino di casa Jeremy) e Paul W. Downs (l’istruttore Trey), ma questo tipo di ritorni, seppur graditi, sembrano solo delle vere e proprie reunion create ad arte per compiacere il pubblico.

L’impressione che dà la visione totale della stagione è che in questa quarta annata dello show lo scopo delle due creatrici fosse diverso rispetto al passato; i dieci episodi sono caratterizzati in modo molto deciso dai temi sociali e politici che hanno monopolizzato il 2017, partendo dall’elezione del Presidente Trump, fino al forte risveglio femminista degli ultimi mesi. Quest’anno Ilana Glazer e Abbi Jacobson hanno fatto come molti altri showrunner, che hanno creato ex novo serie che si occupassero del sociale o hanno adattato prodotti già esistenti per mandare un messaggio a quante più persone possibile: “Witches” parla di femminismo, “Twaining Day” di lavoro precario, “Abbi’s Mom” di dipendenze, “Florida” di conservatorismo, “House-Sitting” di disuguaglianza economica. Inoltre ogni puntata è caratterizzata da un commento molto preciso sulla figura del nuovo Presidente e del suo operato, sulla questione razziale, sullo stato dei diritti civili. Questo cambio di rotta nel racconto delle vite delle due protagoniste da un lato rende molto attuale la stagione, ma dall’altro catalizza l’attenzione su una serie di messaggi sociali che fanno riflettere, ma non per forza fanno ridere; nella quarta annata di una comedy pura come è Broad City si è riflettuto più di quanto non si sia riso, e questo è il più grande difetto della stagione.

Broad City – Stagione 4Non è ancora chiaro se il futuro dello show manterrà questa nuova linea narrativa o se gli sviluppi politico/sociali del 2017 andranno scemando insieme alla voglia di parlarne in TV, ma per il momento gran parte del panorama televisivo ne è impermeato. Broad City, pur piegandosi a queste nuove esigenze comunicative, non ha tuttavia perso il suo stile e il suo piglio audace che porta avanti dal pilota; le due creatrici rimangono due lenti efficaci con cui leggere una generazione di giovani senza punti di riferimento al di fuori di se stessi. Abbi e Ilana, sacrificando un po’ i loro siparietti comici, diventano quasi delle cavie umane, costrette dalle due autrici a subire i cambiamenti del presente per vedere l’effetto che fa; come ne usciranno cambiate le due protagoniste? Questa stagione sembra un esperimento fatto in laboratorio e per i risultati si dovranno aspettare i nuovi episodi.

Nonostante si noti un po’ di stanchezza nella parte comica, è chiaro che Abbi Jacobson e Ilana Glazer abbiano ancora tante cose da dire e che forse dovrebbero cercare un altro mezzo per farlo; una comedy come Broad City, pur prestandosi ad approfondimenti a tema sociale, deve rispettare la sua mission oppure decidere di crescere – sempre che di crescita si possa parlare – e dare maggiore voce al racconto sociale, senza rifiutare un’aura drammatica. La quarta stagione dello show rimane comunque molto soddisfacente per l’equilibrio di tutti gli elementi messi in scena, anche se nettamente inferiore alle annate precedenti, che hanno contribuito a dare una reputazione a Broad City con cui è difficile confrontarsi.

Voto: 7

 

Informazioni su Davide

Noioso provinciale, mi interesso di storytelling sia per la TV che per la pubblicità (in fondo che differenza c'è?!). Criticante per vocazione e criticato per aspirazione, mi avvicino alla serialità a fine anni '90 con i vampiri e qualche anno dopo con delle signore disperate. Cosa voglio fare da grande? L'obiettivo è quello di raccontare storie nuove in modo nuovo. "I critici e i recensori contano davvero un casino sul fatto che alla fine l'inferno non esista." (Chuck Palahniuk)


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