Il 2017 è stato un anno ricchissimo di qualità: per noi della redazione è stato ancora più difficile redigere le nomination per questa edizione dei nostri premi annuali, per non parlare poi della nostra classifica delle 30 migliori serie tv dell’annata! Ma ora è arrivato il momento di scoprire quali sono state invece le scelte che voi, affezionatissimi lettori, avete selezionato come le vincitrici dei Seriangolo Awards.
Ringraziamo i 521 che hanno partecipato, votando le loro preferenze nelle 30 categorie di questa edizione. I risultati inizieranno da quelle generiche; passeremo poi alle comedy, alle dramedy e infine ai drama. Come ogni anno, in fondo a ogni categoria troverete “l’albo d’oro” delle edizioni precedenti, negli anni in cui la categoria era presente, mentre a fine articolo potrete leggere le statistiche con le serie più premiate.
CATEGORIE GENERICHE
Miglior Animale Domestico 2017
Iniziamo dalla nostra categoria speciale annuale, in quest’edizione dedicata ai migliori amici a quattro (o più) zampe dei personaggi delle serie tv del 2017. Nel lotto dei nominati c’erano bestiole di tutti i tipi, solo per citarne alcuni: dei cagnolini reali, una tigre, un drago, un invertebrato protostomo celomato alieno troppo cresciuto e una creatura proveniente da universo parallelo del “sottosopra” golosa di caramello (ma anche di gatto). Ed è proprio quest’ultimo, per gli amici Dart, da Stranger Things, ad aggiudicarsi il premio con quasi il 40% dei voti (siamo sicuri che da qualche parte là fuori Dustin starà sorridendo soddisfatto)! Al secondo posto, con il 30% circa, si piazza Drogon, il drago nero di Daenerys, a cui non è bastato far fuori l’esercito dei Lannister per ottenere la vittoria. Chiudono il podio gli iconici corgi della regina Elisabetta II (The Crown) con il 9,47%.
2012 – Premio Maya. Miglior serie catastrofica: The Walking Dead
2013 – Premio 50° anniversario. Miglior episodio di Doctor Who: 3×10 Blink
2014 – Best Friend in Friends (20° anniversario): Chandler Bing
2015 – Miglior Tv-Comics: Daredevil
2016 – Miglior Presidente USA in una serie tv: Frank Underwood (House of Cards)
Seriangolo 5th Anniversary (2015) – Miglior serie da noi recensita: Breaking Bad
Premio Joseph Fiennes: Peggior Attore/Attrice
È stato per anni un’icona della cattiva recitazione. Ha dato vita a Mark Benford in Flash Foward con una delle interpretazioni più mono-espressive della storia della televisione. Una perfomance che lo ha fatto entrare nella leggenda, al punto che noi di Seriangolo abbiamo dedicato questo premio a lui ad imperitura memoria, come esempio di come un attore non dovrebbe assolutamente recitare. E ci siamo! Lo abbiamo fatto: Joseph Fiennes candidato per il Premio Joseph Fiennes come peggiore attore/attrice! Ce l’avrà fatta?… Ovviamente no! L’eroe di tutti noi (e con “di tutti noi” intendiamo dire “di nessuno”) correndo a rallentatore come nel finale di Flash Forward arriva solo quarto con un modesto 10,59%. Cosa avrà fatto di sbagliato (o di giusto) per non vincere? “Non nascere in Italia” dovremo rispondere guardando il podio: prima arriva infatti Claudia Gerini (Suburra) con il 21,18%, che diventa così la seconda italiana a vincere questo poco ambito premio dopo proprio quella che la succede sul podio, Tea Falco (1993) che si ferma al 17,49%. La campionessa di categoria del 2015 precede di davvero pochissimo Riccardo Scamarcio (Master of None) con il 17,24%, che completa questo podio nostrano.
2012 – Tracy Spiridakos (Charlie Matheson, Revolution)
2013 – Darri Ingolfsson (Oliver Saxon, Dexter)
2014 – Emily Kinney (Beth Greene, The Walking Dead)
2015 – Tea Falco (Bibi Mainaghi, 1992)
2016 – Sonequa Martin-Green (Sasha Williams – The Walking Dead)
Premio Terranova: Peggior Serie
Nell’edizione del 2015 avevamo deciso di dedicare la categoria speciale annuale ai TV-Comics, a significare il successo di questo genere non solo sul grande, ma anche sul piccolo schermo. Un successo che era anche qualitativo, soprattutto in casa Marvel-Netflix/Abc, ma a distanza di soli due anni la situazione è radicalmente cambiata: The Defender (che ha raccolto il 7,09% dei voti) è stata una delusione cocente, ma a fare di peggio raccogliendo il 13,94% di preferenze in negativo a testa sono state Iron Fist e Inhumans. Ma per quanto brutte, c’è chi ogni anno riesce a peggiorarsi sempre di più ed, ironia della sorte, è un’altra serie tratta da un fumetto: The Walking Dead infatti con il 31,05% bissa il successo dello scorso anno, confermandosi la peggior serie dell’anno secondo voi.
2011 – Terra Nova
2012 – Alcatraz e Revolution
2013 – Dexter
2014 – Under The Dome
2015 – Under The Dome
2016 – The Walking Dead
Shippangolo – Miglior Coppia
Eccoci arrivati a una delle categorie più attese dei Seriangolo Awards: lo Shippangolo! Anche quest’anno non poteva dunque mancare il premio alla coppia che più ci ha fatto emozionare e sperare nella nascita o nella continuazione di un amore. Tra le coppie più votate del 2017 troviamo la strana coppia Janey-E e Dougie Jones (Twin Peaks), con l’11.16% dei voti, e gli adorabili Eleven e Mike (Stranger Things), con il 16.63% dei voti.
La vetta della classifica è stata però conquistata a pari merito da Kevin e Nora (The Leftovers), grazie alla loro ultima apparizione nella terza e conclusiva stagione della serie, e da Brienne e Tormund (Game of Thrones), che hanno ottenuto entrambe il 20.27% dei voti; questi ultimi vincono nuovamente dopo il successo dello scorso anno nella stessa categoria
2015 – Ian Gallagher & Mickey Milkovich (Shameless US)
2016 – Brienne & Tormund (Game of Thrones)
Miglior Guilty Pleasure
Eccoci arrivati all’immancabile momento della premiazione del miglior Guilty Pleasure del 2017. Si tratta di quegli show che seguiamo non tanto per la loro qualità, ma piuttosto per rilassarci e divertirci senza troppe pretese, sorvolando sui loro ipotetici difetti e apprezzandoli così per come sono. Dopotutto, diciamocelo: li amiamo proprio per questo!
Ad aprire il podio di quest’anno è The 100, che conquista il terzo posto con il 10.6% dei voti; in seconda posizione troviamo invece Agents of S.H.I.E.L.D., che ha guadagnato il 20.92% dei voti. La vetta è stata però conquistata da Sense8, votata dal 51.86% dei lettori, a dimostrazione che lo show delle sorelle Wachowski non ha smesso di farci divertire ed emozionare. È davvero difficile, infatti, resistere al fascino delle vicende affrontate dai numerosi protagonisti della serie che, anche quest’anno, ha saputo intrattenerci senza alcuna fatica.
2014 – Once Upon a Time
2015 – How to Get Away With Murder
2016 – How to Get Away With Murder
Attrice Hot
E siamo arrivati alle nomination davvero importanti! Per anni Natalie Dormer e Eva Green hanno monopolizzato la lotta per il premio di Attrice Hot, con vittorie da ambo le parti. Dietro di loro c’era sempre una costante: Katherine Winnick, la sensuale vichinga Lagherta. Ora che le due ex-campionesse sono fuori dalla contesa, ci si aspetterebbe per l’attrice di Vikings una strada spianata verso la vittoria, ma anche quest’anno non è così! Dopo una lotta all’ultimo voto che si è protratta fino alle ore finali della contesa, è stata la new entry Mary Elizabeth Winstead (Fargo) a trionfare con il 19,68% delle preferenze, mentre la Winnick si è fermata pochi decimi percentuali sotto (19,21%). Chiude il podio con il 15,05%, la bellissima e sensuale Nathalie Emmanuel (Game of Thrones), che con la sua Missandei riesce a non lasciare indifferenti neanche gli eunuchi.
2011 – Alexandra Breckenridge (American Horror Story)
2012 – Yvonne Strahovski (Dexter)
2013 – Yvonne Strahovski (Dexter)
2014 – Natalie Dormer (Game of Thrones)
2015 – Natalie Dormer (Game of Thrones)
2016 – Eva Green (Penny Dreadful)
Attore Hot
Passando al lato maschile, sebbene non sia mai riuscito seriamente ad allungare troppo le distanze, ha guidato la contesa fin dal primo giorno Pedro Pascal (Narcos) che con il 17,63% dei voti diventa il primo a vincere il premio per la terza volta (la seconda consecutiva), dopo essere stato sempre il primo attore a vincerlo con due personaggi diversi: un fascino che si conferma trascendere sia gli anni e sia i ruoli. Gli altri due gradini del podio sono occupati non solo da due bei uomini, ma anche da due straordinari attori: secondo con il 15,37%, c’è Justin Theroux (The Leftovers), che con la sua interpretazione di Kevin Garvey ha saputo rimarcare il suo grande potere attrattivo (o forse a convincervi è stato un noto scanner presente nel penultimo episodio?); mentre l’intramontabile Kyle MacLachlan, che evidentemente dopo 25 anni dal primo Twin Peaks fa ancora sognare le spettatrici, arriva solo terzo con l’11,34% delle preferenze (ma a Janey-E Jones non sembra importare).
2011 – Ian Somerhalder (The Vampire Diaries)
2012 – Norman Reedus (The Walking Dead)
2013 – Norman Reedus (The Walking Dead)
2014 – Pedro Pascal (Game of Thrones)
2015 – Jon Hamm (Mad Men)
2016 – Pedro Pascal (Narcos)
Miglior Cattivo
La figura del cattivo è una delle più importanti nel panorama televisivo e, nei numerosi e diversi risvolti che può assumere, si carica spesso di un fascino che non può lasciare indifferenti gli spettatori.
A conquistare la medaglia di bronzo del 2017 è l’inarrestabile Night King di Game of Thrones (13,5%), non a caso uno dei personaggi più temuti e importanti della serie. Con il 16,15% dei voti, l’iconico e spaventoso Mr. C/Bad Cooper di Twin Peaks ottiene invece il secondo posto, mentre il primo viene conquistato da V.M. Varga di Fargo, votato dal 24,78% dei lettori. La splendida interpretazione di David Thewlis ha donato infatti al villain un fascino senza precedenti, la cui intensità non poteva che stupire la maggior parte degli spettatori.
2011 – Gustavo “Gus” Fring (Breaking Bad)
2012 – Walter White (Breaking Bad)
2013 – Walder Fray (Game of Thrones)
2014 – Frank Underwood (House of Cards)
2015 – Wilson Fisk (Daredevil)
2016 – Pablo Escobar (Narcos)
Personaggio dell’anno
La categoria “Personaggio dell’anno” va a premiare quel character che più è rimasto impresso nella mente degli spettatori e che più degli altri ha segnato questa annata televisiva. Quest’anno la sfida era molto competitiva, basti pensare che due grandi personaggi come Ed Kemper (Mindhunter) e V.M. Varga (Fargo) si sono piazzati al 6° e 5° posto raccogliendo rispettivamente il 7,74% e il 10,62%. Prima di loro occupa il quarto posto Hannah Baker, protagonista di 13 Reasons Why, che per pochi voti non ha ottenuto il gradino più basso del podio presidiato da Offred, l’ancella di The Handmaid’s Tale, con il 15,27% dei voti. Neanche Steve – babysitter – Harrington (Stranger Things) con il suo 19,25% è riuscito a impensierire Dougie Jones – la versione dummy dell’Agente Cooper di Twin Peaks – che con il 28,1% dei voti si porta a casa l’ambito premio!
2014 – Rust Cohle (True Detective)
2015 – Jon Snow (Game of Thrones)
2016 – Eleven (Stranger Things)
Miglior Citazione
Fin da quando è stato istituito questo premio, Game of Thrones lo ha dominato con le sue frasi iconiche, capaci di entrare nell’immaginario collettivo, ispirando decine di meme sui social media. “Bend the knee” aveva tutte le carte di regole per ripetere il successo degli anni passati, ma non è stato così. La citazione (al limite dell’ossessione) di Daenerys Targaryen si piazza solo al secondo posto con il 13,97% delle preferenze, precedendo il verso di Dustin di Stranger Things, “Grrrr”, al terzo posto con il 13,53%. A fare jackpot, con il 21,29%, è invece Twin Peaks, grazie a Dougie Jones che, una volta informato della vittoria, ha esclamato proprio “Hellooooooo”!
2014 – “Elia Martell. You raped her! You murdered her! You killed her children!” (Oberyn Martell, Game of Thrones)
2015 – “Shame!” (Septa Uella, Game of Thrones)
2016 – “Hold the door!” (Hodor, Game of Thrones)
Miglior Guest Star
Il premio di Miglior Guest Star è dedicato a coloro i quali, in un periodo di tempo molto breve, hanno saputo comunque lasciare il segno grazie alle loro ottime interpretazioni. A colpire particolarmente i lettori quest’anno sono stati Monica Bellucci, la cui presenza in Twin Peaks le ha fatto guadagnare l’11,51% dei voti; Ann Dowd che, con l’interpretazione di Patti Levin in The Leftovers, ha conquistato il terzo posto con il 14,87% dei voti; e Gillian Anderson (Media – American Gods), arrivata al secondo posto con il 17,99% dei voti.
Il primo posto è stato però ottenuto da Alexis Bledel (24,7%), la cui intensa e ottima interpretazione di Ofglen in The Handmaid’s Tale ha saputo magnetizzare e stupire positivamente un gran numero di lettori.
2013 – Robert Forster (Disappear-guy, Breaking Bad)
2014 – Diana Rigg (Olenna Tyrell, Game of Thrones)
2015 – Rosario Dawson (Claire Temple, Daredevil)
2016 – Vincent D’Onofrio (Wilson Fisk, Daredevil)
What’s New? Miglior Nuova Serie
In un anno che ci ha positivamente colpiti per la quantità e per la qualità delle serie trasmesse, non potevano di certo mancare tantissime novità che si sono subito distinte nel vasto panorama televisivo. Sono davvero molti, infatti, i nuovi show che hanno saputo magnetizzare la nostra attenzione e le nostre emozioni nel 2017, e sceglierne uno non è stato di certo un compito facile.
L’11,09% di voi ha optato per Legion, acclamata per aver saputo rinnovare il genere supereroistico; il 24,66% ha preferito invece la riuscitissima Mindhunter, mentre il primo posto è stato conquistato, con il 32,58% dei voti, da The Handmaid’s Tale, che ha trionfato anche ai Golden Globe. Una buona posizione l’hanno ottenuta anche 13 Reasons Why (10,86%) e The Deuce (8,14%).
2011 – Game of Thrones
2012 – Arrow
2013 – House of Cards
2014 – True Detective
2015 – Mr. Robot
2016 – Westworld
Miglior Finale di Serie
La categoria forse più “emotiva”, quella che premia il migliore addio ad uno show, ha visto un testa a testa proprio tra le due serie che quest’anno più si sono contraddistinte (e che hanno occupato i primi due posti nella nostra classifica) e per le quali il caso ha voluto fosse l’ultima stagione per entrambe. Ma rispetto agli altri scontri dove ha predominato Twin Peaks, in questo caso – vuoi la particolarità della serie di Lynch che arriva 25 anni dopo la precedente stagione, vuoi la grande potenza emotiva del finale della sfidante – è proprio la conclusione di The Leftovers a spuntarla con il 37,3% dei voti contro il 32,7% del finale di Twin Peaks.
Nettamente distaccati, seguono i finali di Halt and Catch Fire (10,27%), Orphan Black (7,84%) e Girls (4,32%), la più longeva tra le candidate.
2014 – Sons of Anarchy – 7×13 Papa’s Goods
2015 – Mad Men – 7×14 Person to Person
2016 – Person of Interest – 5×13 Return 0
Miglior Colonna Sonora
Una delle nuove categorie di quest’anno è proprio quella dedicata alle colonne sonore, parte fondamentale di qualunque prodotto televisivo e cinematografico: da tappeto sonoro ad autentica protagonista di una scena, la musica scelta per un particolare momento può cambiare radicalmente la percezione di una narrazione. Al terzo posto, vicinissimo al secondo, troviamo The Leftovers che, con la sua capacità di passare da canzoni note come “Take on Me” degli A-Ha a opere intramontabili come La Traviata e Nabucco, si porta a casa il 17,62% dei vostri voti. La medaglia d’argento la vince Twin Peaks e non stupisce: l’attenzione di David Lynch per l’aspetto musicale delle sue creazioni è cosa nota, ma in questa stagione della serie tutti gli ospiti del Bang Bang Bar non potevano che meritare i vostri voti, nel dettaglio il 17,85%. A vincere questa edizione di Miglior Colonna Sonora è Stranger Things, che grazie alla scelta delle sue canzoni è in grado di migliorare ancora di più l’ambientazione della serie: gli anni ’80, si sa, sono i videogame, i film iconici e i capelli cotonati, ma cosa sarebbero senza una “Runaway” di Bon Jovi o una “Hammer to Fall” dei Queen? Stranger Things vince quindi a mani basse con il 27,23% dei voti.
Miglior Regia
A parlarci direttamente non sono solo i dialoghi di una serie, ma anche le scelte di chi dirige l’episodio, che se fossero diverse anche solo di pochissimo potrebbero cambiare completamente il significato di quanto stiamo guardando. Il podio di Miglior Regia quest’anno viene aperto da Sam Esmail con il suo quinto episodio di Mr. Robot, “eps3.4_runtime-error.r00”: una puntata al cardiopalma che sfrutta il piano sequenza per aumentare la tensione mentre seguiamo i protagonisti della puntata all’interno di un edificio fondamentale per la serie, e che fa guadagnare al regista il 16,14% dei voti. Subito dopo, con una lievissima differenza decimale, abbiamo David Fincher con il secondo episodio di Mindhunter, che guadagna il 16,82% dei voti: la puntata in questione ci fa entrare nel vivo della storia narrata e anche del rapporto tra il protagonista e un particolare criminale, un legame che si può spiegare solo attraverso accurate scelte d’immagine. Tuttavia, a (stra)vincere il premio di Miglior Regia del 2017 è l’episodio che più ha sconvolto pubblico e critica, quello di cui probabilmente si parlerà ancora per decenni: parliamo ovviamente di “The Return Part 8” di Twin Peaks, un’ora di televisione difficilissima da descrivere se non come un vero e autentico viaggio (visivo, sonoro, percettivo) nella mente geniale di David Lynch, che vince il nostro premio con il 32,95% dei voti.
2016 – Miguel Sapochnik, Game of Thrones – 6×09 Battle of the Bastards
CATEGORIE COMEDY
Miglior episodio Comedy
Sono in tanti, ormai, a dichiarare che il singolo episodio è morto con la rivoluzione di Netflix e con le stagioni rilasciate tutte in una volta, ma le comedy andate in onda in questo bellissimo 2017 hanno avuto da ridire: oltre ad averci fatto ridere e riflettere, ad aver sperimentato coi generi e le loro contaminazioni, le nomination di quest’anno ci hanno ricordato che è ancora possibile costruire segmenti di 20 minuti (circa) capaci di brillare di luce propria, nonostante il loro ruolo all’interno di un quadro più grande.
Esempio perfetto di quest’abilità è proprio il vincitore, “The Ricklantis Mixup”, che ha sconvolto le aspettative di qualunque spettatore mettendo in scena un piccolo saggio su argomenti maturi e sempre intelligentissimi: Rick and Morty si aggiudica quindi la prima posizione con distacco, portando a casa ben il 36,7% dei voti! A seguire, il notevolissimo podio conta una medaglia d’argento (con il 16,77% dei voti) per The Good Place e il suo “Michael’s Gambit”, uno dei season finale più sorprendenti ed incredibili degli ultimi anni; il gradino più basso spetta invece al pilot di American Vandal (11,08% dei voti), capace di prendere una premessa potenzialmente demenziale e trasformarla fin da subito in un interessantissimo (e mai vuoto) esperimento di genere.
2011 – How I Met Your Mother – 6×13 “Bad News”
2012 – How I Met Your Mother – 8×11/12 “Final Page”
2013 – How I Met Your Mother – 8×20 “Time Travellers”
2014 – How I Met Your Mother – 9×16 “How Your Mother Met Me”
2015 – You’re the Worst – 2×07 “There Is Not Currently a Problem”
2016 – South Park – 20×01 “Member Berries”
Miglior attrice Comedy (Protagonista e non)
Partiamo dal versante femminile delle interpretazioni comedy, in cui le nuove offerte del 2017 dominano quasi tutta la classifica: con il 19,35% dei voti la prima posizione va a Drew Barrymore per il suo ruolo da “zombie” in Santa Clarita Diet, l’assurda comedy-horror di Netflix. Con pochissimo distacco (e il 18,71% dei voti), Rachel Brosnahan (fresca vincitrice dei Golden Globes) si aggiudica il secondo posto per la sua Midge in The Marvelous Mrs. Maisel, una delle novità più interessanti dell’ultima parte del 2017, mentre la medaglia di bronzo va alla sempre inossidabile Julia Louis-Dreyfus in Veep, che alla sua sesta stagione è ancora riuscita a guadagnarsi il 14,84% dei voti!
Una menzione d’onore va infine alla divertentissima Chelsea Peretti, che per il suo ruolo di Gina in Brooklyn Nine-Nine ha mancato il podio per un soffio, raccogliendo il 14,19% dei voti.
2011 – Protagonista: Tina Fey (Liz Lemon, 30 Rock). Non protagonista: Jane Lynch (Sue Sylvester, Glee)
2012 – Zooey Deschanel (Jessica “Jess” Day, New Girl)
2013 – Zooey Deschanel (Jessica “Jess” Day, New Girl)
2014 – Cristin Milioti (The Mother, How I Met Your Mother) e Kat Dannings (Max Black, 2 Broke Girls)
2015 – Kristen Schaal (Carol Andrew Pilbasian, The Last Man on Earth)
2016 – Ellie Kamper ( Kimmy Schmidt, Unbreakable Kimmy Schmidt)
Miglior attore Comedy (Protagonista e non)
Per quanto riguarda le interpretazioni maschili, notiamo subito che il collega della Barrymore Timothy Olyphant si è aggiudicato un’onestissima terza posizione per il suo ruolo in Santa Clarita Diet con il 13,49% dei voti, scavalcando mostri sacri come il Ted Danson di The Good Place (settima posizione) o il Titus Burgess di Unbreakable Kimmy Schmidt (quarta posizione).
Per i primi due gradini del podio, invece, assistiamo ad un pareggio tra Thomas Middleditch nella quarta stagione di Silicon Valley e Gael Garcia Bernal nella terza di Mozart in the Jungle, entrambi con il 17,01% dei voti! I due protagonisti, quindi, condividono una prima posizione ex aequo, mentre la redazione sta ancora decidendo se dovranno dividere la stessa medaglia d’oro immaginaria o se saremo così gentili da assegnarne una per ciascuno.
2011 – Protagonista: Jim Parson (Sheldon Cooper, The Big Bang Theory). Non protagonista: Neil Patrick Harris (Barney Stinson, How I Met Your Mother)
2012 – Neil Patrick Harris (Barney Stinson, How I Met Your Mother)
2013 – Neil Patrick Harris (Barney Stinson, How I Met Your Mother)
2014 – Neil Patrick Harris (Barney Stinson, How I Met Your Mother)
2015 – Will Forte (Philip Tandy, The Last Man on Earth)
2016 – Gael Garcia Bernal (Rodrigo De Souza, Mozart in the Jungle)
Miglior serie Comedy
Chiudiamo le categorie comedy con quella più importante: la miglior serie comedy del 2017! Se per quanto riguarda le interpretazioni abbiamo assistito ad una lotta non trascurabile, in questo caso parliamo invece di piazza pulita: la terza stagione di Rick and Morty, che ha ormai guadagnato un seguito solidissimo, si aggiudica un primo posto incontrastato con il 41,16% dei voti, quasi la metà del totale! Con una fetta più modesta ma comunque significativa di voti (13,54%) segue il ritorno di Will & Grace, che ha strappato di poco il secondo gradino del podio all’esordio di The Marvelous Mrs. Maisel, in terza posizione con il 12,98% dei voti.
Con questo 2017 si conferma quindi un fatto interessante: dopo il primo posto come miglior serie dramedy del 2016 assegnato a BoJack Horseman, Rick and Morty segna un’altra grande vittoria animata nei Seriangolo Awards. Che siano ormai superati i tempi in cui l’animazione rimaneva in disparte, giudicata (ingiustamente) inferiore al resto?
2011 – How I met your mother (stagione 6)
2012 – Don’t Trust the Bitch in Apartment 23 (stagione 1)
2013 – Orange is The New Black (stagione 1)
2014 – Brooklyn Nine-Nine (stagione 1)
2015 – Silicon Valley (stagione 2)
2016 – Silicon Valley (stagione 3)
CATEGORIE DRAMEDY
Miglior episodio Dramedy
È difficile essere una dramedy, perché saper dosare accuratamente il dramma e la risata, saper far riflettere e commuovere senza dimenticare l’importanza del sorriso non è cosa da poco. Ancor più difficile è farlo in un solo episodio, e per questo motivo è importante ricordare ciascuno sforzo compiuto nel 2017 in questo senso. Ma qui si premia solo l’eccellenza! Ed ecco che ad aprire il podio, con l’8,64% dei voti, troviamo una delle novità dell’anno, ossia il season finale di G.L.O.W., in cui il confronto-scontro tra le protagoniste raggiunge il picco, regalandoci un episodio che non dimenticheremo facilmente. Al secondo posto, con il 15,88% dei voti, troviamo “Thanksgiving” di Master of None: l’episodio, scritto dai protagonisti della puntata Aziz Ansari e Lena Waithe, affronta il delicato tema del coming out attraverso il passare degli anni, l’amicizia, la famiglia e soprattutto i pranzi del Ringraziamento. Ma al primo posto, con enorme distacco (42,62%), troviamo di nuovo BoJack Horseman, che aveva già vinto lo scorso anno e che sale nuovamente sul gradino più alto del podio con un episodio che lascia senza fiato: “Time’s Arrow” è la rappresentazione più delicata ma soprattutto più vera di cosa siano la vita, i traumi, la storia di una famiglia e, sopra ogni cosa, il valore della memoria. Il premio va ad un episodio che ha saputo raccontare tutto questo, e molto di più, in un modo che solo una dramedy animata poteva rappresentare, ricordandoci le grandi potenzialità del mezzo a disposizione.
2014 – Orange is the New Black – 2×06 You Also Have a Pizza
2015 – Shameless – 5×06 Crazy Love
2016 – BoJack Horseman – 3×04 Fish Out of Water
Miglior attrice Dramedy (Protagonista e non)
Far ridere e commuovere allo stesso tempo è una caratteristica davvero di pochi ed è partendo dalle donne che premiamo i più grandi esponenti del genere del 2017. Al terzo posto troviamo un’attrice del nostro paese che ha saputo rappresentarci ottimamente all’estero: Alessandra Mastronardi, con la sua Francesca in Master of None, apre il podio e porta a casa il 16,29% dei voti, conquistando una buona parte di voi (e non solo Aziz Ansari, che l’ha scelta personalmente per questo ruolo). A pochissima distanza (18,57%) troviamo Mandy Moore, Rebecca Pearson in This Is Us, che viene premiata grazie alle sue interpretazioni che attraversano diverse decadi, come dettato dalla struttura della serie. A vincere la categoria è però Alison Brie, protagonista di G.L.O.W., che con la sua Ruth Wilder ha saputo mettere al tappeto il 24,29% di voi: perché, lo sappiamo, o è stata lei a convincervi, o è stata Zoya The Destroya in prima persona.
2014 – Taylor Schilling (Piper Chapman, Orange is the New Black)
2015 – Uzo Aduba (Suzanne ‘Crazy Eyes’ Warren – Orange is the New Black)
2016 – Uzo Aduba (Suzanne ‘Crazy Eyes’ Warren – Orange is the New Black)
Miglior attore Dramedy (Protagonista e non)
Passiamo agli attori dramedy, protagonisti e non. Negli ultimi anni, nei nostri Seriangolo Awards, non c’è mai stata gara e ha sempre vinto lui: William H. Macy, il Frank Gallagher di Shameless. Quest’anno però abbiamo una novità: Macy sale sì sul podio, ma si ferma al secondo posto, con il 20,47% dei voti, a pochissimi decimali dal primo posto di quest’anno, che va al recentissimo vincitore dei Golden Globes. Aziz Ansari, autore e protagonista di Master of None, guadagna la medaglia d’oro (20,73%) strappandola dalle mani di William H. Macy, forse grazie ad un miglioramento della sua performance, o forse grazie al suo italianissimo “Allooooooora!!!”. Chiude il podio, con un terzo posto di tutto rispetto, un attore che per anni ha vinto come Miglior Attore Comedy e che invece quest’anno diventa un temibile (anzi, temibilissimo, look away!) competitor per la categoria dramedy: Neil Patrick Harris, con il suo spaventoso Count Olaf in A Series of Unfortunate Events, vince la medaglia di bronzo con il 19,17% dei voti.
2014 – William H. Macy (Frank Gallagher, Shameless)
2015 – William H. Macy (Frank Gallagher, Shameless)
2016 – William H. Macy (Frank Gallagher, Shameless)
Miglior serie Dramedy
Ed infine eccola la premiazione più ambita della categoria dramedy: Miglior Serie, quindi il miglior show che ha saputo creare il perfetto connubio tra drama e comedy, facendoci ridere e piangere al tempo stesso. Apre il podio Master of None, che quest’anno, con la storia d’amore tra Dev e l’Italia (e non solo), ha conquistato il 14,29% di voi: episodi ambientati nel nostro paese, puntate standalone dedicate a temi delicatissimi (“Thanksgiving”) o persino a persone sconosciute (“New York, I love you”) si sono alternate a puntate che ci hanno raccontato la crescita emotiva di Dev, ricca di momenti drammatici e di risate al tempo stesso. Con il 15,54% troviamo al secondo posto la serie che ha rivoluzionato il concetto di “family drama” trasformandolo, appunto, in “family dramedy”: This Is Us. Le vicende della famiglia Pearson nel passato si intrecciano a quelle del presente, rendendo il racconto davvero adatto a tutti, ma mai banale; si tratta di uno show onesto, capace di raccontarci “la famiglia” in un modo in cui noi tutti possiamo ritrovarci, ma senza mai risultare noioso o prevedibile. Al primo posto come Miglior Serie Dramedy 2017 troviamo di nuovo BoJack Horseman, che, a seguito di una terza incredibile stagione, ne produce una quarta altrettanto straordinaria. Non era scontato dopo le vette toccate nel 2016, eppure la serie dimostra di sapersi reinventare incentrandosi sul tema della famiglia e delle proprie radici, quelle che vengono dal passato e quelle che corrono verso il futuro: con il 39,85% dei voti possiamo davvero dire che non abbiate avuto dubbi su questo primo posto.
2014 – Orange is the New Black (Stagione 2)
2015 – Transparent (Stagione 2)
2016 – BoJack Horseman (Stagione 3)
CATEGORIE DRAMA
Miglior episodio Drama
La categoria regina sarà pure, probabilmente, “Miglior serie Drama”, ma quella oggetto di questo paragrafo non è così da meno visto che premia quei 45/90 minuti di capolavoro che – se non fossero inseriti in una narrazione episodica – non avrebbero nulla da invidiare a un Best Motion Picture. Dopo 3 anni di vittorie consecutive, quest’anno Game of Thrones deve accontentarsi del secondo posto con “The Spoils of War” (14,91%), seguita dall’intensa “It’s a Matt Matt Matt Matt World” di The Leftovers (12,94%), dal quinto episodio di Mr. Robot (10,53%) e dal pilot di The Handmaid’s Tale (8,33%). A vincere – anzi, stra-vincere (26,75%) – è l’episodio che più ha fatto parlare di sé quest’anno, quella “Part 8” di Twin Peaks che ha messo in scena, senza paura, pura arte audiovisiva, non temendo alcun paragone con le produzioni cinematografiche di livello. Chapaeu, Lynch.
2011 – Breaking Bad – 4×11 “Crawl Space”
2012 – Game of Thrones – 2×09 “Blackwater”
2013 – Breaking Bad – 5×14 “Ozymandias”
2014 – Game of Thrones – 4×08 “The Mountain and the Viper”
2015 – Game of Thrones – 5×08 “Hardhome”
2016 – Game of Thrones – 6×10 “The Winds of Winter”
Miglior attore non protagonista Drama
Com’è andata nella categoria “Miglior Attore non Protagonista in una serie Drama”? A spuntarla, con quattro punti percentuali di vantaggio, è David Thewlis che con il suo inquietante V.M. Varga di Fargo si impone su una schiera di avversari di tutto rispetto: avrà davvero convinto il 16,92% di voi o sarà passato alle minacce? Secondo posto per lo sceriffo Jim Hopper alle prese con il Sottosopra in un’altra ottima annata di Stranger Things: David Harbour conquista così la medaglia d’argento (12,8%), seguito a breve distanza da nientepopodimenoché David Lynch in persona! Gordon Cole direttamente da Twin Peaks chiude il podio (11,5%) lasciando dietro di sé, a perfetta parità, Cameron Britton di Mindhunter e Alexander Skarsgård di Big Little Lies.
2011 – John Noble (Walter Bishop, Fringe)
2012 – John Noble (Walter Bishop, Fringe)
2013 – Dean Norris (Hank Schrader, Breaking Bad)
2014 – Peter Dinklage (Tyrion Lannister, Game of Thrones)
2015 – David Tennant (Kilgrave, Jessica Jones)
2016 – Anthony Hopkins (Dr. Robert Ford, Westworld)
Miglior attore protagonista Drama
Ad aprire il podio, con il 14.53%, troviamo Marco D’Amore al terzo posto, straordinario interprete di Ciro di Marzio, uno dei volti più rappresentativi di Gomorra. La medaglia d’argento spetta a Bob Odenkirk, ormai sempre più a suo agio nei panni di wannabe Saul Goodman di Better Call Saul., che per questo motivo si guadagna il 16,63% dei vostri voti. Se i Golden Globe nella categoria “Miglior attore protagonista in una serie Drama” hanno premiato Ewan McGregor (qui solamente ottavo!), ben diverso è il podio dei Seriangolo Awards: la prima posizione è saldamente conquistata, con il 21.68%, da Kyle MacLachlan che con i suoi molti volti in Twin Peaks ha saputo dimostrarsi uno dei punti forti del ritorno della creatura di David Lynch. Non va benissimo a Rami Malek che, dopo aver vinto questa categoria nel 2015 ed essere arrivato secondo lo scorso anno, è adesso fuori dal podio, mentre Justin Theroux saluta la sua esperienza in The Leftovers con una dignitosissima quinta posizione. Curioso vedere come il sesto, il settimo e l’ottavo posto abbiano ricevuto la medesima percentuale di voti, un 5.05% attribuito a James Franco, Jonathan Groff e Ewan McGregor.
2011 – Bryan Cranston (Walter White, Breaking Bad)
2012 – Bryan Cranston (Walter White, Breaking Bad)
2013 – Bryan Cranston (Walter White, Breaking Bad)
2014 – Matthew McConaughey (Rust Cohle, True Detective)
2015 – Rami Malek (Elliot Alderson, Mr. Robot)
2016 – Jude Law (Lenny Belardo aka Pio XIII, The Young Pope)
Miglior attrice non protagonista Drama
Anche quest’anno la categoria di Miglior Attrice non protagonista in una serie drama è ricchissima di grandi interpretazioni. Apre in terza posizione (15,45%) l’eclettica Aubrey Plaza che ha saputo imporsi con la follia e l’esagerazione di Lenny (e non solo…) in Legion. Meno di mezzo punto percentuale la divide dalla seconda classificata, quella Yvonne Strahovski che ha dato intensità e corpo a Serena Waterford, il volto femminile “negativo” di The Handmaid’s Tale, senza mai cedere alle semplificazioni in cui un personaggio ricchissimo di sfumature rischia di incorrere. A dominare sul podio è però Winona Ryder che con il 18.32% si impone sulle avversarie grazie alla sua Joyce di Stranger Things. Da sottolineare che la Ryder aveva già vinto lo scorso anno, segno che la sua interpretazione non ha perso di freschezza da una stagione all’altra. Laura Dern con la sua Diane in Twin Peaks deve accontentarsi del quarto posto (ma che annata per lei!), mentre le due italiane restano indietro, alla settima e alla nona posizione.
2011 – Jessica Lange (Constance Langdon, American Horror Story)
2012 – Lana Parrilla (Regina Mills, Once Upon a Time)
2013 – Anna Gunn (Skyler White, Breaking Bad)
2014 – Robin Wright (Claire Underwood, House of Cards)
2015 – Kirsten Dunst (Peggy Blumquist, Fargo)
2016 – Winona Ryder (Joyce Byers, Stranger Things)
Miglior attrice protagonista Drama
Lo scettro di Miglior Attrice Protagonista in una serie drama finisce nelle mani della pluripremiata Elisabeth Moss che con la sua Offred sta conquistando tutti i premi più importanti in ambito televisivo (tra cui il nostro, con il 21,79%), in un’annata che l’attrice non dimenticherà molto presto. Al secondo gradino del podio (19,17%) troviamo Carrie Coon per The Leftovers: l’attrice ha dato corpo a Nora, uno dei personaggi più affascinanti della serie di Damon Lindelof e Tom Perrotta, con una grazia ed intensità invidiabili. Solo terza – ma lei lo scettro lo ha incluso nel personaggio – Claire Foy (15,69%), che chiude quest’anno la sua esperienza con Queen Elizabeth di The Crown (ci troveremo in questa classifica Olivia Colman, che le succederà in questo ruolo?). Da segnalare che la beniamina di Stranger Things, Millie Bobby Brown, è al quarto posto, seguita dall’altra straordinaria e poliedrica Tatiana Maslany (terza lo scorso anno), che saluta così l’ultima stagione di Oprhan Black.
2011 – Anna Torv (Olivia Dunham, Fringe)
2012 – Claire Danes (Carrie Mathison, Homeland)
2013 – Claire Danes (Carrie Mathison, Homeland)
2014 – Claire Danes (Carrie Mathison, Homeland)
2015 – Eva Green (Vanessa Ives, Penny Dreadful)
2016 – Evan Rachel Wood (Dolores, Westworld)
Miglior Miniserie
Non c’è partita: il ritorno di Fargo con una terza stagione significa vittoria assicurata. Con un imbattibile 37,41%, la serie di Noah Hawley svetta sulle avversarie e si riprende la posizione che aveva già vinto nel 2015 con la seconda annata. A seguire, con poco meno del 25%, la quarta stagione di Sherlock: il connubio tra Moffat e Cumberbatch non sembra essere venuto meno neanche questa volta e la serie britannica si conferma in grandissima forma (ci saranno altre stagioni?). Staccato il terzo classificato, l’esordiente Feud: Bette and Joan che con la sorprendente stagione dedicata a Joan Crawford e Bette Davis mantiene Ryan Murphy nel podio delle miniserie (lo scorso anno vi era entrato con The People v. O. J. Simpson: American Crime Story, sempre al terzo posto). Agli altri solo le briciole.
2013 – American Horror Story: Asylum
2014 – True Detective (stagione 1)
2015 – Fargo (stagione 2)
2016 – Black Mirror (Stagione 3)
Miglior Serie Drama
Dovevamo aspettarcelo, dato che stiamo parlando di quella che era la serie più attesa dell’anno e che di certo non ha deluso le aspettative: Twin Peaks domina la scena con un sonoro 22,5%, distanziando in modo netto e deciso i propri avversari. La serie di David Lynch domina quindi anche nella sua categoria principale, confermando un trend che i nostri lettori hanno più volte confermato, ossia quello di un ritorno in grande spolvero. Al secondo posto troviamo la grande rivelazione del 2017 appena passato, The Handmaid’s Tale, che, forte di interpretazioni di tutto rispetto e di una trama spaventosamente vicina alla contemporaneità, conquista il 17,42% dei voti. A chiudere il podio troviamo The Leftovers che termina la sua esperienza televisiva con un ottimo risultato (16,83%) e una puntata conclusiva da antologia. Fuori dal podio altre serie sicuramente meritevoli di menzione, tra cui Better Call Saul e Stranger Things, mentre Patriot e The Deuce, sotto il 2%, sembrano non aver attirato l’attenzione dei lettori.
2011 – Breaking Bad (stagione 4)
2012 – Breaking Bad (stagione 5 parte 1)
2013 – Breaking Bad (stagione 5 parte 2)
2014 – Sons of Anarchy (stagione 7)
2015 – Mr. Robot (stagione 1)
2016 – Westworld (stagione 1)
Statistiche:
Le serie comedy e dramedy che hanno vinto più titoli sono state: BoJack Horseman e Rick and Morty con 2 vittorie; Silicon Valley, Mozart in the jungle, Master of None, Santa Clarita Diet e G.L.O.W. con 1.
Le serie drama che hanno vinto più titoli sono state: Twin Peaks con 6 vittorie, Fargo con 4, The Handmaid’s Tale e Stranger Things con 3.
Grazie a tutti per aver votato!
I Seriangolo Awards vi danno appuntamento a dicembre 2018 con la prossima edizione!
Ringraziamenti
Ringraziamo per la condivisione di questi Awards le pagine di Facebook: Ferretti Cammina Con Me, Mr Robot Italia, TWIN PEAKS – non ne usciremo mai.
Ringraziamo inoltre i nostri storici amici di Serial K – Le serie tv in radio per il loro supporto sia su Facebook che in radio, per gli Awards e non solo!
Un ringraziamento speciale ai nostri collaboratori Davide Canti e Davide Tuccella per tutte le immagini che avete visto, sia per quanto riguarda i Seriangolo Awards che per le Classifiche, e al nostro responsabile IT Marco Gasparri per la realizzazione della piattaforma di voto.
Faccio caso solo ora all’assenza di Big Little Lies (se non dalle liste degli attori più hot…). Come mai? Ho letto la premessa e capisco che abbiate dovuto fare una cernita, ma è innegabile che sia stata una delle serie più importanti dell’anno, vincitrice di tanti premi, ricca di attrici notevoli e dal tema potente. Insomma, vedo tra le miniserie Godless, Alias Grace, Inside No.9, The Get Down e non posso fare a meno di pensare che questa mancanza sia grave!
Detto questo, contentissimo per i premi assegnati a The Leftovers (per me anche sopra a Twin Peaks nella categoria miglior serie)
Neanche io mi spiego l’assenza di Big Little Lies e la presenza di Alias Grace. Capisco la cernita, ma Big Little Lies, a mio avviso, meritava di stare qui. Soprattutto al posto di Alias Grace che, sempre secondo il mio modesto parere, è un prodotto al massimo discreto.
Cari Alessandro e magicblack,
sollevate un problema non da poco, credetemi, e cercherò per quanto possibile di spiegare una cosa che ha stupito perfino noi quando ci siamo accorti che sì, una delle grandi vincitrice di premi dell’anno era fuori non solo dalle nostre classifiche delle migliori 30, ma anche dalla rosa di candidate in questi Awards (in cui comunque Big Little Lies è presente non solo in attore hot, ma anche in miglior attore non protagonista drama e in miglior colonna sonora).
Il modello che seguiamo per giungere alle nomination che vi sottoponiamo per queste votazioni parte da tutte (tutte) le miniserie e vede due fasi: una prima di esclusione di quelle che non sono considerate meritevoli (in cui ciascun redattore vota se ritiene opportuna la presenza di una serie o meno) e poi, una volta eliminate quelle col maggior numero di “no”, si votano quelle rimaste: le otto che ottengono più voti sono le candidate.
Ora, capite bene che, una volta spiegata questa cosa, è praticamente impossibile darvi un motivo per cui Big Little Lies non c’è e, che so, Inside no. 9 sì: perché, per quanto semplicistico possa sembrare, ha semplicemente preso più preferenze la seconda della prima.
Come sia possibile questo (e dunque perché sia successo che Big Little Lies, in una redazione di così tante persone, non sia riuscita a entrare nelle 8) è un’ottima domanda ma dalla risposta difficilissima, perché ciascuna persona dovrebbe ripercorrere i motivi per cui, a mentale scontro diretto, ha preferito X invece di Y e perché la somma di tutti questi ha portato a tale risultato. Io posso dire (dopo anni di Awards, che ho vissuto dal primo all’ultimo, essendo cofondatrice del sito) che mi aspettavo potesse essere fuori dagli Awards, ma ad esempio la immaginavo più alta nelle classifiche (almeno nelle 30) perché ricordavo che a molti della redazione fosse piaciuta; e tuttavia, chi pure l’ha molto apprezzata, alla resa dei conti le ha preferito altro.
Detto tutto questo, io posso parlare solo per me, ovviamente: non ho amato Big Little Lies, o meglio, ho proprio faticato a concluderla. Ho ammirato, davvero, come ha trattato il tema degli abusi familiari e credo che Nicole Kidman e Alexander Skarsgård abbiano fatto un lavoro eccellente; tuttavia, il resto ha sollevato in me diversi dubbi su come la storia è stata gestita, non tanto all’inizio e alla fine quanto nello sviluppo centrale.
Una serie come Alias Grace, pur imperfetta e non certo paragonabile a The Handmaid’s Tale (per stare sui prodotti derivati dalla Atwood), è stata a mio avviso molto più coesa e focalizzata sul suo obiettivo; ha potuto contare su una performance ottima come quella di Sarah Gadon (non si può dire lo stesso del suo collega, che infatti abbiamo candidato al premio Jospeh Fiennes); ha saputo avere una compattezza degna di nota e forse no, non ha raggiunto livelli molto alti, ma a mio modestissimo parere quella compattezza andava premiata più dei grandissimi alti e bassi di Big Little Lies. Certo, è solo il mio parere, ma è l’unione di tutte le nostre opinioni che crea le nomination degli Awards.
È di sicuro molto, molto significativo, ma credetemi, è una cosa che ha quasi stupito pure noi.
Spero di avervi risposto in modo esauriente!
Grazie mille Federica per la risposta esauriente. Preciso subito che la mia non era una polemica o una critica, ma una semplice osservazione (per chiarire i toni con i quali ho scritto il commento ahah). Mi sono anche dimenticato della presenza di Big Little Lies in varie categorie, deve avermi scioccato davvero tanto la presenza di Alias Grace che proprio non mi è piaciuta (inizio a pensare di averla vista con lo spirito sbagliato e con troppe aspettative visto che il mio è uno dei pochissimi pareri negativi che leggo in giro). Grazie ancora comunque per la risposta esauriente e complimenti per questi Awards che sono fantastici!
Figurati! Non l’ho assolutamente presa come una polemica, a maggior ragione per il mio stesso stupore che vi raccontavo una volta giunti alla rosa di candidati. Alias Grace ha raccolto da quel che ho letto giudizi diversi, soprattutto alla luce del confronto con The Handmaid’s Tale (per l’autrice) e con Mindhunter per lo studio della mente in un caso criminale, ma diciamo che sì, è stata tendenzialmente vista in modo positivo. Può succedere anche che non piaccia eh, ci mancherebbe! O che le aspettative abbiano un po’ contaminato la visione… Son tutte cose plausibili.
Grazie a te per l’apprezzamento! Gli Awards sono sempre belli tosti da preparare, ma è una soddisfazione quando sono così apprezzati 😉