Better Call Saul – 6×08/09 Point and Shoot & Fun and Games 2


Better Call Saul - 6x08/09 Point and Shoot & Fun and GamesBetter Call Saul ci aveva lasciato in balia degli eventi come l’ormai famosa fiamma dell’ancor più famosa candela che chiudeva “Plan and Execution” subito prima di una pausa che è sembrata interminabile. E ora eccoci qui, a riprendere da quel salotto pregno di quella tensione che ormai abbiamo imparato ad amare e ad odiare allo stesso tempo, con una situazione che ormai sta letteralmente precipitando a velocità supersonica. La domanda che ci siamo posti nelle lunghe settimane di attesa è stata: si può fare meglio di quanto visto finora? Sembra incredibile, ma probabilmente la risposta è sì.

“Point and Shoot” non poteva che iniziare con il classico cold opening che fa ormai da firma al prodotto di Vince Gilligan: capiamo quindi subito quale sarà la fine della storia di Howard, ovvero la messa in scena di un suicidio, ed era logicamente quella più percorribile, una classica risoluzione alla Mike. La forza di questa serie, non ci stancheremo mai di ripeterlo, sta anche in queste piccole cose che vengono rese grandi: far sparire il corpo e inscenare un suicidio era appunto la risoluzione più naturale delle cose, visto anche il piano di Saul e Kim, ma è come viene mostrata che fa tutta la differenza del mondo. La scena iniziale ribalta una risoluzione semplice e la fa diventare quasi poetica, inserendola alla perfezione nel clima di assoluto terrore e tensione che sappiamo arriverà di lì a breve.
E così ovviamente sarà: non c’è nessun inserimento lento nel cuore della puntata, il tutto ricomincia esattamente da dove lo avevamo lasciato, ovvero dalla candela e da tutto quello che è successo in quel soggiorno. Qui abbiamo un’altra prova fenomenale degli attori, specie di Bob Odenkirk e Rhea Seehorn – e ne avremo una ancora migliore, sembra impossibile ma è così – nel momento in cui Saul decide che è meglio che Kim esca di casa e si allontani da lì: il terrore nella voce, negli occhi e nello sguardo dei due è talmente reale e credibile da far venire la pelle d’oca. Visto che ormai siamo anche vicinissimi al raccordo con Breaking Bad, non mancano le citazioni: una su tutte, in questa puntata, è la scena in cui una Kim tremante e terrorizzata suona alla porta di Gus e aspetta con la pistola in mano. È chiaramente un rimando a Jesse e alla celeberrima scena dell’omicidio di Gale in “Full Measures”.

Better Call Saul - 6x08/09 Point and Shoot & Fun and GamesSe la prima parte di puntata è un raccordo con quella precedente e si focalizza su Saul e Kim, il cuore della puntata (e probabilmente il vero riferimento del titolo) è quello che succede tra Gus e Lalo: la definitiva resa dei conti tra i due. “Point and Shoot” è una puntata ricca d’azione, e infatti anche nello scontro finale tra i due villain l’adrenalina e la tensione non mancano di certo. Tutta la sequenza sembra muoversi con estrema cautela sul ciglio di un burrone: anche in questo caso sappiamo che Gus non può morire, e quindi il calcolo è presto fatto, ma come dicevamo prima è proprio in questi casi che si nota la grandezza della scrittura di questa serie tv. Sebbene questo sia uno spin-off e nonostante il pubblico conosca il destino di quasi tutti i personaggi principali, la curiosità di vedere cosa succede e di scoprire come verrà scritto è senza dubbio una delle più alte degli show degli ultimi anni. Sappiamo anche, grazie alla certosina costruzione delle puntate precedenti, che Gus utilizzerà la pistola che ha nascosto nel bunker, proprio per risolvere a suo favore un’eventualità del genere.
La decisione, poi, di seppellire Lalo e Howard nello stesso posto, proprio sotto al bunker che conosciamo bene, fa un certo effetto: sapere che per tutto quel tempo Walter e Jesse hanno lavorato sopra una specie di fossa comune – con dentro due protagonisti della storia, che hanno plasmato il destino per arrivare fino a lì – è un’altra di quelle piccole ma decisive scelte di scrittura che tolgono il fiato.

Better Call Saul - 6x08/09 Point and Shoot & Fun and GamesFun and Games, al contrario della puntata che la precede, ha praticamente zero azione, ma si concentra sugli effetti di quello che è appena successo.
La prima parte serve per chiudere definitivamente il capitolo Lalo Salamanca, con la riunione del Cartello nell’ormai famoso giardino con piscina di Don Eladio. Qui Gus diventa definitivamente il nemico giurato di Hector Salamanca e si consolida come uomo di fiducia di Eladio; anche in questo caso la sequenza serve sì a chiudere in modo forse definitivo la storia su Lalo ma serve anche soprattutto per un contesto extradiegetico, ovvero l’ennesima citazione che ci fa capire quanto l’universo di Breaking Bad sia ormai alle porte: Gus Fring che si specchia nella piscina di Eladio, proprio nel punto in cui aveva visto morire il suo partner dell’epoca, Max Arciniega, assassinato brutalmente da Hector nel loro primo incontro.
Questa scena, che come si confà a Breaking Bad e Better Call Saul è molto più potente senza le parole che con, si lega indissolubilmente a quella che si svolge al ristorante, dove Gus intrattiene una piacevole discussione sul vino con il sommelier David. È uno dei rarissimi momenti, se non l’unico, in cui vediamo Gus rilassarsi e prendersi del tempo libero, addirittura facendoci intuire i suoi sentimenti. Questa sorta di coming out del personaggio di Gus sottolinea come l’amore, il voler legarsi a qualcuno e prendersi del tempo per se stessi sia praticamente impossibile, addirittura vietato da chi vive una vita come quella di Gus. Qui Giancarlo Esposito sfodera tutta la sua bravura con la mimica facciale: quando si accorge dell’errore che sta facendo la sua espressione cambia radicalmente, come se prima e dopo quel pensiero stessimo vedendo due personaggi completamente diversi.

E tutto questo è importante per due cose, principalmente: la prima, è che il dolore e l’amarezza di fondo che hanno sempre contraddistinto Better Call Saul qui emergono in tutta la loro tristezza nel far capire come non ci sia spazio per amare qualcuno, che l’empatia è una debolezza e la solitudine è l’unico rimedio per nuocere solo a se stessi e non agli altri.
La seconda, ancora più importante per quanto riguarda la trama, è che quello che succede a Gus è una sorta di antipasto di quello che stiamo per vedere succedere a Saul e Kim. L’enorme vuoto che ci lascia dentro tutta la sequenza del funerale di Howard è lo stesso cratere che lascia nell’anima di Kim: dover fingere in quel modo e soprattutto spingere la moglie del defunto a credere definitivamente alle voci sul marito, e quindi di fatto infangandone la memoria, è una delle cose più crudeli che abbiamo visto fare a un personaggio dello show.

Better Call Saul - 6x08/09 Point and Shoot & Fun and GamesIl dialogo che ne consegue tra Kim e Saul è uno dei picchi più alti dell’universo creato da Vince Gilligan e sicuramente il più alto toccato da queste sei stagioni di Better Call Saul. Non solo perché vediamo una delle coppie più belle della televisione implodere, ma perché la presa di coscienza di Kim è quanto di più toccante e drammatico potesse succedere. Quel “so what?” detto a Saul crea un vuoto che sarà impossibile da colmare: Saul è a tutti gli effetti un personaggio che incarna una tragicità senza eguali. La persona che ammirava di più – suo fratello – non ha mai creduto in lui, reputandolo sempre una mezza tacca, e la donna della sua vita gli dice che, ora che il divertimento non c’è più e si è trasformato in qualcosa di molto più nero e oscuro, il gioco finisce lì.
Non fatichiamo dunque a capire il salto temporale che la puntata compie sul finale e ora capiamo perfettamente come Saul Goodman sia diventato quel Saul Goodman, con quella casa e con quell’ufficio, che si sveglia in un letto degno dei peggiori motel con una prostituta. I giochi sono chiusi, il divertimento è finito: è ora che la situazione precipiti in modo definitivo.

Ormai non abbiamo più parole per descrivere questa serie. Se le stagioni precedenti andavano sempre più in crescendo lasciandoci piacevolmente sorpresi per uno spin-off di una delle serie tv migliori di tutti i tempi, questa sesta stagione sta ridefinendo i parametri del capolavoro. Se fino a oggi avevamo il dubbio – e anche un po’ il timore reverenziale – di pensare a Better Call Saul come a un prodotto forse anche migliore di Breaking Bad, dopo questi due episodi (e specialmente dopo l’ultimo), possiamo sbilanciarci un po’ di più: sì, Vince Gilligan si è clamorosamente superato.

Voto 6×08: 8½
Voto 6×09: 10

Note: questi sono i due episodi che riguardano l’attacco di cuore che ebbe un anno fa Bob Odenkirk. Come ha spiegato l’attore, il malore lo colpì proprio nella scena iniziale della 6×08, mentre Lalo spiegava alla coppia come comportarsi.

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Informazioni su Ste Porta

Guardo tutto quello che c'è di guardabile e spesso anche quello che non lo è. Sogno di trovare un orso polare su un'isola tropicale.


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2 commenti su “Better Call Saul – 6×08/09 Point and Shoot & Fun and Games

  • Ricki Fornera

    Sono d’accordo su tutto, ma purtroppo noto che anche qui si tende a dare tutto il merito a Gilligan, che in tutta la serie ha diretto/scritto non più di dieci puntate (di solito quelle con più azione come Point and Shoot), e che è da 3 stagioni che non ne scrive una. Peter Gould e gli altri autori vengono sempre ingiustamente snobbati

     
  • Setteditroppo

    Per me la serie madre resta superiore. Il modo di girare le scene e di strutturarle è lo stesso ma allora era un modo innovativo e oggi no, anzi è stato in parte imitato da altri in tutti questi anni; certo, funziona ancora come allora in modo meraviglioso. Poi. Sugli ultimi episodi. L’adrenalina e la tensione della scena tra Lalo e Gus è piuttosto relativa, più cerebrale, per chi ha visto la serie madre: con scene non risolutive rispetto alla storia madre i meccanismi per determinare la tensione funzionano ma in questa scena… no, l’acme di tensione e adrenalina non si può raggiungere se non c’è un timore, una paura dello spettatore alla base, è lesa maestà dirlo?;) Ancora. La confessione di Kim, il divertimento come motivazione del suo “lato oscuro” (citazione omaggio a Boba Fett che leggo sempre con piacere), per quanto recitata divinamente, viene storicamente dopo la confessione di Walter White nel prefinale di BB, uguale e diversa allo stesso tempo, efficacissima ma viene cmq dopo, e ciò le toglie qualcosina. Infine. L’arricchimento psicologico dei personaggi che vengono dalla serie madre è uno dei punti di forza di questa serie e la fanno primeggiare: tuttavia anche nella serie madre i caratteri di Gus e Mike erano stati ben tratteggiati, ora parliamo di sfumature e dettagli in più scritti e recitati magnificamente ma gli autori avevano fatto già un buon lavoro in BB, altrimenti gli faremmo torto.
    Tutto questo per dire… che BB è una pietra miliare della serialità imbattuta anche dai suoi autori.
    BCS se la gioca nel panorama odierno con Succession, questo è chiaro. E probabilmente ci mette tutti d’accordo.