Only Murders In The Building – 3×01/02 The Show Must… & The Beat Goes On


Only Murders In The Building – 3x01/02 The Show Must... & The Beat Goes OnOnly Murders In The Building, la serie comedy/mistery creata da Steve Martin e John Hoffman, è tornata sugli schermi di Hulu – distribuita in Italia da Disney+ – con un’ottima doppia premiere, in grado di mettere a tacere anche gli spettatori più scettici circa la necessità di una terza stagione.

La premessa è quella già annunciata dal cliffhanger dello scorso finale: la star del nuovo spettacolo di Broadway di Oliver (Ben, interpretato da Paul Rudd) muore improvvisamente, dando ai nostri protagonisti l’occasione per una nuova indagine e una nuova stagione del loro podcast true crime. Da questo punto di vista, gli autori si dimostrano perfettamente consapevoli della difficoltà di portare avanti in maniera credibile e coerente il concept dello show (che prevede, come da titolo, solo omicidi nell’Arconia) senza snaturarsi e, al tempo stesso, senza ripetersi o sfociare troppo nella cosiddetta “Cabot Cove Syndrome”.  La scrittura opta quindi per un’ironia pungente che strizza l’occhio allo spettatore, scherzando sopra l’assurdità degli eventi con battute sparse qua e là che culminano con l’esilarante doppia morte del personaggio di Rudd – la prima, solo apparente, sul palco, e la seconda, quella definitiva, all’interno del palazzo –, la quale riporta il racconto all’interno del canone. Questo permette alla serie di restare fedele a se stessa, ampliando però il suo sguardo fino ad includere nuove location (il teatro) e tanti nuovi personaggi.

Partiamo dalle incredibili aggiunte al cast: a spiccare sono naturalmente Paul Rudd e Meryl Streep. Il primo è perfetto nella parte dell’attore di blockbuster dal dubbio talento – e CoBRo è chiaramente un riferimento a Ant-Man –, mentre per la seconda gli autori hanno avuto l’intuizione geniale di farle interpretare, come sempre magistralmente, il ruolo dell’attrice fallita. Entrambi i personaggi, nonostante i tratti sopra le righe che li caratterizzano, mostrano fin da subito un lato più fragile della loro personalità, che ci permette di empatizzare con loro, anche tramite i rapporti che, a vario titolo, li legano ai protagonisti. L’impressione è quindi che queste new entry si inseriscano nel racconto in maniera più efficace e organica rispetto alle scorse annate (pensiamo al personaggio di Cara Delevingne o a quello di Amy Schumer), andando a rafforzare sia il versante comedy che quello più “serio” della storia.

Only Murders In The Building – 3x01/02 The Show Must... & The Beat Goes On

A Rudd e Streep si aggiungono poi una serie di figure spassosissime, come i due produttori dello spettacolo e il fratello/assistente di Ben, i quali contribuiscono a dar vita all’esilarante sequenza del table reading nel primo episodio, un perfetto biglietto da visita ad alto tasso di cringe di quello che potrebbe essere questa stagione: l’intento degli autori sembra infatti quello di affiancare la satira del true crime a quella della cultura hollywoodiana e del mondo dello spettacolo in generale, un elemento già presente fin dagli esordi dello show, viste le carriere di Oliver e Charles, ma che qui sembra finalmente assumere un ruolo ancora più centrale.

L’ampliamento del cast non implica però uno spostamento di focus dai tre protagonisti, anzi: l’alchimia tra Martin Short, Steve Martin e Selena Gomez resta inalterata, e i tre continuano a regalarci dialoghi brillanti e battute affilatissime, senza trascurare la loro crescita personale. Oliver è infatti alle prese con il destino incerto del suo spettacolo e con dei problemi di salute, mentre Mabel sta affrontando un momento di spaesamento circa la sua vita personale e lavorativa. Charles sembra invece vivere un momento di relativa serenità insieme alla sua nuova compagna, se escludiamo il rapporto conflittuale con Ben e il ritorno sul palco. Ad essere interessante è poi il modo in cui gli autori tessono un legame personale tra ciascuno di loro e la vittima: Oliver, in quanto regista, era stato in grado di scoprire un lato più umano, e più talentuoso, della sua persona, ma nonostante ciò fatica a dare più peso alla sua morte che al destino dello spettacolo; Mabel in quanto sua fan da ragazzina, vive invece la sua morte come un’occasione per rivivere il passato e riflettere sul presente; il rapporto con Charles è stato invece di aperta ostilità, a causa dei trascorsi tra i due che hanno segnato la carriera e la personalità di Ben, al punto da ipotizzare che a un certo punto il nostro Brazzos rientrerà nella lista dei sospettati.

Only Murders In The Building – 3x01/02 The Show Must... & The Beat Goes OnIn definitiva, questa doppia premiere conferma l’abilità degli autori nel fondere momenti di comicità a momenti più profondi – pensiamo alla sequenza di apertura del primo episodio che ha come protagonista il personaggio di Meryl Streep, a cui si collega tematicamente quella tra Mabel e il fantasma di Ben sul tema dei late bloomers e delle difficoltà nel trovare la propria strada –, all’interno di una struttura narrativa (e metanarrativa) sempre più complessa e raffinata, in cui al podcast true crime si affianca lo spettacolo di Broadway. Non solo, i primi due episodi procedono su due linee temporali, con frequenti flashback al periodo delle prove dello show, un tradizionale ma sempre efficace espediente per farci scoprire in maniera progressiva i rapporti creatisi all’interno del cast e della produzione, tra cui molto probabilmente andrà cercato l’assassino.

Con un cast in stato di grazia e una scrittura al massimo della forma, Only Murders In The Building torna con quella che si prospetta come un’ottima stagione, in grado di farsi perdonare i piccoli passi falsi della scorsa annata e di dare un giusto addio a questa piccola perla seriale nel caso in cui non dovesse essere ulteriormente rinnovata da Hulu.

Voto 3×01: 8
Voto 3×02: 7 ½

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