Riverdale – 4×09 Chapter Sixty-Six: Tangerine


Riverdale – 4x09 Chapter Sixty-Six: TangerineDopo l’addio a Luke Perry nella season premiere di quest’anno, Riverdale ha decisamente faticato a riprendere il suo ritmo: che sia un momento transitorio intenzionale o una più grave mancanza di idee che si cerca di tamponare lo capiremo solo a fine stagione, quel che è certo è che al netto di alcuni passaggi ancora brillanti e genuinamente folli questa annata pare non aver ancora trovato la sua direzione.

Lo show di The CW, infatti, storicamente si è sempre fatto apprezzare dai più per il totale disinteresse nell’attenersi all’ambito del verosimile e, anzi, per la sua capacità di mescolare elementi apparentemente distanti e inconciliabili in un amalgama narrativo avvincente e character-driven. Dal thriller all’horror, dal crime-drama alle storie di avventura, dalla tragedia alla commedia musicale; il bello di quello che succede a Riverdale è che non si ha la minima idea di quello che potrebbe accadere. Questo è il meccanismo intelligente che gli autori hanno oliato e portato a regime soprattutto nella seconda stagione e che ha funzionato piuttosto bene anche nella terza. Una struttura stagionale che si basava, tuttavia, su un filo conduttore molto forte che connetteva tutte le storyline e i personaggi in campo – il serial killer Black Hood nella seconda e il gioco di ruolo occulto Gryphons and Gargoyles nella terza –, presente anche nella quarta ma infinitamente più debole e male integrata – finora – nel corso degli episodi.

Riverdale – 4x09 Chapter Sixty-Six: TangerineStiamo parlando della (presunta) morte di Jughead della quale abbiamo indizi sparsi e pochi flashforward sin dall’ultimo episodio della terza stagione, nella scena che vede i tre protagonisti bruciare il cappello dell’amico nel bosco ammettendo un non meglio specificato coinvolgimento nella vicenda. Di per sé la dipartita di uno dei personaggi principali dello show dovrebbe essere un traino molto forte per spingere sempre più in alto l’attenzione e l’immersione nella trama degli spettatori, decisi a scoprire la verità sull’accaduto e increduli rispetto a quello che gli autori vogliono far loro intendere; dovrebbe essere il mistero della stagione che alimenta teorie e discussioni al di fuori della visione, quel meccanismo da sempre sfruttato dal media seriale portato nella modernità da Lost. Eppure dopo pochi episodi è piuttosto chiara la debolezza intrinseca a questo stratagemma: intanto perché è assolutamente improbabile che gli autori scelgano di eliminare uno dei protagonisti più amati dalla fanbase – e soprattutto che lo rivelino già dall’inizio della stagione – in una serie come Riverdale, che basa gran parte del suo successo sull’affezione pubblico-personaggi. In secondo luogo una delle teorie più accreditate risulta piuttosto verosimile se si presta attenzione alle vicende dello stesso Jughead, ovvero che tutti questi flashforward non siano altro che le vicende raccontate nel libro che il personaggio interpretato da Cole Sprouse sta per scrivere.

Riverdale – 4x09 Chapter Sixty-Six: TangerineMistero stagionale a parte, bisogna andare ad analizzare altre scelte discutibili di questa prima parte di stagione, ma anche ad evidenziarne alcuni pregi. In primis gli autori scelgono di chiudere alcune storyline “ingombranti” in modo rapido e per certi versi troppo comodo: ovviamente si parla della sezione del racconto legata alla Farm e al suo mansoniano leader Edgar che, attraverso tecniche manipolatorie elaborate, era riuscito a circondarsi di seguaci in quella che era in tutto e per tutto una setta para-religiosa. Una scelta obbligata per gli autori che si sono probabilmente resi conto dell’ormai esaurita potenzialità narrativa di questa storyline e hanno deciso di troncarla ad inizio stagione per concentrarsi su altro; l’errore è stato piuttosto quello di non aver pianificato una sua chiusura già nel finale della scorsa annata, una svista che depotenzia a posteriori tutto quello che era stato costruito e soprattutto svilisce il personaggio apparentemente invincibile interpretato da Chad Michael Murray.

Slegata dal peso di questa linea narrativa Betty potrebbe finalmente spiccare il volo, e invece la ritroviamo nuovamente ingabbiata nella sua lotta identitaria con il suo lato oscuro, eredità sgradevole del padre poichè derivante da una linea genetica corrotta: un conflitto che viene portato all’esasperazione e che si spera venga risolto al più presto per limitarne la ripetitività. Sulla stessa linea troviamo l’enigmatico Charles, le cui intenzioni ancora poco chiare e il cui ruolo indefinito lo mantengono nel limbo dei punti di domanda più grossi della stagione.
Non andiamo molto distanti per quanto riguarda Veronica, che non sembra riuscire a tirarsi fuori dalla dinamica dello scontro con il padre, anche in questo caso riportato convenientemente in gioco – Hiram era in prigione – e addirittura elevato al ruolo di sindaco della città; il ritorno estenuante di questa ostilità che si basa sui tentativi di indipendenza del personaggio di Camila Mendes appiattisce il personaggio e ne limita le potenzialità, a maggior ragione dopo l’ingresso di una sorellastra segreta di cui non era a conoscenza.

Riverdale – 4x09 Chapter Sixty-Six: TangerineSicuramente migliori e più interessanti le parti del racconto dedicate ad Archie, Jughead e Cheryl – quest’ultima ormai aggiunta al gruppo come protagonista a tutti gli effetti. Per quanto riguarda il primo è interessante come la morte del padre venga sfruttata come leva per portarlo a decidere di diventare un vigilante – una sorta di Batman con la mazza da baseball – e a ripulire le strade dove la legge non riesce ad arrivare, anche perché il genere supereroistico era uno dei pochissimi che Riverdale non aveva ancora inglobato nel suo universo multiforme. Il senso di colpa di Archie si concretizza, quindi, sia nella fondazione del centro sociale per togliere i ragazzi dalla strada, sia nello sfogare la sua rabbia latente su “chi lo merita”.
Su Jughead sono certamente concentrate le attenzioni maggiori e la scelta di portarlo in una nuova scuola e in un nuovo contesto al di fuori dei Serpents ad ora si rivela piuttosto azzeccata: i misteri intorno alla saga dei romanzi dei Baxter Brothers, il suicidio del professore e la società segreta degli studenti creano un’atmosfera avvincente e pienamente nello stile della serie. Idem per Cheryl che eredita quest’anno la storyline più creepy: ormai diventata matrona a tutti gli effetti di Thistlehouse e impegnata in una relazione stabile con Toni, il personaggio interpretato da Madelaine Petsch ospita in casa il cadavere di Jason e una bambola nella quale le viene fatto credere sia presente lo spirito di un altro fratello morto nel grembo.

Nonostante alcune note liete “Tangerine” chiude le fila di una prima parte di stagione con alti e bassi, ma risulta in generale a malapena sufficiente. Questo porta a chiedersi se gli autori quest’anno abbiano bene in mente il punto di arrivo verso il quale vogliono portare la serie o stanno attraversando una stagione interlocutoria, anche considerato che si tratterebbe dell’ultimo anno per i protagonisti prima del college, un momento che non dovrebbe coincidere con la chiusura dello show – ad oggi non si sa ancora se ci sarà una quinta stagione, ma si sa che la quarta non è stata pensata per essere l’ultima –, ma che potrebbe essere un nuovo inizio e un modo per portare nuove idee nell’universo di Riverdale.

Voto: 6-

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Informazioni su Davide Tuccella

Tutto quello che c'è da sapere su di lui sta nella frase: "Man of science, Man of Faith". Ed è per risolvere questo dubbio d'identità che divora storie su storie: da libri e fumetti a serie tv e film.

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