Berlín – Stagione 1


Berlín - Stagione 1Denaro o amore? Questo il grande dilemma che ci accompagna nel corso degli 8 episodi di Berlín, il nuovo prodotto Netflix firmato Álex Pina, spin-off della celebre serie La Casa de Papel. Lo show racconta le vicende passate di Andrés De Fonollosa, aka “Berlino”, segnando il ritorno del personaggio più carismatico della banda di ladri spagnola. Una ricomparsa davvero attesa per una figura che aveva conquistato il pubblico al punto da guadagnarsi ampio spazio nelle ultime stagioni della serie attraverso ripetuti flashback, nonostante la sua prematura  uscita di scena.

Berlín ci trasporta nello scenario della città di Parigi, dove si svolge l’intera stagione e dove troviamo il nostro primario alle prese con l’organizzazione di un colpo da 44 milioni alla più importante casa d’aste della città, in compagnia di una delle squadre con cui ha lavorato prima del colpo alla Zecca spagnola. Il protagonista, che non ha bisogno di presentazioni, è qui mostrato in veste rinnovata, anche per il ruolo di narratore che ricopre. Ma il suo rinnovamento è dovuto anche al nuovo contesto in cui si trova: l’ambientazione differente, i personaggi che lo circondano, ma soprattutto la cornice temporale e il ruolo di legittimato capobanda che riveste, sono tutti fattori che concorrono in questo senso.

Se sono ancora ben presenti il suo lato folle e le sue capacità manipolatrici, in questo nuovo contesto il celebre ladro viene tratteggiato in una veste molto più spensierata e positiva, e questo si riversa non solo sul suo approccio alla vita ma anche sull’attitudine al piano criminale. Infatti Berlino spiega sin da subito che il suo obiettivo primario non risiede tanto nel compimento del furto quanto nella realizzazione di una rapina scenografica, ricca di illusione e capace di lasciare di stucco anche la polizia. A livello pratico purtroppo manca un po’ questa promessa di spettacolarità e ci dobbiamo accontentare di un’esecuzione non sempre piena di azione. Inoltre, l’ideale del piano perfetto deve ben presto fare i conti con ostacoli che arrivano direttamente dall’interno.

Berlín - Stagione 1Nella cornice parigina vediamo come le salde redini del capobanda e la programmazione al dettaglio vadano a perdersi. Infatti, mentre avviene la preparazione del colpo e tutti sono focalizzati sulla precisa esecuzione dei propri ruoli, Berlino viene completamente travolto da Camille, moglie del direttore della casa d’aste: pericolosamente vicina alla rapina, la donna dà un senso di brivido immediato e costante al nostro protagonista, che si innamora senza freni. Nonostante i ripetuti tentativi di dissuaderlo e di farlo concentrare sul furto, nessuno riesce a smuoverlo dal sentimento che prova, un parallelismo con quanto avvenuto anche tra Il Professore e Raquel nella serie madre.

Questa storia d’amore pericolosa fa scattare la dinamica amore-denaro che ci accompagna in tutte le puntate e che rappresenta uno degli elementi centrali della serie. Amore e denaro si alternano in un vortice che non lascia scampo al protagonista, il quale si trova in bilico senza riuscire a dare una reale priorità a uno dei due fattori. Questi si vanno ad accostare a un altro dualismo che procede di pari passo, quello riguardante follia e ragione, per cui si crea un meccanismo in grado di fargli mettere in discussione tutte le sue certezze. In nome dell’attrazione e del proibito Berlino rischia di mettere a repentaglio l’intero colpo, ma pur essendone cosciente non si ferma, spiegando più volte – nei diversi momenti di monologo e riflessione che troviamo nel corso degli episodi – che proprio il rischio e le emozioni forti spingono l’uomo a mettersi alla prova e vivere in modo pieno. Attimi fuggevoli ma intensi: in questo viene racchiusa la visione del personaggio che alla fine non compromette la riuscita del colpo, in parte tramite la capacità di conciliare l’attrazione per Camille con momenti di lucidità che gli fanno compiere mosse vincenti, e in parte grazie alla squadra che fa il resto del lavoro.

Infatti, seppur Berlín contenga meno azione di quanto ci si poteva aspettare, porta comunque a casa il risultato: mette in scena un piano ben orchestrato, una squadra che lo esegue trovandosi davanti a imprevisti in ogni fase – che danno un po’ di movimento e creano quell’elemento suspense necessario -, e presenta tasselli che si legano andando a creare una trama che tutto sommato regge, portando avanti parallelamente i diversi atti della rapina e la narrazione di Berlino e Camille.

Berlín - Stagione 1Le puntate si dividono abbastanza equamente in tre parti che ruotano attorno al colpo, dalla fase preparatoria, al compimento del piano e infine l’atto di fuga; attraverso questi tre macro-momenti, oltre ad approfondire la figura di Berlino, conosciamo i suoi compagni di avventura. La banda è composta da personaggi che hanno una loro caratterizzazione e che nel complesso sono complementari tra loro, rendendo il gruppo coeso e funzionale, anche se a tratti risultano un po’ banali e ricalcano alcune delle figure già presenti nelle prime stagioni de La Casa de Papel.

Tra i nuovi personaggi spicca sicuramente Damián, che mette in scena esperienza e maturità, portando una prospettiva più saggia allo show, tanto per la capacità di mantenere l’ordine, quanto per il suo modo di affrontare la sua situazione personale, alle prese con la forte delusione della separazione dalla moglie. Lui rappresenta l’elemento di maggior equilibrio del gruppo, anche se non riesce a mantenerlo in tutte le situazioni, ma il suo tratto più distintivo risiede nella sua relazione con Berlino. Infatti, anche se i due attraversano momenti di scontro accesi e persino violenti, forse per la prima volta vediamo qualcuno davvero in grado di tenere testa al capobanda dal carattere così deciso. Viene così portato alla luce un altro tema, quello dell’amicizia tra uomini adulti e formati, che non è molto comune nei prodotti seriali, ma che fa scattare quei meccanismi di stima e comprensione reciproca che vanno oltre i contrasti, portando a una possibilità di riflessione sui legami personali nella vita adulta.

Gli altri compagni di crimine sono meno forti dal punto di vista caratteriale rispetto a Damián; a loro viene affidato un ruolo più funzionale e legato al furto, oltre allo scopo di far emergere diverse tematiche – che spaziano dai traumi familiari al senso di inadeguatezza verso la società – anche se queste non vengono approfondite al punto da poter dare spessore ai temi o ai personaggi stessi. Troviamo poi due figure già presenti nella serie principale, Raquel e Alicia, che si uniscono alla polizia francese nel tentativo di smascherare i banditi; le due hanno un ruolo solo marginale, forse più limitato all’omaggio che alla funzione a livello di trama, anche se fa sempre piacere vedere la bravissima Najwa Nimri.

Berlín - Stagione 1Nel complesso Berlín si rivela una serie diversa delle aspettative, con una forte componente di leggerezza anche a scapito dell’azione, che si concentra soprattutto nella parte finale relativa alla fuga, dove vediamo più colpi di scena. Come già accennato manca quell’elemento di illusione e spettacolarità più volte proposto nei discorsi e nei monologhi del protagonista/narratore, interpretato in modo magistrale da Pedro Alonso. L’attore è il grande elemento di forza dello show e riesce ancora una volta a conferire un magnetismo e un’espressività unici, che hanno valso al personaggio la fama di cui ha goduto già nel prodotto principale.

Berlín con un contesto nuovo, una storia in parte prevedibile e un taglio “rosa” dato dal dualismo amore-denaro, si concretizza in un prodotto godibile e leggero, che ruota intorno al suo primario, ma pecca dal punto di vista dell’adrenalina attesa da larga parte del pubblico. Il rinnovo alla seconda stagione è quasi certo, anche se forse non c’è tutta questa necessità di andare oltre la prima: speriamo soprattutto che il prodotto non subisca la stessa sorte della serie madre, precipitata stagione dopo stagione.

Voto: 6/7

 

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