Awake – 1×06 That’s Not My Penguin 4


Awake – 1x06 That’s Not My Penguin  La scommessa di creare un nuovo procedurale – seppure intinto in una costruzione dalla struttura assai complessa – se dal fronte della creatività sta funzionando, sul lato degli ascolti sta andando così male da mettere seriamente in dubbio – se non annullarla del tutto – la possibilità di un rinnovo per una seconda stagione. Ed è un vero peccato.

Un vero peccato perché Awake è “diverso”. Certo, c’è il caso del giorno – anzi, spesso addirittura due, a seconda della realtà – ma quello che mostra una maggiore forza emotiva è la storia stessa del detective Britten. Aiutato notevolmente da un’ottima interpretazione di Jason Isaacs, Awake fa dell’approfondimento psicologico il suo vero punto di forza. Non è un caso che i momenti migliori siano solitamente legati ai due medici, il Dottor Lee e la Dottoressa Jones.

Finora abbiamo avuto modo di vedere l’evoluzione personale in entrambe le realtà dei rapporti di Britten, nel ripristinare una relazione con moglie e figlio dopo l’incidente. Stavolta, invece, ci si concentra notevolmente di più sul fattore umano legato proprio al vivere questo doppio stato: l’inizio, con il dottor Lee che introduce ad alcuni suoi studenti lo schizofrenico Gabriel Wyath, e le immagini in accordo con quanto sta nel frattempo accadendo a Britten sono particolarmente indicative di come la situazione inizi, piacevolmente (almeno per lo spettatore), ad incastrarsi e complicarsi.

Awake – 1x06 That’s Not My Penguin

In verità è l’intero episodio a costruire un forte parallelismo tra il protagonista e lo schizofrenico, il quale vive perennemente in uno stato di passaggio tra la realtà e la fantasia. Britten inizia a “sovraccaricarsi” di informazioni, cominciando a non distinguere più chiaramente l’una e l’altra realtà, nonostante esse siano in molti aspetti differenti. Evocativo, per tale occasione, scambiare il Vega partner con il Vega poliziotto. Ma i casi sono effettivamente più di uno.

A rendere il tutto ancora più incerto, psicologicamente parlando, è anche il fatto che Wyath si trovi nell’ospedale psichiatrico dove lavora lo stesso dottor Lee, il terapeuta di Britten nella realtà rossa. Le carte in tavola iniziano a confondersi. C’è, tuttavia, un elemento che non dev’essere tralasciato, pur nella sua bizzarria: quando nella realtà rossa Britten viene stordito con della Ketamina, che può provocare anche allucinazioni, ha la visione di un pinguino (!!!); ma, e qui c’è l’elemento davvero interessante, l’animale si palesa anche nella realtà blu, quella con suo figlio in cui, ovviamente, non c’è alcun ospedale psichiatrico con ostaggi. Le due realtà sono assai più vicine di quanto si potesse pensare e quello che accade da un lato – finora solo sul lato psicologico – accade anche nell’altro. Nell’immaginare il dottor Lee nell’istituto, Britten ha inserito al suo interno tutte le proprie paure, tutte le proprie difficoltà. È infatti un immaginario dottor Lee quello che suggerisce all’uomo la chiave per la risoluzione del suo problema, che entrambi i terapeuti vedono come il fulcro della doppia realtà di Britten: si tratta del suo desiderio di non accettare la perdita di una persona amata, la possibilità di vivere con entrambi senza rinunciare a nessuno dei due. Così come Wyath è attaccato all’idea che la sorella non sia morta, ma viva in gran segreto in un’altra sua “realtà”, così Britten non vuole separarsi dalle persone che ha più a cuore, preferendo così non contrastare il suo stato. D’altronde, preferirà assecondare Wyath, piuttosto che “svegliarlo”.

Awake – 1x06 That’s Not My Penguin

A rendere, però, le cose assai più pepate ci pensa la dottoressa Jones: se il detective proseguirà su questa strada, i problemi aumenteranno ed il rischio di entrare seriamente nella schizofrenia si farà sempre più probabile. Questo apre, ovviamente, tutto un nuovo filone che, dopo averci permesso di comprendere un po’ le dinamiche del cambio di realtà (anche se ci sono vari punti ancora da spiegare), adesso inizia a confonderle, richiedendo anche allo spettatore uno sforzo di attenzione maggiore. Sforzo che, evidentemente, il pubblico non è molto interessato a fare perché, parliamoci chiaro, il rischio di chiusura della serie è davvero molto alto. Ed è un vero peccato perché Awake, nonostante delle imperfezioni, è comunque un ottimo prodotto che meriterebbe un’attenzione sicuramente maggiore.

Nel frattempo la relazione padre-figlio fa un nuovo passo in avanti, con la presentazione ufficiale della fidanzata di Rex a Britten. Un piccolo pezzo di vita familiare viene aggiunto al quadro; non particolarmente rilevante, ma comunque capace di svelare il lato umano-sociale dell’uomo, che si ritrova a faticare nel costruire un rapporto di fiducia con il figlio, cosa tutt’altro che facile dopo un lutto.

Awake si conferma migliore di quanto l’apprezzamento del pubblico americano sembri dimostrare. Indubbiamente un telefilm del genere ha bisogno di più tempo per svilupparsi e permettere di empatizzare con il protagonista, data anche la situazione assai particolare in cui vive. La speranza è che non venga confermato il sospetto di cancellazione e per questo si può soltanto attendere.

Voto: 7

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Informazioni su Mario Sassi

Ormai da anni ho capito che il modo migliore per trascorrere le ore in aereo è il binge watching di serie TV. Poche cose battono guardare LOST mentre si è sull'oceano.


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4 commenti su “Awake – 1×06 That’s Not My Penguin

  • Antonio

    La storia che si ripete. Uno dei prodotti migliori dell’anno a rischio di cancellazione, mentre alcune fra le boiate peggiori dell’anno vengono confermate. Ormai è risaputo che il pubblico americano è anche peggio di quello italiano (qui però sono reality e fiction a fare a cazzotti, e fra i due scegliere davvero non saprei, per cui ho semplicemente messo il televisore fuori dalla mia camera!), il punto è che non puoi fare a meno di sentirti frustrato ogni stramaledetta volta che ti affezioni a una serie di qualità indiscutibile e discutibilmente incompresa. A questo punto spero in un miracolo degli sceneggiatori, come accadde con Whedon per Dollhouse… seppur accelerato, dateci un finale, che se lo merita tutto. WTF!

     
  • Penny Lane

    Anche a me dispiacerebbe molto se la dovessero cancellare, proprio adesso che comincia a mostrare il suo grande potenziale.
    Dopo essermi addormentata a metà della quarta (cosa che non accade davvero MAI) ho temuto il peggio, ma quinta e sesta sono state molto intense. Godiamocelo finché possiamo 🙁

     
  • Joy Black

    La serie ha fatto un ottimo passo in avanti con quest’episodio. Vedremo se verrà rinnovata o cancellata. Il fatto che sia una stagione corta potrebbe aiutare, chissà.

     
  • Angelo

    Questa serie mi è subito piaciuta, grazie anche alla recensione del pilot che mi ha convinto a vederla. Ma sono anche convinto che una serie retta dalla storia del solo protagonista o è veramente, ma dico veramente forte (Dexter, House) oppure forse è meglio godersi una stagione sperando che diano un senso a tutto. Mi vengono in mente dei possibili finali che renderebbero la storia molto convincente. Chi ha visto “Lights Out” sa che un protagonista molto convincente non è sufficiente a garantire il successo e la conferma della serie.