Doctor Who Special – The Giggle


Doctor Who Special – The GiggleCon “The Giggle” si conclude il trittico di episodi speciali di Doctor Who che ha visto l’attesissimo ritorno di Russel T Davies al timone della longeva serie della BBC, nonché quello di David Tennant e Catherine Tate nei panni rispettivamente del Quattordicesimo Dottore e della sua companion Donna Noble.

Oltre a celebrare il sessantesimo anniversario dello show, questi tre speciali avevano l’arduo compito di riaccendere l’interesse e l’entusiasmo dei fan dopo la deludente era di Chibnall (con un conseguente calo degli spettatori), introducendo Ncuti Gatwa come quindicesima incarnazione del Dottore.

Giunti alla conclusione di questo breve ma intenso ciclo, è possibile tirare le somme sulla riuscita di questo ambizioso progetto. Come già discusso nelle precedenti recensioni, è innegabile che Davies abbia faticato a gestire, a livello di scrittura, le esigenze celebrative e nostalgiche imposte dall’anniversario e dal ritorno di Tennant e Tate con il desiderio di sottolineare lo spirito più contemporaneo dello show nei temi trattati e nei dialoghi tra i personaggi, il tutto a fronte di spunti narrativi che non hanno certo brillato per originalità. Alla luce di questo finale, è possibile però rivalutare almeno in parte il lavoro svolto sui due protagonisti – non a caso il primo episodio ha come fulcro la famiglia di Donna, mentre il secondo è interamente incentrato sul rapporto tra lei e il Dottore –, in grado di dare profondità e senso all’incredibile colpo di scena della bi-generazione.

Doctor Who Special – The GiggleAndiamo però con ordine: il villain dell’episodio è rappresentato dal Toymaker, personaggio già apparso nella terza stagione dello show, nel 1966, e scontratosi con la prima incarnazione del Dottore, quella interpretata da William Hartnell. Si tratta quindi di una scelta che da un lato omaggia la serie classica, in linea con il carattere celebrativo di questi episodi, ma che al tempo stesso permette all’autore di mantenere un buon margine di libertà, trattandosi di una figura apparsa in soli tre episodi e sconosciuta ai più. Interpretato da un Neil Patrick Harris decisamente in forma e perfettamente a suo agio nel personaggio, il ritorno del Toymaker diventa uno dei principali punti di forza dell’episodio. A partire dall’inquietante Stooky Bill (un involontario omaggio al pupazzo di Goosebumps?), fino ad arrivare alla sfida a palla con i Dottori, passando per l’esilarante entrata in scena sulle note di Spice Up Your Life, il personaggio di Harris ci regala infatti una serie di momenti iconici e camp in grado di competere con i fasti dell’era Davies, il tutto arricchito da una satira agrodolce sul cospirazionismo figlio di internet.

A ciò si aggiunge un interessante focus sulla figura della companion, portata avanti innanzitutto tramite Donna. Dopo aver finalmente rettificato il triste destino a cui era stata condannata dallo stesso Davies, l’autore immagina per lei la possibilità di tenere insieme il suo desiderio di avventura e di mettere a frutto le sue capacità con quello di poter godere della quotidianità e della famiglia che ha costruito negli anni di inconsapevole lontananza dal Dottore, in maniera, come vedremo, speculare a quanto accadrà proprio al protagonista. Altrettanto importanti sono però sia il ritorno di Mel Bush (companion del Sesto e Settimo Dottore) sia lo spettacolo di marionette messo in scena dal Toymaker. Se da un punto di vista diegetico questi momenti sono fondamentali per motivare il senso della bi-generazione e della scelta di Fourteenth di restare, almeno per un po’, con Donna e la sua famiglia, dall’altro è impossibile non cogliere tra le righe anche una critica di Davies al modo in cui questi personaggi sono stati fatti uscire di scena nel corso delle stagioni – il riferimento è alle companion dell’era Moffat, ma anche, indirettamente, alla stessa Donna che assiste incredula allo spettacolo –, sottolineando, anche tramite l’esempio di Mel, come sia invece possibile una vita al di fuori del vortice di avventure che i viaggi con il Dottore portano con sé.

Doctor Who Special – The GiggleGiungiamo quindi alla parte più sorprendente di questo episodio, la bi-generazione: si tratta senza dubbio di una vera e propria rivoluzione per la mitologia di Doctor Who, che ha sempre visto nella rigenerazione uno dei suoi punti cardine. Davies compie una scelta senza dubbio coraggiosa, che affonda le sue radici, anche in questo caso, sia sul versante diegetico che su quello extradiegetico. La decisione di mantenere il Dottore di Tennant in vita infatti può sembrare in prima battuta una semplice soluzione di comodo, un modo per mantenere vivo l’interesse di quella fetta di pubblico che si è allontanata dallo show durante l’era Chibnall e che potrebbe trovare nel possibile ritorno di quel Dottore una motivazione in più per seguire la nuova stagione che vedrà protagonista Gatwa, ma non si tratta solo di questo. Tramite la bi-generazione Davies cerca infatti di portare finalmente a conclusione l’arco narrativo del Dottore, ormai arrivato a un punto in cui fermarsi per elaborare i traumi accumulati e cercare di fare pace con se stesso era inevitabile. Al tempo stesso però l’arrivo di Fifteenth permette allo show di proseguire la sua corsa, coniugando così in un certo senso il desiderio del Dottore di trovare finalmente un po’ di pace con quello di continuare le sue avventure a bordo del Tardis. A questo proposito, Gatwa sembra fin da subito perfettamente calato nel personaggio, regalandoci un ingresso in scena memorabile e pieno di potenziale per la futura stagione – bellissima ad esempio la scena in cui consola la sua precedente incarnazione. Nonostante il finale sia più focalizzato sul Dottore di Tennant, Fifteenth riesce fin da subito a ritagliarsi il suo spazio e avrà modo di farsi conoscere e amare dal pubblico a partire dal Christmas Special in arrivo tra pochi giorni.

Nel complesso quindi, malgrado i primi due episodi non siano stati del tutto convincenti, il ritorno del trio Davies, Tennant e Tate si conclude nel migliore dei modi, con un finale divertente ed emozionante che è riuscito a rendere giustizia a due delle figure più amate della serie, nonché a introdurre in maniera efficace la nuova incarnazione del Dottore, aprendo scenari imprevedibili per il futuro dello show.

Voto: 7 ½

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