Le 30 migliori serie del 2019: Top 10 15


Le 30 migliori serie del 2019: Top 10Dopo aver visto le posizioni 30-21 e 20-11 delle migliori serie 2019, siamo finalmente arrivati alla crème de la crème con la Top 10 di quest’anno! Vi ricordate quella dell’anno scorso? Se volete dare un’occhiata, la trovate qui!

Vi ricordiamo che la classifica prende in considerazione le serie andate in onda dal 23 Dicembre 2018 al 21 Dicembre 2019 senza distinzioni di genere e rappresenta un compromesso calcolato in base alle Top 50 di ciascuno dei 23 redattori.

In fondo alla classifica, come ogni anno, troverete le Top 10 individuali dei nostri redattori.
Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate e soprattutto le vostre 10 migliori serie del 2019!

10. The Good Fight (CBS)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10
The Good Fight non è più semplicemente lo spin off di The Good Wife ormai da un anno abbondante, ma questa terza stagione ha portato la narrazione ad un livello ancora più alto e di grande successo. Le vicende di Diane, Lucca e Maia conservano tutta la propria carica e la propria energia, grazie anche a delle interpretazioni attoriali mai fuori posto. La scrittura dei coniugi King, poi, non è da meno e riesce sempre a parlare dell’America contemporanea con la giusta precisione e senza mai nascondere (e come potrebbero?) la propria parzialità nel farlo. La serie di casa CBS All Access non perde un colpo e anzi si arricchisce sempre più di tematiche anche difficili da digerire e profondamente divisive senza perdere quel tocco leggero che sembra percorrere i singoli episodi, senza però risultare banale o banalizzante. E sarà proprio il finale di stagione la più grande scommessa di questa sua annata televisiva, con la speranza – ma dei King ci si può fidare – che sappiano portare il discorso sull’America di oggi ancora oltre, con la loro solita incisività e potenza espressiva.

Mario Sassi

9. Russian Doll (Netflix)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Piccolo gioiello fra le serie rilasciate da Netflix nell’ultimo anno, Russian Doll è uno show che si fa amare facilmente: un ritmo narrativo solido e consolidato cadenzato dall’espediente e dal concetto di reboot, una familiare inclinazione per il riferimento metatestuale, una o più delle personalità coinvolte nello show già note al pubblico (Natasha Lyonne e Amy Poehler su tutte), i toni dell’existential comedy e l’estetica dello sci-fi nella virata finale entrambi intrisi di passatismo, tanto in voga in questi ultimi anni. Russian Doll si mostra capace, fin da subito, di una commistione consapevole e calibrata dei generi drammatico, comico e fantascientifico, di un uso magistrale del mezzo televisivo e di una protagonista dalla recitazione e dalla presenza scenica straordinarie. Buona parte della potenza dello show risiede, infatti, nella sua protagonista Nadia, personaggio femminile a tutto tondo, mai banalizzato, caricaturato o sessualizzato che comincia a reiterare nel giorno del suo trentaseiesimo compleanno un movimento più interiore che fisico, intimo, che la porterà ad una diversa percezione delle cose, ad una più completa conoscenza del proprio passato e della propria persona, ad un rinnovato desiderio di vivere.

Irene De Togni

8. Bojack Horseman (Netflix)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10
Una stagione finale divisa in due e accompagnata, nella sua uscita, da un’ondata di polemiche tra Netflix e il creatore Raphael Bob-Waksberg, deluso dalla scelta della piattaforma di mettere un punto ad uno dei prodotti più caratteristici e riusciti del decennio. Arrivato alla sesta stagione, il cavallo antropomorfo è diventato un abitudinario delle posizioni di rilievo nelle classifiche di fine anno e anche questa annata, seppur monca della metà finale, non delude le aspettative, consegnandoci un protagonista sempre attuale nell’incarnare il ruolo dell’antieroe e la folta schiera di coprotagonisti e personaggi secondari ad incastrarsi in quella commistione di drama, comedy, satira e attualità che sono il fiore all’occhiello dello show. Con BoJack sempre più capace di accettare la propria natura e limarne gli spigoli più affilati, molto spazio viene dato alle difficoltà di Princess Carolyn nel gestire il nuovo ruolo materno e alla depressione di Diane.
Quella di BoJack Horseman è l’ennesima conferma: lo show di Netflix dimostra di saper marciare con il pilota automatico, affiancando alla necessità di allargare il panorama in vista della conclusione la solita irridente inventiva.

Davide Dibello

7. The Morning Show (Apple TV+)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10
Al settimo posto troviamo una delle novità dell’anno, sia per la serie che per la piattaforma distributrice: parliamo di The Morning Show di Apple Tv +, serie incentrata sul tema del #MeToo e sulle dinamiche provocate da un caso del genere all’interno di un fittizio show americano. A seguito dell’accusa di sexual misconduct rivolta al co-presentatore Mitch Kessler (un ottimo Steve Carell), si innesca una reazione a catena che coinvolgerà ogni personaggio interno alla produzione, dall’altra presentatrice Alex Levy (un’eccezionale Jennifer Aniston), ai capi del network, dalle donne coinvolte fino all’ultima stagista arrivata. Come si reagisce? Quali sono i confini tra non consapevolezza e connivenza con certi comportamenti assunti da chi detiene il potere, e che quel potere sfrutta per agire a suo piacimento senza alcun rispetto per il prossimo?
The Morning Show riesce sorprendentemente a rispondere a tutte queste domande grazie all’inserimento di variabili che fanno detonare la bomba (Bradley Jackson, una bravisima Reese Witherspoon), ma anche alla struttura della stagione – sia per come il pubblico viene messo a conoscenza dei dettagli della storia col passare delle puntate, sia per il tipo di rilascio (tolti i primi tre episodi la cadenza è stata settimanale, cosa che ha avuto un enorme impatto sullo spettatore rispetto alla ricezione degli eventi). La serie si pone come una rappresentazione multisfaccettata di una questione delicata e complessa, riuscendo nell’intento di essere il primo prodotto seriale a portare in scena in modo praticamente perfetto il fenomeno del #MeToo e la narrazione, troppo spesso mal rappresentata, degli abusi sessuali e di potere negli ambienti lavorativi.

Federica Barbera

6. Chernobyl (HBO)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Un po’ horror, un po’ drama, un po’ documentario. Aggiungeteci una scrittura e una regia pressoché perfetti e degli attori di livello mondiale: come risultato avrete Chernobyl, una miniserie che in cinque puntate ci riporta nel vivo di uno dei disastri nucleari più (tristemente) famosi della Storia. Attraverso gli occhi di uno degli eroi dell’epoca, il Professor  Valerij Legasov (interpretato da uno straordinario Jared Harris), veniamo a conoscenza del reale svolgersi degli eventi, di come un semplice errore di valutazione durante un test abbia potuto portare l’Europa sul ciglio di un olocausto nucleare, ultima spinta verso il baratro di un’ormai logora Unione Sovietica. Grazie a ricostruzioni degne di un programma storico, intrecciate al puro drama dei personaggi coinvolti – sia quelli realmente esistiti sia quelli creati ad hoc per la serie – si arriva alla fine svuotati ma consapevoli di come trentatré anni fa si sia rischiato veramente di trovarsi in uno di quei film catastrofici che tanto andavano di moda proprio in quegli anni.
Quindi Chernobyl, creata e scritta da Craig Mazin e diretta da Johan Renck, non poteva mancare nella nostra top 10: nettamente una delle serie migliori del 2019 e, perché no, sicuramente anche degli ultimi cinque anni.

Ste Porta

5. Succession (HBO)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Seguire le vicende di una ricca famiglia dell’1% sembra una scelta in controtendenza rispetto alle tematiche di interesse globale. Eppure Succession, arrivata alla seconda stagione, riesce a superare questo ostacolo e a emergere come uno dei prodotti televisivi più importanti del 2019, ricordandoci perché HBO è da sempre sinonimo di qualità. La serie di Jesse Armstrong, osannata dai critici e destinata a essere protagonista nella corsa ai premi, grazie a un racconto che scava nel profondo della complessa e tossica relazione tra i membri dei Roy, unisce perfettamente il dramma familiare alla satira pura, con momenti di altissima comicità diventati già cult come il rap di Kendall. La seconda stagione offre inoltre più spazio a Shiv e Roman, entrambi protagonisti di un percorso di crescita e cambiamento che li vede sempre più attivi nelle dinamiche familiari e nello scontro all’ultimo sangue per entrare nelle grazie del padre. Il vero MVP di questa stagione è però Kendall, uscito con le ossa rotte lo scorso anno e capace di trasformarsi nel vero killer che lo rende in tutto e per tutto l’erede di Logan Roy.

Ivan Pavlović

4. Unbelievable (Netflix)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

A un passo dal podio troviamo Unbelievable, la miniserie Netflix creata da Susannah Grant, Ayelet Waldman e Michael Chabon, basata sull’articolo “An Unbelievable Story of Rape” – vincitore del Premio Pulitzer nel 2016 per il giornalismo investigativo. Tratto da una storia vera, lo show racconta i crimini di uno stupratore seriale attivo tra il 2008 e il 2011 a Washington e in Colorado, partendo dal classico intreccio del crime drama per mettere in scena una rivoluzionaria rappresentazione della violenza di genere. Al centro della storia non troviamo infatti, come spesso accade in questi casi, l’analisi della figura del criminale, bensì quella di una delle vittime e delle due investigatrici che prendono in mano il caso (le bravissime Toni Collette e Merritt Wever). Grazie a questo semplice quanto efficace spostamento del punto di vista, Unbelievable si pone non solo come un valido aggiornamento dei topos del genere crime, ma anche come un racconto genuinamente femminista, in grado di rappresentare le storture di un sistema più o meno inconsciamente sessista, senza facili moralismi ma colpendo dritto allo stomaco.

Simona Maniello

3. Watchmen (HBO)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Non chiamatelo sequel, chiamatelo remix. È così che Damon Lindelof (Lost, The Leftovers) ha scelto di definire la sua Watchmen, una delle serie più attese e adesso più discusse dell’anno: un hype generato in primis dalla sacralità intorno all’opera originale, la graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons è una delle più importanti della storia del fumetto, e in secondo luogo dal grande apprezzamento per i lavori precedenti dell’autore, che ha a più riprese dimostrato di avere una visione della televisione unica e molto personale. Ebbene, anche questa volta Lindelof vince la sua scommessa: Watchmen è una delle serie migliori dell’anno e lo è per tantissime ragioni. Intanto perché sceglie di adattare una storia scritta in tempi di piena Guerra Fredda alla contemporaneità, e lo fa intrecciando la mitologia del fumetto con la storia del razzismo in America – al centro del racconto vi è il dimenticato massacro ai danni della popolazione afroamericana di Tulsa nel 1921 – sempre in pieno rispetto del materiale originario; ma anche perché riesce a sfruttare a pieno le potenzialità del racconto seriale, regalando almeno due puntate straordinarie, il sesto episodio “This Extraordinary Being” e l’ottavo “A God Walks into Abar”. A conti fatti la serie è davvero un remix, perché incrocia tanti generi diversi – distopico, supereroistico, fantascientifico, storico – in una struttura calcolata al millimetro, decisamente cerebrale, ma anche ricca di cuore.

Davide Tuccella

2. Years and Years (BBC)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Se c’è un innovatore nella televisione contemporanea quello è Russell T. Davies, uno che prima ha sbalordito tutti con Queer As Folk (tra le rappresentazioni del mondo gay più rispettose e complete), poi ha riportato in vita un pezzo di storia della televisione quale è Doctor Who e qualche anno fa ha dimostrato di padroneggiare perfettamente diversi racconti, medium e target con quello straordinario progetto che è Cucumber, Banana, Tofu. È normale, dunque, che il suo nuovo show fosse tra i più attesi dell’anno per chi si occupa di serialità televisiva e, sebbene ci si aspettasse qualcosa di importante da Years and Years, era davvero difficile immaginarsi una serie così significativa, disturbante e rivelatoria.
L’autore britannico fonde family drama e racconto distopico per riflettere attraverso la storia di un’intera famiglia sulle principali questioni che stanno segnando il nostro presente e raccontare con abbondante spirito precognitivo quella che potrebbe essere la nostra vita nei prossimi anni. Come se fosse una sorta di Black Mirror meno auto celebrativa e molto più ancorata alla realtà, Years and Years ci parla della pervasività della tecnologia nella nostre vite (e della sua pericolosità), dei disastrosi effetti di diseguaglianze sociali ed economiche sempre crescenti, di razzismo, del populismo in politica e di cosa significa davvero battersi contro i poteri forti. È davvero un peccato che la serie sia ancora inedita in Italia perché quest’anno nessun altro show ci ha lasciato a bocca aperta episodio dopo episodio come questo.

Attilio Palmieri

1. Fleabag (BBC / Amazon Prime Video)

Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

Chi dice che la perfezione non esiste probabilmente non ha ancora visto la seconda stagione di Fleabag: trovare un difetto alla creatura di Phoebe Waller-Bridge era difficile già con la sua prima annata, ma con la seconda è diventato praticamente impossibile. Con soltanto 12 episodi il nuovo fenomeno televisivo e cinematografico londinese è riuscito raccontare splendidamente il percorso di vita e, infine, di crescita di un’antieroina della peak tv, diversissima dall’archetipo maschile golden age e portatrice sana di female gaze. Proprio perché priva di alcuna pretesa di raccontare le donne, ma soltanto questa donna, Waller-Bridge ha scritto e interpretato una serie contemporaneamente universale – per la sua capacità di descrivere con grande profondità la condizione umana tout court e spiccatamente femminile. In questa stagione finale, poi, offre il suo sguardo per parlare soprattutto di rinascite, incontri più che scontri, dialoghi con gli altri e con se stessi, servendosi dell’ironia non per distruggere ma per costruire. Un lavoro di scrittura magistrale, iconico e, ancora una volta, perfetto, che non poteva finire in una posizione diversa dalla numero 1.

Francesca Anelli

Top 10 individuali:

Attilio Palmieri: 1) Years and Years 2) Jane The Virgin 3) Broad City 4) Ramy 5) Better Things 6) The Morning Show 7) One Day at a Time 8) The Good Fight 9) Fleabag 10) Russian Doll

Davide Canti: 1) Years and Years 2) Euphoria 3) Dear White People 4) One day at a time 5) Unbreakable K.S. 6) Love, Death & Robots 7) Game of Thrones 8) The Boys

Davide Cinfrignini: 1) The OA 2) Fleabag 3) Russian Doll 4) GLOW 5) Tuca and Bertie 6) Undone 7) Lorena 8) Killing Eve 9) The Crown 10) Unbelievable

Davide Dibello: 1) What We Do in the Shadows 2) Fleabag 3) Bojack Horseman 4) Brooklyn 99 5) Stranger Things 6) The Good Place 7) One dat at a time 8) The Politician 9) The End of the F***ing World 10) Living with yourself

Davide Tuccella: 1) Years and Years 2) Watchmen 3) Fleabag 4) The OA 5) Barry 6) Crazy ex Girlfriend 7) Undone 8) The Good Place 9) The Deuce 10) Unebelievable

Denise Ursita: 1) Years and Years  2) The Crown 3) Undone 4) Sorry for your loss 5) Chernobyl 6) Peaky Blinders 7) Watchmen 8) His Dark Materials 9) Better Things 10) Stranger Things

Diego Scerrati: 1) Watchemn 2) Mindhunter 3) Years and Years 4) Chernobyl 5) The Good Place 6) Unbelievable 7) GLOW 8) Stranger Things 9) Castle Rock 10) Russian Doll

Eugenia Fattori: 1) Years and Years 2) Broad City 3) Gentleman Jack 4) Jane the Virgin 5) Crazy ex girlfriend 6) The OA 7) The Politician 8) The Morning Show 9) Tuca and Bertie 10) Unbelievable

Federica Barbera: 1) One Day at a Time 2) Fleabag 3) The Morning Show 4) Years and Years 5) The Good Fight 6) Better Things 7) The Deuce 8) Unbelievable 9) Jane the Virgin 10) The Good Place

Francesca Anelli: 1) Fleabag 2) The Morning Show 3) Succession 4) The Politician 5) Years and Years 6) Crazy ex girlfriend 7) Jane the Virgin 8) The OA 9) Unbelievable 10) Watchmen

Francesca Gennuso: 1) Fleabag 2) The Crown 3) Chernobyl 4) Mindhunter 5) The Good Fight 6) Unbelievable 7) Succession 8) Black Earth Rising 9) The Kominsky Method 10) The Handmaid’s Tale

Francesco Cacciatore: 1) Fleabag 2) Chernobyl 3) Succession 4) Barry 5) Watchmen 6) Russian Doll 7) Killing Eve 8) Escape at Dannemora 9) Bojack Horseman 10) One Day at a Time

Irene De Togni: 1) Killing Eve 2) Barry 3) Bojack Horseman 4) Fleabag 5) Russian Doll 6) Too Old to Die Young 7) Stranger Things 8) The Good Place 9) PEN15 10) Sex Education

Ivan Pavlović: 1) Succession 2) Watchmen 3) Fleabag 4) Mindhunter 5) Our Planet 6) GLOW 7) 8) The Deuce 9) Big Mouth 10) Dark Crystal: Age of Resistance

Leonardo Strano: 1) Watchmen 2) Fleabag 3) The Good Place 4) The OA 5) Chernobyl 6) Too Old to Die young 7) Big Mouth 8) Sex Education 9) Escape at Dannemora 10) Love, Death & Robots 

Mario Sassi: 1) Watchmen 2) Unbelievable 3) Dark Crystal: Age of Resistance 4) The Crown 5) The Good Fight 6) Fleabag 7) BoJack Horseman 8) The Boys 9) Russian Doll 10) The Witcher 

Massimiliano Barberio: 1) Dark Crystal: Age of Resistance 2) The Dragon Prince (Season 2/3) 3) Russian Doll 4) His Dark Materials 5) Chernobyl 6) Undone 7) Killing Eve 8) BoJack Horseman 9) Gentleman Jack 10) Love, Death & Robots

Michele Minardi: 1) Years and Years 2) Succession 3) Fleabag 4) Russian Doll 5) Chernobyl 6) Bojack Horseman 7) Brooklyn 99 8) Stranger Things 9) Mindhunter 10) Corporate

Pietro Franchi: 1)  Fleabag 2) The Deuce 3) Barry 4) Russian Doll 5) Tuca and Bertie 6The Good Place 7Mindhunter 8Broad City 9) Chernobyl 10) BoJack Horseman

Sara De Santis: 1) Fleabag 2) GLOW 3) Barry 4) Broad City 5) Big Mouth  6) BoJack Horseman 7) One day at a time 8) After Life 9) The Kominsky Method 10) Tuca and Bertie

Simona Maniello: 1) The Morning Show 2) GLOW 3) Fleabag 4) Unbelievable 5) Big Mouth 6) Stranger Things 7) BoJack Horseman 8) Years and Years 9) Watchmen 10) Dickinson

Ste Porta: 1) Watchmen 2) Fleabag 3) Chernobyl 4) Undone 5) For All Mankind 6) Dark  7) When They See Us 8) The Boys  9) Mindhunter 10) The End of the F***ing World 

Ricki Fornera: 1) Fleabag 2) Euphoria 3) Watchmen 4) Years and Years 5) Killing Eve 6) Barry 7) BoJack Horseman 8) Chernobyl 9) Mindhunter 10) Dark

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15 commenti su “Le 30 migliori serie del 2019: Top 10

  • Alessandro

    Assurdo che Euphoria non sia in Top 10, impensabile che non sia in Top 30 e nemmeno nominato tra le “grandi escluse”.
    Si vede anche dal fatto che chi tra di voi l’ha vista l’ha piazzata in Top 3.
    Suggerisco di modificare i vostri parametri affinché serie meno conosciute come questa vengano prese in considerazione.

     
    • Francesca Anelli

      Ciao Alessandro, in realtà le nostre classifiche sono frutto di un classificone più sostanzioso di cui vedete solo, per singolo redattore, le ultime 10 posizioni. Quindi, anche se non la vedi nelle classifiche dei vari redattori riportate in fondo all’articolo, non vuol dire che non l’abbiano vista. Io ad esempio l’ho esclusa dalla top 10, ma l’ho vista ed anche apprezzata (se non ricordo male dovrei averla piazzata tra la posizione 20 e la 11).
      Purtroppo o per fortuna noi redattori guardiamo davvero tante serie (partiamo da un listone di più di 100!) e quindi il fatto che una di esse non finisca tra le 30 non significa necessariamente che non ci sia piaciuta. Soltanto, complessivamente ce ne sono piaciute altre di più, con differenze alle volte anche minime.

       
  • Boba Fett

    Boba Fett: 1) Chernobyl 2) Watchmen 3) The Crown 4) Euphoria 5) Game of Thrones 6) BoJack Horseman 7) Pose 8) The Deuce 9) Gomorra 10) Mindhunter e, visto che me la rivedo ogni anno, ad honorem) Mad Men.

     
  • Kansas City

    Ma avete omesso Mr. Robot perché l’ultimo episodio è uscito il 22 dicembre e non il 21? Mi sembra una motivazione assurda, cosa costava spostare la deadline di un giorno?

    Spero che venga recuperata per la classifica 2020, ma avrebbe poco senso dato che si è conclusa nel 2019. Secondo me avete commesso un grosso errore, Mr. Robot meritava la Top 10 di quest’anno.

     
    • Federica Barbera

      Ciao Kansas City, sì, abbiamo omesso Mr. Robot per questo motivo e no, non è assurdo. Devi considerare che per arrivare a queste votazioni ci vogliono settimane di voti e calcoli che non possono essere effettuati all’ultimo momento, motivo per cui abbiamo bisogno di date specifiche che ci consentano di dare il tempo a tutti e 23 i redattori di vedere gli episodi, fare le loro classifiche, elaborare i risultati e scrivere le minirecensioni che vedi qui (tutto questo con di mezzo il Natale).

      L’ultima (doppia) puntata di Mr. Robot è andata in onda in USA il 22, quindi prima del 23 non era possibile vederla in Italia e noi il 23 per questioni logistiche dovevamo già avere le classifiche pronte.
      Valutare Mr. Robot senza il suo finale di serie sarebbe stato il vero, grosso errore.

      Sia Mr. Robot che The Mandalorian saranno recuperate nelle classifiche del prossimo anno, come già successo ad altre serie in anni passati per lo stesso motivo, è inevitabile che accada con delle programmazioni che si avvicinano così tanto al Natale o addirittura lo superano: sarebbe più scorretto e meno professionale valutarle in maniera monca, soprattutto (concorderai, spero) con un finale del genere.

       
      • Kansas City

        Vi ringrazio per la spiegazione. Io al posto vostro, proprio perché fate un lavoro meticoloso, pubblicherei la classifica annuale a gennaio, una volta che si è concluso l’anno solare, senza fretta e, soprattutto, senza la necessità di “tagliare” serie.

        Altra cosa che mi ha stupito è vedere Watchemen così in alto, a mio avviso è una serie molto sopravvalutata. In effetti, noto che in molte delle top 10 individuali non è neanche presente.

        Aspetto con trepidazione la vostra recensione sulla stagione finale di Mr. Robot.

         
        • Federica Barbera

          Al di là del fatto che è tradizione da anni per noi fare le classifiche come “regalo” di Natale, non è una questione di tagliare le serie perché ci si diverte, ma perché ormai le programmazioni non sono più “quelle di una volta”, in cui una stagione durava da settembre a maggio e tutto era più facile. Se la facessimo a gennaio come dici tu molte stagioni rimarrebbero comunque a metà, o addirittura non riuscirebbero ad essere valutate affatto, visto che ad oggi qualunque prodotto può essere rilasciato immediatamente in un giorno a caso o iniziare in date non convenzionali (vd. Doctor Who che inizierà il 1° gennaio 2020). L’anno solare non è mai stato di per sé simbolo di chiusura di una stagione, accade con le stagioni brevi ma non è un imperativo valido per tutti, anzi. Dall’esterno le cose possono sembrare più facili, ma se persino agli Emmy e ai Golden Globe si ritrovano a premiare stagioni uscite 11 mesi prima proprio perché è necessario tracciare una riga su una data, direi che può succedere anche a noi modesti Seriangoli 😉

          Su Watchmen non posso esprimermi perché non l’ho ancora recuperata, ma specifico che il voto è ponderato anche in base a quante serie un redattore ha visto: il 10° posto di una persona che ha visto 20 serie è inevitabilmente diverso dal 10° posto di una persona che ne ha viste 60, e per essere corretti calcoliamo anche questo. Insomma, è tutto molto più complesso di quanto possa sembrare e richiede giorni intensi di lavoro.
          Grazie per il tuo contributo, a presto!

           
    • Ricki Fornera

      Come dice Federica è stata solo una questione organizzativa (e non è stato affatto facile decidere), Mr. Robot è piaciuta moltissimo anche a noi e se fosse finita un paio di settimane prima sarebbe sicuramente finita in classifica

       
  • Federica

    Pensavo non ci fossero spoiler, invece c’è uno spoilerone su Bojack Horseman!!!
    A parte questo…. faccio i complimenti per le vostre classifiche che sono sempre spunto per nuove interessantissime serie.

     
    • Federica Barbera

      Ciao! Diciamo che più che spoiler sono le tematiche principali di questa prima parte di stagione di BoJack, vedrai guardandola che è molto più di questo… Per il resto grazie, siamo contenti se le nostre classifiche danno idee per nuove serie da recuperare! 🙂

       
    • Davide Tuccella

      Ciao domenico, scusa se la risposta arriva così in ritardo ma ci siamo colpevolmente persi la tua domanda. Non posso parlare in assoluto perchè sono un grande fan del fumetto, ma confrontandomi con persone che non lo conoscevano ti confermo che la visione è ugualmente godibile; probabilmente non si coglieranno TUTTI i riferimenti, i dettagli e gli easter egg, ma Lindelof e gli autori sono stati bravi a equilibrare con la trama le spiegazioni necessarie a chi è un neofita di quell’universo narrativo.
      In sintesi: guardalo tranquillamente che ne vale la pena 🙂

       
      • domenicomastrillo

        Ciao Davide, rileggendo questo articolo avevo dimenticato di aver commentato, sono stato contento di aver trovato questa risposta, in apertura di quarantena, tra l’altro, leggendo la data 😀
        Volevo dirti che ho appena finito di leggere il fumetto. Capolavoro immenso. Ora guarderò la serie. A presto:-D