Dopesick – Lo scandalo degli oppioidi in America


Dopesick - Lo scandalo degli oppioidi in America Dopesick è una nuova miniserie di Hulu, scritta da Danny Strong e disponibile in Italia come Star Original nella piattaforma Disney + dal 12 novembre. La storia, sviluppata in otto episodi da circa un’ora l’uno, è tratta dal saggio di Beth Macy “Dopesick: Dealers, Doctors and the Drug Company that Addicted America” che raccoglie sei anni di ricerca sulla dipendenza da oppioidi diffusa principalmente nello stato della Virginia a causa della commercializzazione dell’antidolorifico OxyContin da parte della casa farmaceutica Purdue Pharma a partire dal 1996. 

Siamo nelle aree rurali della Virginia, nella Rust Belt, tra i monti Appalachi e i Grandi Laghi, sede dell’industria mineraria e metalmeccanica, dove i turni di lavoro sono lunghi, stancanti e spesso pericolosi. Il protagonista, il dottor Dr. Samuel Finnix, è un medico di quartiere, un uomo semplice, con dei sani principi e molto legato ai suoi pazienti: alcuni li ha persino fatti nascere e loro insieme a quella cittadina sono ciò che di più caro gli è rimasto, dopo la morte della moglie. Dall’altra parte della barricata Richard Sackler è la pecora nera della famiglia: ritenuto dalla maggior parte un inetto, nel tentativo di riscattarsi e affermare il suo valore crea un’operazione per far guadagnare all’azienda di famiglia miliardi di dollari e si pone uno scopo, quello eliminare “il dolore” nel mondo. Grazie a un’astuta campagna pubblicitaria, che dichiara un tasso di assuefazione al prodotto da parte dei pazienti solo dell’1%, e a giovani addetti alle vendite della compagnia, istruiti e motivati da grosse forme di denaro come Billy Cutler – con il volto dell’attore Will Poulter (The Chronicles of Narnia, The Maze Runner), il suo obiettivo prende forma fino a diventare in tempi spaventosamente brevi un’epidemia. Nonostante l’indifferenza da parte dello Stato, però, la situazione viene notata dai procuratori Rick Mountcastle (Peter Sarsgaard) e Randy Ramseyer (John Hoogenakker) e da una determinata agente della DEA Bridget Meyer, interpretata da Rosario Dawson (The Defenders , 25th Hour), che inizieranno a indagare sulla vicenda fino a scoprirne e sradicarne le fondamenta. 

Dopesick - Lo scandalo degli oppioidi in America“Dopesick” è un termine intraducibile in italiano, che indica la dipendenza causata non dall’uso di droga ma dalla prescrizione di farmaci in grado di causare forte assuefazione. Questa serie ci tiene infatti a ricordarci che la dipendenza e soprattutto la morte di più di 500mila persone in America non riguarda solo individui molto propensi all’abuso di sostanze ma giovani, anziani, dottori, persone comuni a cui un farmaco era stato prescritto per un determinato motivo. Per rappresentare questo punto di vista nella storia seguiamo il percorso di Betsy Mallum, una giovane minatrice a cui viene dato il farmaco dal dr. Finnix in seguito a un incidente sul lavoro che le aveva provocato un forte dolore alla schiena. Betsy è una ragazza piena di vita, innamorata, che non vuole perdere giorni di lavoro perché ha un obiettivo: guadagnare per andarsene. Il suo piano però viene stravolto dall’uso del farmaco e lei diventa agli occhi della famiglia e dei propri cari sempre più irriconoscibile. 

Attraverso un arco temporale scaglionato, la serie si distende fra il 1996 e il 2007, ricostruendo con nomi, cognomi e fatti reali – alcuni comprensibilmente romanzati – l’inizio del mercato del farmaco OxyContin, conosciuto più comunemente come ossicodone, fino all’inchiesta diventata processo alla casa farmaceutica e alla famiglia che l’ha creato e poi pubblicizzato, i Sackler. Michael Stuhlbarg interpreta il grande villain di questa narrazione, trasformando il suo personaggio in un agglomerato di tic, insicurezze e chiaroscuri che ci permettono di vedere il male di cui è capace un essere umano senza che questo diventi un personaggio eccessivamente polarizzato ai fini di una storia. Niente all’interno delle puntate ci farà rivalutare la meschinità di Richard Sackler, ma la quantità di scene e le scelte fatte da parte dell’autore ci permettono di conoscerlo per quello che è: un debole, un rifiutato, un uomo che non è capace di affrontare il dolore e che anche per questo vuole eliminarlo. Una persona, composta di mille sfumature, che ha deciso di porre la propria sete di potere e accettazione di fronte a migliaia di vite distrutte. Non troppo tempo fa, infatti, il vero Richard Sackler ha fatto accendere l’opinione pubblica per la dichiarazione fatta al processo che tutt’ora va avanti in molti stati, quando ha totalmente negato la responsabilità sua e della sua famiglia agli infiniti danni causati dal farmaco.
La seconda grande interpretazione è affidata a Michael Keaton (Spotlight), che insieme a Danny Strong è anche produttore esecutivo. Keaton ha affermato che dopo il caso Spotlight ha sviluppato un grande interesse nell’interpretare personaggi e raccontare storie che abbiamo una forte valenza sociale e che parlino di realtà spesso sconosciute che meritano di venire alla luce. Il Dr. Samuel Finnix appartiene alla fantasia, ma raccoglie in sé più testimonianze di come molti medici siano stati ingannati per poi finire loro stessi vittima, portando anche l’esempio migliore di umanità e bontà a soccombere di fronte alla potenza del fenomeno.

I primi episodi vedono alla regia Barry LevDopesick - Lo scandalo degli oppioidi in Americainson (Rain Man) e si distendono in maniera scandita introducendo i personaggi, l’indagine e la deriva della narrazione. Il tono, drammatico ma alternato a quelli di un thriller investigativo, viene reso molto realistico anche grazie alle riprese fatte principalmente in location, come le cittadine della Virginia, le numerose e sfarzose proprietà dei Sackler che si scontrano con i sobborghi e gli ambulatori dove i tossicodipendenti fanno la fila per la loro dose, fino agli uffici spersonalizzati della DEA.
Alcuni punti di debolezza, o se proprio vogliamo chiamarli difetti, sono evidenti. La miniserie ha molti personaggi ed è chiaro il tentativo di non voler banalizzare nessuno di loro; tuttavia alcuni finiscono per rimanere in una nebbia di ambiguità e a volte il susseguirsi degli eventi in maniera non cronologica può portare confusione. In risposta a questo, però, è necessario dire che la serie presuppone un certo impegno nell’attenzione e se questa viene rispettata non è difficile districarsi e orientarsi all’interno di questi dieci anni. Gli ultimi due episodi, poi, lasciano un po’ da parte trame secondarie per tirare le somme e farci scoprire le malefatte, scoperte durante l’indagine, dietro a cui la Purdue Pharma si era nascosta in favore della sua campagna pubblicitaria. 

In conclusione, però, la serie si presenta fin dall’inizio come un’operazione di altissimo livello e riesce a mantenere per tutte le otto puntate la sua coerenza, rendendo decisamente trascurabili piccole imperfezioni, come l’esagerazione di alcuni make up durante i balzi temporali, per concentrarsi su un tragico pezzo di storia americana che ha rivelato una grande falla nel sistema economico e sanitario di cui la comunità sta ancora pagando il prezzo dopo più di vent’anni. 

 

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