Broad City – 5×01 Stories


Broad City – 5x01 StoriesQuesto momento doveva arrivare prima o poi: dopo cinque anni di onorato mestiere, Broad City  giunge all’inizio della fine del suo percorso, regalandoci non solo una delle aperture di stagione più belle di sempre, ma uno degli episodi più indimenticabili che Ilana Glazer ed Abbi Jacobson abbiano scritto ed interpretato finora – e quindi con altre nove possibilità di superarlo, addirittura.

Come già si è notato dalla terza stagione in poi, la svolta impressa alla serie dalle due creatrici è stata di puntare moltissimo su temi sociali e politici (come dimenticare Hillary Clinton guest star?) sempre nella chiave che le contraddistingue, mettendo cioè una lente fortemente satirica e diretta sulla realtà, e riuscendo a trovare e creare un bellissimo equilibrio tra la loro comicità ed una riflessione acuta ma non tediosa dei temi scelti. In questo senso la scorsa annata è stata la più focalizzata, dove in ogni episodio era molto chiaro di cosa si stesse parlando e quale messaggio volessero passare le autrici attraverso i propri personaggi. Era quindi plausibile pensare che l’ultima annata sarebbe continuata sulla stessa scia sin dal primo episodio.

Broad City – 5x01 Stories Invece, come in realtà è sempre accaduto in apertura di Broad City, la premiére è un inno all’amicizia tra Abby ed Ilana: se l’anno scorso ci hanno mostrato in salsa sliding doors come si sono conosciute ed innamorate tra le strade e la metropolitana di New York, questa volta c’è la celebrazione di un grande momento nella vita di Abbi, ovvero il suo trentesimo compleanno. Ormai universalmente conosciuto come il punto spartiacque dell’esistenza, in cui non si sa più come considerarsi, se troppo giovani per sentirsi già vecchi o troppo vecchi per comportarsi ancora da giovani, per fortuna l’argomento scottante passa tra le mani delle due comedian che con una semplicità quasi disarmante ci raccontano tutti i pregiudizi e la bellezza di questo fatidico giorno. E questa volta la narrazione riproduce il vero modo in cui da un po’ di tempo viviamo le nostre vite, raccontandole più o meno in diretta su Instagram, tramite quelle stories che danno anche il titolo all’episodio, e che per fortuna non diventa una semplice polemica sterile sull’invadenza del mezzo che supera la vita reale, ma un’intelligente considerazione di questa trasformazione narrativa.

La dose di sperimentazione che Abbi ed Ilana hanno portato in Broad City  è sempre stata una loro chiara cifra stilistica, capace di mischiare moltissimi tipi di codici, dall’animazione, al videoclip, all’uso dello split screen per la contemporaneità delle story-line, fino a cose molto più classiche ma trasportate nel contemporaneo, come il sogno di Ilana che vede Abbi cantare in uno speak easy degli anni del proibizionismo o un finale di stagione diviso in due parti per dare maggiore rotondità ad un argomento importante come l’appartenenza etnica e sociale di Ilana. In questo primo episodio dell’ultima stagione è come se fossero riuscite ad unire tutto quello che hanno fatto fino ad adesso, riuscendo ad attingere dal mondo reale per trasportarlo nella loro New York, sospesa tra realtà e surrealtà, tra vero e rielaborazione costante.
Broad City – 5x01 StoriesL’obiettivo del giorno è quello di andare da Brooklyn a Manhattan e attraversare l’isola da nord a sud; ed è in questo lasso di tempo che ovviamente accade di tutto,  dalla caduta nel tombino, all’accusa di pedofilia, al brunch con tutti gli altri e la tristezza di Abbi che, nascosta in bagno, piange pensando a come dieci anni prima o forse più aveva immaginato di essere a trent’anni, sistemata e con dei figli. Ma questo momento non ha nulla a che vedere con una semplice commiserazione della propria solitudine o con l’infrangersi delle aspettative mancate, solo il giusto e scanzonato rito di passaggio nel rendersi conto che la vita non è pianificazione, che non ci sono degli step standard da fare.

E ogni singolo istante passa sui social, per cui la regia è una costante e soggettiva story prima dal telefono di Ilana e poi da quello di Abbi, riproponendo fedelmente non solo i video ma anche i post con i loro commenti, tag, emoji, gif, esattamente come se noi le stessimo seguendo come si fa per qualsiasi influencer sul proprio Instagram. Questa perenne visione ci fa essere doppiamente spettatori, della loro giornata ma anche della nostra, che passiamo una porzione del nostro tempo a vedere condensate in una manciata di minuti le giornate di altre persona; una cosa che va oltre la curiosità dell’altro, ma diventa un modo per sapere chi è il prossimo e giudicarlo attraverso quella lente, quello schermo, che pretende di mostrarne veramente la vita – che è poi alla fine dei conti solo la migliore versione data in pasta al pubblico dominio. Lo scontro/incontro fortuito con una vecchia amica del college, sistemata e con quattro figli, è ancora una volta nella sua immensa semplicità lo scontro/incontro con la vita “vera” dell’altro, che siamo convinti di conoscere fino a quando poi capiamo che ne abbiamo solo una versione parziale ed edulcorata. Non a caso, quando Cheesy/Lindsay incontra le due ragazze, la narrazione riprende “normalmente” dall’esterno, torna ad essere vera-finzione, ed è lì che accade la magia: un triplo arcobaleno sovrasta la Statua della Libertà e le due protagoniste, ormai senza telefono, si ritrovano ad osservare da vere ammiratrici quello spettacolo della natura.

Broad City – 5x01 StoriesIl tutto si chiude con il loro rientro a casa ed una banale riflessione sulla giornata, come se non l’avessero davvero vissuta, come se – e questo lo possiamo aggiungere noi – la costante testimonianza della propria esistenza le togliesse davvero il tempo, la forza, la bellezza, quella che non avrebbero goduto a pieno se nel vedere gli arcobaleni avessero deciso di fare giusto una storia a riguardo e poi fossero scappate via.
Forse è vero che negli anni la loro pungente ironia e il loro sarcasmo si sono affievoliti o sono diventati meno cattivi, ma allo stesso tempo Abbi ed Ilana sceneggiatrici come Abbi ed Ilana protagoniste sono davvero cresciute: non è più importante decidere se sono già vecchie o ancora giovani, la cosa davvero importante è che sono diventante consapevoli, capaci di parlarsi davvero su quel divano, senza la paura di apparire petulanti o out of characterC’è poco altro da dire se non che nella vita si avrebbe sempre bisogno di qualcuno che per anni ha ripreso il tuo sedere e lo fa diventare il video di auguri più assurdo e dolce del modo, una dedica speciale e a tratti davvero commovente di un’amicizia invidiabile.

Troppi pochi show, soprattutto quando si parla di comedy pure, possono dire di aver avuto un percorso così bello ed interessante, complesso ma al tempo stesso sempre fedele a se stesso, facendo evolvere la sua formula dall’interno, senza mai tradirsi ma neanche diventando la copia sbiadita degli esordi. Ed è quindi giusto così, che Abbi ed Ilana chiudano la loro avventura su Comedy Central al meglio della loro forma.

Voto: 8½

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Informazioni su Sara De Santis

abruzzese per nascita, siciliana/napoletana per apparenza, milanese per puro caso e bolognese per aspirazione, ha capito che la sua unica stabilità sono netflix, prime video, il suo fedele computer ed una buona connessione internet

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